Firenze 15.01.2014- Con la pubblicazione da parte dell’INPS dei dati relativi alla cassa integrazione di Dicembre è possibile ricavare il dato complessivo delle ore di cassa integrazione in Toscana per tutto il 2013. Con 55.599.716 ore nel 2013 contro le 53.851.323 del 2012 (+3,2%) si stabilisce il record di sempre per la cassa. Se andassimo oltre il dato ufficiale e conteggiassimo anche le ore di cassa relative a richieste avanzate e non ancora accolte per ritardo nell’erogazione dei fondi e sospese per le note vicende della cassa in deroga, ma comunque non lavorate e non riscosse, le ore nell’anno sarebbero oltre 62 milioni ( +15,1 %).
Assistiamo con preoccupazione ad un aumento consistente (+22,1%) della cassa integrazione straordinaria con un totale di 27.135.910 ormai quasi il 50% del totale delle ore impegnate a dimostrazione della persistenza di tante crisi strutturali irrisolte. A livello provinciale i risultati peggiori per Pisa (+30,1%) Siena (+28,04%) Firenze (+12,35%)mentre tra i settori restano stabili sui livelli 2012 i comparti industriali mentre continua la crescita nel commercio e turismo ( + 6,1%) e a 2 cifre in edilizia (+ 14,4%).
Dati in linea con quelli nazionali che hanno visto superare il miliardo e 75 milioni di ore nel complesso. Secondo Daniele Quiriconi della segreteria regionale CGIL Toscana, “i dati complessivi del 2013 ci consegnano una situazione di crisi persistente, con qualche attenuazione nell’industria ma con andamenti difformi anche tra province, non di rado collegati all’andamento del ciclo negli anni precedenti. In altre parole in molti casi, la cassa cala perché sono sparite decine di imprese.
In attesa delle tanto annunciate proposte di riforma, da quelle avanzate dal Ministro Giovannini che (puntando al superamento della deroga) aprirebbero la strada a migliaia di licenziamenti, al “Job Act” di Renzi, resta un ‘ emergenza da governare e una domanda aggregata da far ripartire per rilanciare la crescita. Nella consapevolezza che non sono nuove regole a far ripartire l’occupazione è bene però essere consapevoli della dura realtà dei fatti: superare o ridurre alcuni istituti porterà più disoccupazione, più sussidi di disoccupazione da pagare e più disperazione sociale”. “L’immagine riflessa”, la mostra itinerante dell’artista Massimo Bramandi dedicata al dramma del fallimento della Shelbox e alla crisi del lavoro che attanaglia l'Italia, fa tappa in Certaldo Alto a Palazzo Pretorio dove si inaugura venerdì 17 gennaio, ore 17.00.
Al centro de “L'immagine riflessa” un’opera di dimensioni monumentali, “Gli invisibili” (tre pannelli per un totale di sei metri per due) che raffigura 65 ritratti (tecnica mista su tela) di 65 volti dei lavoratori dell'azienda Shelbox di Castelfiorentino, 65 dei 147 che in totale hanno perso il posto di lavoro in seguito al fallimento dell'azienda: persone vere, il cui sguardo racchiude il dramma reale, ma con i contorni sfumati, trasparenti, quasi invisibili. Un modo per sottolineare che la mancanza di lavoro annulla, sbiadisce, fino a farti scomparire.
Un dramma sempre più collettivo, come sottolineato dallo specchio inserito nell'opera che permette ad ogni visitatore di specchiarsi e vedersi alla pari degli operai senza più lavoro. La mostra si inaugura con una performance, ideata ed eseguita da Bramandi con alcuni dei lavoratori. Non più una tela per dipingere quindi, ma persone in carne ed ossa che la regia dell’artista plasma a formare per alcuni minuti un’“opera d’arte vivente”. Con il volto coperto da una maschera bianca, i lavoratori formano figure geometriche insieme all’artista, poi togliendosi a turno la maschera pronunciano il nome e cognome, aggiungendo le parole “Operaio cassintegrato”.
