Grosseto: autorizzata la via intitolata ad Almirante

Pd Toscana: “Scelta vergognosa e inaccettabile sul piano politico e morale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2025 17:53
Grosseto: autorizzata la via intitolata ad Almirante

“La decisione del Consiglio di Stato sull'intestazione di una via di Grosseto a Giorgio Almirante non cambia di una virgola il problema politico che più volte abbiamo denunciato durante lo svolgersi di questa vicenda: le falsificazioni della storia vanno combattute senza esitazioni, e noi continuiamo a ritenere vergognosa e inaccettabile, sul piano politico e morale, questa scelta dell'amministrazione comunale di Grosseto. Ricordiamo a tal proposito alcune affermazioni e posizioni dell'intitolatario, collaborazionista dei nazisti durante la Repubblica di Salò, perché almeno ci sia risparmiata la bufala che Almirante fu un sincero democratico.

Almirante per una grandissima parte della sua vita fu l'opposto di un sincero democratico. E sinceramente lo ammetteva: "Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti (...) Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all'ebraismo: l’attestato del sangue" (maggio 1942). Nel primavera del 1944 firmò un manifesto dove minacciava di fucilazione i partigiani del grossetano che non si fossero arresi consegnando le armi. Nei decenni del dopoguerra non si smentì.

In un'intervista televisiva del 29 aprile 1987 con Giovanni Minoli rivendicò due sue frasi che qualche tempo prima avevano suscitato scalpore (una era: "A chi mi chiede: tu sei fascista? Rispondo per ora e per sempre: la parola fascista io ce l’ho scritta in fronte”; l'altra era "Democratico è un aggettivo che non mi convince") e affermò di essere sostanzialmente d'accordo con Rauti quando questi asseriva "noi non siamo d'accordo con la democrazia parlamentare in via di principio perché non crediamo all'uguaglianza tra gli uomini ma alla differenza tra gli uomini".

Notorio fu l'apprezzamento di Almirante per il golpe dei colonnelli in Grecia, per quello di Pinochet in Cile, per la dittatura militare argentina, per i regimi autoritari di Franco e Salazar. Si potrebbero fare molti altri esempi ma sono sufficienti questi. Due sono i doveri civili a cui non possiamo sottrarci: sul piano culturale, portare avanti l'impegno contro il revisionismo storico tossico e pieno di malafede continuando a raccontare senza menzogne la storia del nostro Paese. Sul piano legislativo, dar seguito alle proposte già depositate in Parlamento dal Pd e approvare una legge che vieti l'intitolazione di spazi pubblici a esponenti di un regime agli antipodi della nostra Costituzione antifascista” così in una nota congiunta i senatori e deputati a Pd eletti in Toscana.

“Esprimo viva soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato contro l’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante nella città di Grosseto. Al di là delle motivazioni tecniche e giuridiche si ristabilisce il diritto e, ritengo, anche il dovere, di ricordare una figura che è stata protagonista assoluta della vita politica di questa nazione. Almirante non solo ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso della crescita della destra democratica italiana, ma va altresì ricordato che è stato eletto in Parlamento sin dalla prima legislatura, trascorrendo tutta la sua vita all’interno delle istituzioni, legittimato dal voto degli italiani. La via Almirante a Grosseto indica quindi la strada ideale in un percorso di vera pacificazione per tutti gli italiani” dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di FdI eletta in Toscana.

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