Dopo un anno di dialogo, mai interrotto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, e di confronto con ANCI e il Ministero, il Coordinamento dei dodici assessori alla Cultura ha presentato oggi al Ministro della cultura Dario Franceschini alcune proposte condivise per la ripresa graduale e sicura di tutto il comparto Cultura. Il Ministro Franceschini ha confermato le destinazioni degli interventi con il fondo emergenze 2021 (già adottati nel 2020) e ha accolto la proposta degli assessori, anche in vista di simili iniziative con le Regioni, di istituire un Tavolo permanente di consultazione con il Coordinamento presso il Ministero, in modo da dare continuità al dialogo, al confronto e alla collaborazione con le amministrazioni comunali delle grandi città, che costituiscono il primo livello di raccordo con gli operatori e gestiscono la maggioranza delle realtà culturali del territorio, con l’obiettivo di superare l'attuale crisi sistemica della cultura e di progettarne la ripresa.
Durante l’incontro sono state anche confermate le misure di sostegno al reddito per i lavoratori del comparto ed è stato domandato ai Comuni un approfondimento per l’individuazione delle eventuali categorie dei settori della Cultura che potrebbero non essere state ancora ricomprese nei meccanismi dei ristori. Condividendo la preoccupazione per la chiusura obbligata dei luoghi d’arte e cultura e la necessità di favorire la ripresa delle attività di spettacolo live in sicurezza, il Ministero si è reso disponibile a approfondire le buone pratiche poste in essere dalle Amministrazioni Comunali anche in vista di prossime interlocuzioni con il CTS.
È infine stata presentata al Ministro la proposta di creare un Fondo triennale per la tutela degli ecosistemi culturali urbani: fondi vincolati gestiti direttamente e autonomamente dalle Amministrazioni Comunali, da erogare tramite procedura di evidenza pubblica per soccorrere e accompagnare alla ripresa quei soggetti che, per la loro natura ibrida, non sono compresi nelle forme di sostegno ordinarie previste dal Ministero. Il coordinamento degli assessori alla Cultura delle città capoluogo di Regione è formato da: Filippo Del Corno (Milano), Lorenza Fruci (Roma), Barbara Grosso (Genova), Francesca Leon (Torino), Matteo Lepore (Bologna), Paola Mar (Venezia), Paolo Marasca (Ancona), Annamaria Palmieri (Napoli), Ines Pierucci (Bari), Paola Piroddi (Cagliari), Tommaso Sacchi (Firenze), Mario Zito (Palermo).
“Lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro che la Giunta Regionale mette a disposizione delle 20mila imprese dell’artigianato artistico toscano rappresenta un primo segnale di attenzione verso un comparto fortemente colpito dalla pandemia, che era rimasto escluso da ogni tipo di ristoro”. Così Sandra Pelli, presidente di CNA Toscana Artistico e Tradizionale, commenta la delibera approvata oggi dalla Regione, che offre la possibilità di partecipare ad una serie di bandi, per le imprese in difficoltà.
Per il comparto dell’artigianato artistico, nello specifico, vengono stanziati 3,8 milioni di euro, da destinare alle aziende che nel 2020 hanno registrato un calo di fatturato di almeno il 30%, rispetto allo stesso del 2019. “Ad ogni artigiano in possesso dei requisiti spetterà un contributo di 2500 euro – aggiunge il presidente di CNA Toscana, Luca Tonini. - È sicuramente un primo passo, che va nella direzione che avevamo auspicato e che è frutto del lavoro portato avanti in questi mesi da CNA Toscana, insieme all’Amministrazione regionale.
Siamo consapevoli che occorre fare di più, ma riteniamo che sia l’inizio di una serie di sostegni che dovranno essere stanziati a favore di quella che è una vera e propria filiera di piccole e micro-aziende, che da sempre caratterizza l’economia del nostro territorio, esportando le sue eccellenze in tutto il mondo”.
“Stop alle pastoie burocratiche e tempi rapidi! Le attività economiche hanno un bisogno disperato di aiuti”. Lo chiede il vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico, dopo l’annuncio di tre nuovi bandi regionali per ristoratori, artigiani e palestre. Un bonus da 2.500 ad attività rivolto a quelle più colpite dalla pandemia. “Dal primo bando di gennaio sono rimaste escluse molte aziende e alla Regione sono rimasti in cassa 9 milioni a causa dei criteri troppo selettivi nell’accesso al bando, tipo quello per cui veniva richiesta obbligatoriamente la regolarità dei versamenti previdenziali, e il rilascio del Durc, ignorando che se i ristoratori avessero avuto risorse per pagare i contributi non avrebbero chiesto ristori urgenti per sopravvivere -ricorda Fantozzi- La più grave crisi economica e sociale del Dopoguerra richiede risposte concrete in tempi rapidi, agli aiuti devono poter accedere tutte le attività”.