FIRENZE – Il Presidente della Regione Toscana ha confermato oggi il suo appoggio ai lavoratori Pirelli che ha incontrato presso il Comune di Figline e Incisa Valdarno. Rossi ha inoltre informato la Rsu e le organizzazioni sindacali di non aver ancora ricevuto alcun invito per l’incontro istituzionale previsto in sede ministeriale prima che avvenga la cessione di Pirelli al gruppo Bekaert ed ha fatto presente che la Regione si impegnerà con ogni mezzo a disposizione per far si che l’attività produttiva rimanga nel Valdarno e che sia garantito almeno per 5 anni il mantenimento dei livelli occupazionali.
Per farlo il Governatore si è detto disponibile ad andare incontro ad eventuali esigenze dell’acquirente al fine di sostenere l’attività con contributi da destinarsi a ricerca e sviluppo. I sindacati hanno apprezzato la disponibilità della Regione ma la situazione rimane preoccupante: "Non possiamo decidere chi sarà il prossimo datore di lavoro e capiamo le esigenze di mercato ma non permetteremo che si risponda a queste a discapito solo dei lavoratori; Pirelli è una multinazionale italiana e chiediamo tutele per i lavoratori di questo Paese" ha commentato il Segretario della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi. La Regione è vicina ai lavoratori della Pirelli e pronta a sostenerli affinché siano estese al massimo le garanzie occupazionali anche in presenza di un cambio di proprietà.
Allo stesso tempo è pronta a incontrare entro breve tempo i vertici della Bekaert, la multinazionale che dovrebbe acquisire lo stabilimento di Figline Valdarno. E' questo, in sintesi, quanto ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla rappresentanza sindacale della Pirelli durante un incontro svoltosi nel primo pomeriggio di oggi presso il municipio di Figline e Incisa e convocato per fare il punto sulla complessa vertenza. Il presidente ha raccolto le preoccupazioni delle maestranze per le conseguenze di questo cambio al timone dopo 52 anni, e per la delicata trattativa sulle condizioni per la transizione, legata alle garanzie occupazionali (i lavoratori le chiedono per almeno 5 anni) ma anche alla tenuta produttiva dello stabilimento: per questo i sindacati vogliono che Pirelli garantisca di continuare a acquisire la 'steel cord (una cordicella metallica per la fabbricazione dei pneumatici, prodotto di eccellenza dello stabilimento valdarnese) a Figline. "Faremo tutto il possibile – ha detto Rossi - per accompagnare richieste più che legittime per salvaguardare un'azienda di eccellenza assoluta, con un patrimonio di competenze ed elevate professionalità che non può andare disperso". Nei confronti di quella che dovrebbe essere la nuova proprietà belga, la Bekaert, leader nella trasformazione del filo d'acciaio e dei rivestimenti, Rossi ha annunciato ai lavoratori di voler incontrare i responsabili della multinazionale.
"Rappresenteremo loro la piena disponibilità dell'istituzione regionale ad accogliere ogni azione volta a favorire la loro presenza sul territorio. Quest'anno, per esempio, anticiperemo circa 100 milioni di euro per dare continuità ai finanziamenti comunitari: gran parte di questi fondi saranno destinati a favorire investimenti su ricerca, innovazione, formazione". "La nostra azione di vicinanza a tante grandi aziende come questa – ha aggiunto il presidente - ha fatto sì che in molti casi queste si siano radicate nel nostro territorio.
Mi auguro davvero che questa possibilità si possa realizzare anche con Bekaert". La Pirelli è un polmone produttivo molto importante per il Valdarno: lo stabilimento, nel quale si concentrano ricerca, sviluppo e produzione, dà lavoro a 396 addetti diretti e a un indotto di circa 200 persone. Sempre Calosi rende nota la lettera a Papa Francesco: "Con la presente sono a ringraziarLa per l'attenzione che Lei ha voluto rivolgere alla vicenda Shelbox di Castelfiorentino. Non è stato, da parte Sua, un semplice atto di cortesia, ma la Sua figura raccoglie un vasto consenso nell'opinione pubblica, fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento sia per i credenti che per i non credenti.
