Firenze a 100 anni dalla furia fascista di San Bartolomeo

Presentazione del volume di Stefano Bisi venerdì 17 gennaio. E Riccardo Nencini giovedì 23 ad Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2025 14:08
Firenze a 100 anni dalla furia fascista di San Bartolomeo

A cento anni dai fatti accaduti nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1925, un’iniziativa che intende approfondire la caccia all'uomo della Federazione fiorentina del Partito nazionale fascista nei confronti degli oppositori democratici, che portò all'uccisione degli esponenti socialisti Gaetano Pilati (già deputato), Gustavo Console (membro della deputazione provinciale) e del repubblicano Giuseppe Becciolini. A ricostruire l’omicidio è Stefano Bisi, nel suo libro "Le dittature serrano i cuori", in cui analizza i fatti che determinarono il culmine della furia fascista nella così detta notte di San Bartolomeo. Intervengono Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia,e Valdo Spini, presidente della Fondazione Rosselli. Modera Nicola Novelli.

“La vicenda di Becciolini, che si immola per proteggere un amico dalla folle violenza degli squadristi – spiega Cosimo Ceccuti – sacrificando la sua stessa vita, è più di un episodio, piuttosto un simbolo di quella notte di San Bartolomeo che vide esplodere l’irrazionale, fanatica ferocia dei fascisti fiorentini.”

“Con la strage del 3 ottobre 1925 il regime fascista intendeva colpire la diffusione del periodico clandestino “Non mollare” dei fratelli Carlo e Nello Rosselli e dei loro compagni – afferma Valdo Spini -. La diffusione clandestina del Non Mollare aveva raggiunto vette importanti di copie stampate e distribuite. Contro i diffusori del Non Mollare o i sospetti tali si diresse la furia delle squadre fasciste che non esitarono a colpire mortalmente Giuseppe Becciolini, Gustavo Console e Gaetano Pilati.

Il Non Mollare riuscì a uscire ancora una volta ma Carlo Rosselli, insieme ad altri dovette lasciare la città di Firenze in cui per lui non era più possibile vivere. La cosiddetta “Notte di San Bartolomeo” rappresenta una sanguinosa conferma – se mai ce ne fosse stato bisogno – della violenza con cui il regime fascista represse ogni dissenso. Il 1925 e il 1926 sono infatti gli anni delle leggi fascistissime con le quali si mette fine ad ogni libertà politica, sindacale e di espressione nel nostro Paese”.

Approfondimenti

RICCARDO NENCINI “MUOIO PER TE”

Nell’ambito del ciclo di eventi culturali promossi da Confindustria Toscana Sud, giovedì 23 gennaio alle ore 18, presso la Delegazione di Arezzo di Confindustria Toscana Sud (Via Roma 2), si terrà il primo degli appuntamenti di quest’anno, con la presentazione del romanzo di Riccardo Nencini. Storico, scrittore, politico e presidente del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, nel 2004 ha ricevuto dall’Università di Leicester la laurea ad honorem in Lettere.

È autore di numerosi saggi e romanzi. Ha collaborato con l’Istituto Internazionale del Restauro e con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia nel dipartimento di formazione dei docenti di storia. Il nuovo romanzo, edito da Mondadori, non è solo il naturale proseguimento del precedente lavoro di Nencini dedicato a Matteotti, “Solo”, ma introduce nuovi elementi. Ampio spazio viene dedicato a Velia Titta, moglie di Matteotti e ad altre donne vicine ad esponenti politici del tempo: Margherita Sarfatti, amante di Mussolini; Anna Kuliscioff, compagna di Filippo Turati e Giulia Schutch, moglie di Antonio Gramsci. L’autore del libro sarà introdotto ed intervistato da Paolo Nocentini.

La partecipazione è aperta al pubblico previa registrazione al seguente link.

