Associazione Italia - Israele, 'pesante' lettera a Giani

Appello al presidente della Regione affinché in Toscana non si ricrei un clima di odio contro gli ebrei. Elogi a Carrai

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 Giugno 2025 16:21
Associazione Italia - Israele, 'pesante' lettera a Giani

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani giovedì 12 giugno sarà alla Festa dell'Unità (Galluzzo, Firenze ore 18,30 parco Viale Tanini). Pubblichiamo al riguardo un intervento dell'Associazione Italia - Israele.

Caro Presidente Giani,è il Consiglio Direttivo della Associazione Italia-Israele di Firenze che ha deciso di scriverLe, dopo aver visto il Suo invito per giovedì 12 giugno alla Festa dell'Unità.

Lei, in maniera molto simpatica, definisce la Festa come “una intervista pubblica nella quale faremo un bilancio di questi cinque anni di buon governo della Regione Toscana e parleremo delle prossime sfide da fronteggiare”. Ma le “prossime sfide da fronteggiare” sono già in mezzo a noi, perché prima di giovedì Lei dovrà partecipare alla seduta del Consiglio regionale. E i temi all’ordine del giorno e i nomi delle persone, degli schieramenti politici, che hanno presentato alcune mozioni, nonché le recenti notizie che abbiamo lettosui giornali ci preoccupano in maniera significativa.

Noi siamo e siamo stati sempre molto impegnati a diffondere la cultura e la storia ebraica, carica di valori etici, di cui tutti dobbiamo fare tesoro, e abbiamo parlato anche di Mazzini, straordinario ispiratore del Sionismo - un termine di cui pochi conoscono il significato e il profondo, commovente simbolismo storico-geografico. Molto spesso in occasione delle nostre conferenze, tavole rotonde, proiezioni filmiche,siamo stati ospiti nelle Sale regionali e in quelle comunali, a Palazzo Medici Riccardi, a Palazzo Panciatichi, a Palazzo Vecchio.

Alcuni/e di noi sono stati/e relatori/relatrici, nella Sala del Pegaso, nel Salone de’ Dugento, nella Sala di Firenze Capitale o nella Galleria Luca Giordano con tutti suoi specchi.

Ma, adesso, quando si pronunciano i nostri titoli con i termini Israele, ebraismo e simili,abbiamo difficoltà ad essere accolti negli stessi spazi. Lei riesce a immaginare il motivo?

È l’odio nei confronti degli ebrei, di antico retaggio. Sono le menzogne che circolano e si diffondono su Israele, a seguito della propaganda di Hamas, un gruppo terroristico, che tutti noi abbiamo visto in azione il 7 ottobre 2023, ma che tiranneggia su Gaza e sui suoi abitanti dal 2006-2007. E noi ci chiediamo come è possibile che Israele riesca a trattare con un gruppo che terrorizza i propri civili (i cosiddetti “palestinesi”) e li usa come carne da macello?

Citiamo qui le testuali parole pronunciate da Sinwar: “E più ne muoiono meglio è”.

La teoria era stata formulata con chiarezza da Sinwar insieme a Nasrallah, per potere accusare Israele di genocidio o di “offensiva sproporzionata”. Ma chi ha mai stabilito una “proporzione” in guerra? Qual è il parametro che è stato usato? A Churchill e Roosevelt fu mai imputata una “offensiva sproporzionata” durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre le loro bombe cadevano su Firenze o su Roma?

Dal 7 ottobre, in un solo anno, sono stati lanciati verso Israele circa 13.200 missili da Gaza, 13.400 missili/droni dal Libano, 400 dall’Iran, 180 dallo Yemen, 60 dalla Siria. Per un totale di 27.240 missili/droni, cifre che nessuno contesta. Che cosa avrebbero dovuto fare gli israeliani?

Alla guerra – è noto anche al nostro presidente della repubblica - si risponde con la guerra. E i morti ci sono e in gran numero nel campo israeliano. Ma gli ebrei non esibiscono i loro cadaveri; li avvolgono subito in un lenzuolo dopo averli lavati, purificati, mentre elevano una preghiera al Cielo e li fanno tornare alla terra prima possibile. 

Perché facciamo riferimento a Mattarella?

Perché noi gli abbiamo mandato una lettera e sappiamo che l'ha letta. Ma non ci ha ancora risposto. Ci auguriamo che ci spieghi perché da parte italiana non si sente mai condannare il Libano, l'Iran, lo Yemen, la Siria. Quali interessi nascosti ci sono? Si condanna soltanto Israele: è il solito anti-giudaismo di 1700 anni fa (concilio di Nicea del 325), che cambia nome nel 1879 e diventa antisemitismo e, in tempi più recenti,antisionismo - un termine di cui nessuno conosce il significato e il prezioso, commovente simbolismo storico-geografico per il cristianesimo e per l’ebraismo.

Riflettiamo insieme su questo punto: lo sterminio pianificato di civili israeliani (ebrei e non ebrei), con roghi di intere famiglie, con mutilazioni, stupri, decapitazioni, asportazione di uteri e dei loro feti, di seni che sono diventate palle da gioco, quel pogrom che porta l’infame data del 7 ottobre 2023, è stata l’ennesima manifestazione di antigiudaismo, che esiste ufficialmente da 1700 anni precisi, codificato dal Concilio di Nicea.

Caro Dott. Giani, non rinunci ai rapporti con Israele. Glielo diciamo noi che ci siamo stati,che abbiamo scambi costruttivi in vari settori.

Non sappiamo quando e in quali occasioni Lei ha avuto modo di visitare Israele, se ne ha una conoscenza diretta o se la fonte delle Sue informazioni sono semplicemente i media. Inostri sono stati viaggi di conoscenza, grazie ai quali abbiamo avuto modo di comprendere che Israele non è soltanto il Paese degli ebrei, ma che con questi convivono arabi, drusi,circassi, beduini in una società dinamica, aperta e tutt’altro che intollerante.

