Firenze – “In merito alla situazione delicata nella quale si trova il console onorario di Israele Marco Carrai, vorrei puntualizzare che nel Cda della Fondazione Meyer una sola nomina è competenza del Consiglio regionale, è stata fatta nel giugno 2024, è stato nominato Marco Esposito, questa è l’unica nomina della Regione”.
Invece, “il presidente è nominato e revocato dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Meyer, questo sposta la nostra azione su un piano diverso “. Così risponde l’assessore alle politiche istituzionali, Stefano Ciuoffo all’interrogazione della consigliera regionale Irene Galletti (M5S) sull’incompatibilità tra incarichi di rappresentanza diplomatica e presidenza della Fondazione Meyer.
“La risposta è insoddisfacente perché al netto dei tecnicismi sulla nomina - Irene Galletti (M5S) – c’è un aspetto che non sfugge, quello sull’opportunità difronte ad una situazione politica di carattere internazionale”. “Difronte a dei chiari impegni che ha la Regione nei confronti della presidenza del Meyer che ha anche accolto bambini palestinesi colpiti dal dramma della guerra e in base allo statuto della fondazione, chiediamo che si faccia tutto quello che può fare la Regione, sia dal punto di vista della ‘suasion’ ma anche dell’interlocuzione con il direttore Marchese Morello o con la stessa Fondazione, affinchè ci sia la convinzione dell’assoluta inopportunità di rimanere a capo della Fondazione”.
Nell’interrogazione si ricorda che “l'attuale Presidente della Fondazione Meyer, nominato nell’ottobre 2023 anche su indicazione della Presidenza della Regione, ricopre al contempo l’incarico di Console onorario di Israele e che tale duplice ruolo appare problematico alla luce dei principi espressi dallo Statuto e dal Codice Etico della Fondazione Meyer, che escludono relazioni istituzionali con soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in attività contrarie ai diritti umani, in particolare quelli relativi all’infanzia”. Si ricorda, inoltre che numerose associazioni della società civile, migliaia di cittadini nonché personale medico e membri della Fondazione Meyer, hanno espresso preoccupazione e forte contrarietà per la presenza di un rappresentante diplomatico del governo israeliano alla guida di un’istituzione sanitaria rivolta all’infanzia.