La crisi che sta attraversando il mondo del lavoro è una crisi che spesso viene vissuta in solitudine da migliaia di lavoratrici e lavoratori. Riuscire a portare all'attenzione di una così vasta platea le problematiche quotidiane di queste e tante altre persone, come Lei ha fatto, ci ha reso particolarmente orgogliosi. I valori del cristianesimo, che Lei ha richiamato anche nell'incontro con i ragazzi della Shelbox sono gli stessi valori che noi, come dirigenti di un'organizzazione sindacale, portiamo ogni giorno come elemento caratterizzante della nostra azione: difendere i più deboli, valorizzare il lavoro dell'uomo come segno di emancipazione dello stesso, difenderlo ad ogni costo.
Il lavoro è “sorgente di Dignità”, è vero. Non ci sono “differenze ideali” in questo, ma un'unione di intenti, seppure in esperienze diverse. La Chiesa fiorentina ha sempre dimostrato sensibilità rispetto a queste tematiche, ed oggi questa sensibilità la ritroviamo come parte centrale della Sua azione Pastorale. Per questo La ringrazio ancora, anche a nome dei lavoratori Shelbox e della FIOM CGIL Fiorentina" Via libera dal ministero del lavoro alla Cassa integrazione straordinaria per le lavoratrici della ex Mabro, in continuità con quella autorizzata in precedenza.
E' questo il positivo risultato dell'incontro svoltosi oggi al ministero del Lavoro, presenti la Regione e un rappresentante dell'amministrazione straordinaria dell'Abbigliamento Grosseto. L'incontro è stato convocato dopo il primo ok del ministero che, su richiesta dell'assessore alle attività produttive lavoro formazione Gianfranco Simoncini, lo aveva contattato per verificare i presupposti per l'applicazione di una norma che garantisse la possibilità di assicurare alle lavoratrici il riconoscimento della Cigs a partire dal giorno di dichiarazione di insolvenza dell'azienda, a prescindere dalla causale inserita nella richiesta.
"La conferma che oggi abbiamo avuto dal ministero – sottolinea l'assessore – ci garantisce che saranno evitate per le lavoratrici interruzioni nell'integrazione al reddito, che non andrà perduta nemmeno per un giorno". 54 biblioteche e archivi storici toscani avranno accesso a oltre 540mila euro (di cui quasi 406mila messi a disposizione dalla Regione, il resto a carico dei richiedenti) per realizzare interventi straordinari su raccolte librarie e archivistiche di straordinaria importanza storica e culturale.
E' il risultatato dell'approvazione delle graduatorie relative a due bandi regionali: il primo per il finanziamento di progetti di catalogazione di fondi librari antichi e il secondo rivolto al finanziamento di interventi conservativi e di restauro di beni librari e archivistici posseduti sia da biblioteche di pubbliche che da enti ecclesiastici, istituzioni culturali, onlus, privati. "Con questo intervento garantiamo risorse consistenti alla rete bibliotecaria toscana – sottolinea l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti - e soprattutto ad un settore in forte difficoltà come quello del restauro librario, nel quale peraltro possiamo vantare forti competenze e la presenza sul tetrritorio di laboratori qualificati.
Valorizzare il nostro patrimonio, garantendo un migliore accesso alla conoscenza e alle informazione, è un investimento a lungo termine sulla qualità del futuro culturale, ma non solo, della nostra regione". Tra gli interventi di catalogazione, che permetteranno di arricchire i cataloghi on line delle biblioteche toscane e l'Indice del Sistema Bibliotecario Nazionale (il catalogo on line a cui le biblioteche toscane aderiscono), si segnalano tra gli altri gli importanti interventi della rete documentaria pratese, della Biblioteca delle Oblate e della Biblioteca dell'Accademia La Colombaria di Firenze, delle Biblioteche Comunali di Livorno e Grosseto. Tra gli interventi di conservazione e restauro, a cui è destinata la maggior parte delle risorse regionali (347mila euro sul totale del contributo erogato dalla Regione), sono previsti interventi su antichi manoscritti e edizioni antiche a stampa, unità archivistiche degli archivi storici comunali toscani, di archivi capitolari, archivi storici diocesani, di istituzioni culturali: i soggetti finanziati sono dislocati su tutto il territorio regionale.
I documenti che verranno sottoposti a restauro, databili dal X al XX secolo, rivestono spesso un significato particolare e grande rilevanza per la memoria del territorio.