Firenze – Chiarire le procedure da adottare per l’installazione di unità di pernottamento e loro accessori all’interno dei campeggi. Questo l’impegno chiesto alla Giunta e contenuto in una mozione, primi firmatari Giovanni Santini (Forza Italia) e Marco Ruggeri (Pd), approvata all’unanimità dal Consiglio regionale della Toscana. Una normativa di tutela del territorio che rischia di paralizzare il settore. L'interpretazione può costare caro a molte famiglie. Nei giorni scorsi mobilitazioni lungo la costa toscana dove diversi campeggiatori sono stati sollecitati a sgomberare le piazzole "occupate abusivamente" con materiale semi-permanente.
Per anni in Toscana è stato così: il posto fisso nel campeggio, la strada di famiglia con gli amici di sempre. Si pagava per restare tutto l'anno, si apportavano modifiche su modifiche e le casette di legno sono diventate abitazioni estive. Tutto smontabile, ma nel rispetto della normativa e di concerto con le strutture tutto restava inalterato ad aspettare i villeggianti di stagione in stagione. Poi la doccia fredda con le prime lettere a casa, i richiami scritti, l'invito allo sgombero forzato salvo cessazione del contratto. Nella mozione votata a Firenze anche la sollecitazione ad “emanare un’interpretazione autentica” delle norme regionali contenute nel Testo unico del Turismo e nella legge del Governo del territorio, che tra l’altro recepisce le norme nazionali.
Questa parte del dispositivo della mozione trova origine nella difformità di interpretazione della norma che si è registrata in Toscana. Gli uffici regionali, nei casi in cui gli enti hanno richiesto la loro interpretazione, hanno risposto che non è necessario il permesso a costruire mentre il comune di Viareggio ha interpretato le norme procedendo a un’ordinanza di demolizione. La mozione, infine, impegna la Giunta a modificare le norme paesaggistico-ambientali di riferimento.