Dal momento che ci risulta che le proteste anti-israeliane, nella nostra Regione, sono spesso diffuse in alcuni settori ospedalieri, fra le varie esperienze, vorremmo partire dal Soroka Medical Center di Beer Sheva. In questa struttura, che si trova a 7 chilometri da Gaza, il 40% del personale medico e sanitario è, come la maggioranza dei pazienti, di origine araba, musulmana e cristiana. Qui la sorella del capo di Hamas, Ismail Hanyeh,ricoverata per una gravidanza a rischio, ha dato alla luce un bambino prematuro, ricevendo cure salvavita. Eppure erano i primi di febbraio 2024...

Nell’intero sistema sanitario israeliano, il numero di medici arabi è “sorprendente”, per citare le parole di Mouna Maroun, araba, cristiana, neuroscienziata specializzata nel trattamento dei disturbi da stress post-traumatico, e dal maggio 2024 rettrice del Politecnico di Haifa. In questo istituto universitario, fra i più prestigiosi al mondo, tanto da essere definito “fabbrica di premi Nobel”, gli studenti arabi rappresentano il 45% circa degliiscritti e, fra di loro, le ragazze sono il 60%.

Ben lontano dal discriminare, il sistema universitario israeliano ha invece puntato sull’istruzione superiore non soltanto allo scopo di favorire l’integrazione degli arabi nel mercato del lavoro e nella società israeliana, ma anche per il rafforzamento della società araba in sé, considerando che il 50% proviene da ceti socio-economici disagiati. Gli atenei sono il primo luogo di incontro e di reale interazione fra giovani arabi ed ebrei israeliani e,in questo processo, i campus svolgono un ruolo fondamentale.

“A partire da questa considerazione – citando le espressioni della rettrice - le proteste in tutto il mondo contro le università israeliane sono un grosso errore e riflettono la mancanza di conoscenza su come l’università funzioni in Israele. Oltre a essere eccellenti centri di ricerca, le università israeliane sono a tutti gli effetti veicoli di mobilità sociale. Boicottarci è un atto contrario ai principi della scienza e alla libertà di insegnamento e di ricerca. Boicottarci è impedire l’avanzamento degli studenti arabi e dei docenti e funzionari arabi, non porta ad alcun progresso su nessun fronte: tutto il contrario”.

Al Soroka Medical Center, svolge la sua attività anche Marina Norsi, neuropsichiatra di origine italiana, una delle massime autorità in materia di studi sull’autismo, impegnata in un programma di riabilitazione a sostegno di bambini affetti da questa patologia, incentrato sullo studio delle caratteristiche dell’individuo e che coinvolge insegnanti, tecnici della riabilitazione, psicologi, operatori sociali. 

Il centro di Beer Sheva della dottoressa Norsi collabora proficuamente, fino dal 2012, con il Centro Neuropsichiatrico Infantile Villa Santa Maria di Lodi, una struttura che aiuta bambini con disturbi cognitivi.

Da queste nostre considerazioni, Lei comprenderà che deve “tenersi stretto”, “vicino al cuore”, Marco Carrai, che alla fondazione Meyer fa giungere tanti contributi per curare i bambini di ogni nazionalità. 

E ci consenta una nota personale: non abbiamo mai incontrato una persona più mite e generosa di lui. Lui conosce bene gli orrori di Gaza, quale teatro degli scontri tra due fazioni, Hamas e Al Fatah (presidente Abu Mazen) negli anni 2006-7: vera guerra fratricida (di fatto ancora in corso), a seguito della quale Hamas conquistò la cosiddetta striscia di Gaza. E la trasformò in una base terroristica. Sarebbe essenziale che lei con la sua straordinaria cultura, raccontasse ai fiorentini che gli aiuti umanitari destinati ai civili di Gaza, che passavano da Israele e dall’Egitto, finivano nelle mani di Hamas. I terroristi che schiavizzavano i civili e li usavano da sempre come carne da macello, sequestravano icamion, rivendevano il cibo al mercato nero e lasciavano la popolazione affamata. Iericome oggi. Con quel denaro, e con i miliardi ricevuti dal mondo intero, il gruppo terroristico – nel corso degli anni - ha costruito 800 chilometri di tunnel.

Quei tunnel avrebbero potuto ospitare e proteggere centinaia di migliaia di persone, ma Hamas ci ha messo solo i missili e gli ostaggi del 7 ottobre – vivi e morti. I civili arabi, i soliti scudi umani, sono dovuti restare in superficie, possibilmente vicino alle rampe di lancio, opportunamente sistemate nei compound di scuole e ospedali. E della loro morte sono stati accusati gli israeliani, e quindi gli ebrei di tutto il mondo.

Conosciamo la sua sensibilità, caro Presidente – una persona che più volte, senza esitazione, si è espresso contro i pregiudizi e contro la violenza.Siamo sicuri che una persona forte delle Sue conoscenze storiche e giuridiche, forte delle Sue esperienze pubbliche e private come lei, interverrà affinché non si ricrei in Toscana un clima di odio contro gli ebrei, come quello che “produsse” le leggi razziste del 1938.

Fiduciosi che questo messaggio possa ricevere la sua attenzione, la invitiamo a partecipare alle nostre iniziative con un suo intervento, mentre Le porgiamo i nostriossequi e i nostri sentiti ringraziamenti,

Il presidente Dr. Emanuele Cocollini, La vicepresidente Prof.ssa Gigliola Sacerdoti Mariani, Il vicepresidente vicario Prof. Benedetto Allotta.

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