Quando l’unione fa la forza e rende il teatro civile più vivo che mai, coltivando una vocazione profonda che è nelle corde del Politeama Pratese, stagione dopo stagione. È il sodalizio artistico fra l’attrice Ottavia Piccolo e il pluripremiato drammaturgo Stefano Massini a restituire una parola più che mai necessaria a chi quella parola se l’è vista togliere con la violenza, fino a perdere la vita: il deputato socialista Giacomo Matteotti, di cui nel 2024 ricorreva il centenario del delitto perpetrato dai fascisti.Aspettando il Giorno della Memoria, con «Matteotti (anatomia un fascismo)» in scena lunedì 20 gennaio (alle 21) con replica martedì 21 gennaio (alle 10.30, matinée per le scuole) torna un’artista molto amata dal pubblico del Politeama: Ottavia Piccolo sarà accompagnata ancora una volta dai Solisti dell’Orchestra multietnica di Arezzo, regia di Sandra Mangini, per raccontare un pezzo della nostra Storia, una delle pagine più buie del Novecento.

E prima dello spettacolo serale, alle 18, incontrerà il pubblico al Ridotto (ingresso libero). Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Prato nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria.Correva il 10 giugno 1924 e l’orologio segnava le quattro e mezzo del pomeriggio: i fili del racconto si riannodano con le testimonianze di chi ha assistito a una colluttazione in una vettura dichiarando di aver visto espellere il tesserino del parlamentare polesano. «Matteotti (anatomia di un fascismo)» ripercorre l’ascesa di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che lo sottovalutarono, soffermandosi sull’aspetto dell’uomo di lotte e saldi principi morali.

Lo chiamavano Tempesta: era l’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista. Fu lui a prendere parola contro il fascismo, pubblicamente e instancabilmente, una parola chiara, una veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile.

«Io denuncio la manovra politica con cui si è spacciata l’eversione più radicale camuffandola nel suo esatto opposto, ovverosia nella garanzia dell’ordine. Io denuncio il sistematico uso della forza, la riduzione al silenzio delle voci dissenzienti. Io denuncio all’Italia e al mondo intero che un mostro chiamato fascismo ogni giorno diventa più potente proprio grazie al silenzioso assenso di chi lo svaluta, lo legittima e non lo combatte!». Fu l’ultimo discorso alla Camera dei deputati il 3 maggio 1924: Matteotti venne poi ucciso da una squadra fascista guidata da Amerigo Dumini.

Ora, dopo un secolo, è il teatro, è la musica, sono le parole di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell’Orchestra multietnica di Arezzo a prendersi l’impegno di parlare. Due anni fa il sodalizio artistico tra Ottavia Piccolo e Stefano Massini aveva già portato sul palco del Politeama la nota attrice, oltre sessant’anni di carriera alle spalle e ultimamente impegnata in spettacoli di forte denuncia politica e sociale, con «Cosa nostra spiegata ai bambini», dando voce sempre a un testo di Stefano Massini, oggi il drammaturgo italiano più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo, il primo autore italiano ad essersi aggiudicato un Tony Award (l’Oscar del teatro americano), neo direttore del teatro della Pergola.

«Matteotti» si sviluppa attraverso una partitura per voce e suoni, con le parole scandite dalle musiche di Enrico Fink per far vibrare più forte il dramma grazie all’esibizione dei Solisti dell’Orchestra multietnica di Arezzo (con Fink, Massimiliano Dragoni, Luca Roccia Baldini, Massimo Ferri, Gianni Micheli, Mariel Tahiraj).

Prodotto da Argot Produzioni-Officine della Cultura, lo spettacolo fa parte anche della rassegna «Un mondo migliore» dedicata al teatro civile per le scuole secondarie di primo e secondo grado. Il costo del biglietto d’ingresso (posto unico) è di 20 euro, 10 per ridotto studenti under 25. È possibile acquistare i biglietti anche attraverso i circuiti Ticketone o Boxoffice oppure direttamente in biglietteria aperta il martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 (chiusa nel pomeriggio). Prima dello spettacolo serale, possibilità di aperitivo con buffet su prenotazione (15 euro) scrivendo a bar@politeamapratese.it o inviando un messaggio su WhatsApp al numero +393887897303. 

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