“Apprendiamo da un articolo su “La Nazione”, che un parente prossimo della Sindaca gestisce, ai fini di attività turistica di locazione temporanea, almeno un appartamento di pregio nello storico palazzo Bargellini vicino a Piazza Santa Croce, dove la stessa Funaro abita.
Ma a che uso sono adibite le altre unità nel palazzo di famiglia della sindaca? Quanti appartamenti vengono locati per affitti brevi dai suoi parenti? Il voto espresso dalla Sindaca e dal PD qualche giorno fa in relazione alla delibera sugli affitti brevi, promulgata con grande fretta e urgenza, è stato davvero libero da condizionamenti e da conflitti di interesse? Queste domande si pongono non solo per la Sindaca, ma anche per tutti i membri della sua Giunta.
La notizia di oggi insinua il dubbio anche in relazione alla precedente delibera - sempre sugli affitti brevi - votata nella consiliatura 2019-2024, dato che entrambi gli atti condonano chi è attivo nel settore ma barrano la possibilità a chi ci volesse entrare in futuro, creando forte sperequazione tra i proprietari degli immobili. Nardella, Funaro e gli altri membri dell’allora Giunta avevano interessi da proteggere? Ci aspettiamo che per trasparenza e onestà verso i cittadini la Sindaca e tutti i protagonisti della delibera facciano piena chiarezza sugli immobili dati in affitti brevi dai loro parenti. Insisteremo fino a quando non ci verranno date delle risposte.
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Per noi chi ha uno o due appartamenti deve poter decidere come impiegare la propria risorsa immobiliare. Viceversa, chi ne possiede svariati e li affitta per professione dovrebbe essere sottoposto agli stessi vincoli e tassazioni in vigore per gli albergatori” Così Eike Schmidt, Paolo Bambagioni, Massimo Sabatini, Consiglieri della Lista Civica Eike Schmidt.
“È incredibile vedere come il centrodestra si attacchi a degli inesistenti conflitti di interesse invece di sostenere una battaglia che è fatta per tutelare Firenze e i fiorentini. I fatti sono chiari e semplici: la sindaca Funaro non ha nulla a che vedere con l’attività economia svolta dai suoi parenti e quindi non ci può neppure essere nessun conflitto di interesse” replica il capogruppo Pd Luca Milani “Il contesto normativo di riferimento è il Tuel, il cui articolo 78 è stato interpretato più volte dalla giurisprudenza affermando il principio secondo il quale l’obbligo di astensione nasce solo quando c’è un collegamento immediato e diretto tra il contenuto della delibera che si discute e si vota e specifici interessi di chi partecipa alla discussione e votazione”.
“Nonostante l’indifferenza del governo – afferma Milani –, l’amministrazione comunale ha deciso di usare tutti gli strumenti che ha a disposizione per mettere un freno a un fenomeno che rischia, se non disciplinato, di mettere in serio pericolo l’identità della nostra città. Di fronte a questo, il centrodestra pensa solo a fare una polemica strumentale e scorretta tirando in ballo un inesistente conflitto di interesse della sindaca Funaro perché è un provvedimento normativo a carattere generale, che non riguarda specifici interessi diretti di congiunti della sindaca. Dispiace che il centrodestra fiorentino perda tempo in attacchi personali e fuorvianti invece di parlare degli interessi della città”.
“Apprendiamo questa mattina dalla stampa la notizia che all’interno di palazzo Bargellini vi sarebbe un appartamento locato a fini turistici gestito da un parente della sindaca Funaro. Sull’utilizzo della proprietà privata non discutiamo, ma è opportuno che la prima cittadina chiarisca la sua posizione rispetto all’ultima variante urbanistica votata dal Consiglio comunale con cui, nei fatti, è stato introdotto un contingentamento all’iniziativa economica privata, vietando l’avvio di nuovi affitti turistici e strutture extralberghiere con le caratteristiche della civile abitazione in area UNESCO, che indubbiamente risulta vantaggioso per tutti gli operatori che già operavano sul mercato alla data del 30/07/2024, in quanto potranno ora beneficiare di un intervento pubblico limitativo della concorrenza.
Sorprende il doppiopesismo del PD sul conflitto di interesse: al consigliere Gandolfo di FDI e a tutti coloro che avessero a vario titolo interessi relativi ad immobili locati a fini turistici, è stato più volte ricordato in Commissione 3 dal capogruppo Milani - e anche in aula dal Presidente Guccione - di astenersi dalla votazione. Gandolfo, infatti, non vi ha preso parte. Perché Funaro non ha fatto lo stesso? Perché si omette di dire che l’art. 78 del TUEL concerne anche i casi in cui vi siano in ballo gli interessi dei parenti fino al quarto grado? E al netto della diatriba giuridica, non c’è comunque un tema di opportunità politica?Ci sembra doveroso che venga fatta piena luce sulla vicenda. Per questo, presenteremo un’interrogazione alla Giunta e segnaleremo il caso alle autorità competenti. Firenze non può permettersi scivoloni simili”.