Bramandi conclude scandendo l'articolo 1 della Costituzione italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. “La performance fa da amplificatore al concetto espresso nella tela "Gli Invisibili" - spiega l'artista - Dietro ad ogni azienda in difficoltà ci sono loro, gli operai, persone vere testimoni di tante diversità che lo spettro della mancanza di lavoro annulla, sbiadiscie, fino a farle scomparire. La parola d’ordine è quindi lavoro, come mezzo per ridare dignità agli individui”.
La mostra – in pubblicazione il catalogo della mostra, con il contributo critico del Prof. Carlo Maltese – è realizzata con il contributo della Regione Toscana, con il patrocinio dell'Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa e Unione Comunale del Chianti fiorentino. Dopo il successo ottenuto a Castelfiorentino, Barberino Val d'Elsa e Montaione, “L'immagine riflessa” sarà ora a Certaldo fino al 31 gennaio, orario dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30 (martedì chiuso), ingresso libero, e da febbraio sarà a Empoli, (2-16 febbraio), Montespertoli (23 febbraio-9 marzo), Gambassi Terme (15-29 marzo), Vinci (da definire). Venerdì 24 gennaio Banca CR Firenze e Confindustria Toscana Piccola Industria organizzano il convegno “Alla ricerca di una nuova politica industriale.
Dall’Europa ai territori”. Le prospettive dello stabilimento Eurovinil di Grosseto sono state al centro dell'incontro convocato oggi in Regione dall'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini con le organizzazioni sindacali provinciali e di categoria, le Rsu, il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras e il sindaco Emilio Bonifazi. L'azienda grossetana, che conta oggi circa 107 dipendenti, fa parte di un gruppo multinazionale inglese ed è specializzata nella produzione di materiali per la nautica e per la protezione civile.
Lo scorso dicembre l'azienda aveva annunciato la messa in mobilità di 17 dipendenti, decisione poi ridimensionata in seguito alla trattativa sindacale. Sindacati e istituzioni hanno però manifestato le preoccupazioni dei lavoratori per il futuro dell'azienda, sollecitando l'attenzione della Regione. "Prendiamo atto del risultato positivo del confronto sindacale – ha detto l'assessore Simoncini - che è riuscito a superare la mobilità, contenendo le perdite di posti di lavoro ".
L'assessore ha quindi detto che la Regione, insieme alle istituzioni, intende farsi interprete delle richieste di sindacati che hanno sollecitato un incontro con i vertici internazionali del gruppo, attesi a Grosseto per il prossimo marzo. "Ci prepariamo fin da ora per promuovere, in quell'occasione, un incontro – ha spiegato l'assessore - dal quale vogliamo uscire con delle certezze sui programmi dell'azienda per quanto riguarda lo stabilimento di Grosseto". Nel corso dell'incontro la Regione farà presente le opportunità di sviluppo offerte dalla nuova programmazione dei fondi Fesr per il periodo 20014-2020 cui l'azienda potrà accedere per i suoi progetti.
Ma non è tutto. "Cominceremo subito a lavorare in sede tecnica – ha detto Simoncini – con Comune e Provincia, per approfondire e definire una proposta per radicare meglio l'azienda nel territorio toscano e grossetano, facendo proprio del territorio un punto di riferimento essenziale per il suo consolidamento". Una risoluzione con cui si impegna la Giunta ad informare il Consiglio regionale “sull’esito della procedura di evidenza pubblica messa in atto dal commissario di Governo, Nardi, per la vendita dello stabilimento di Piombino, al fine di valutarne gli scenari che si apriranno sul piano produttivo, industriale ed occupazionale” è stata approvata, all’unanimità, a conclusione del dibattito svolto oggi sulla questione delle Acciaierie di Piombino e del piano industriale per il rilancio delle attività produttive.
La risoluzione, votata subito dopo le conclusioni del presidente della Regione, Enrico Rossi, impegna la Giunta anche “a seguire costantemente gli sviluppi sollecitando il Governo ad impegnarsi con ogni iniziativa utile al fine di garantire il raggiungimento di una soluzione favorevole”. L'eurodeputato di 'Io Cambio' Claudio Morganti ha ricordato in particolare, le drammatiche condizioni del polo siderurgico di Piombino: «Si tratta di una realtà in estrema sofferenza che chiede aiuto anche all'Europa, attraverso una politica di protezione delle nostre imprese, con l'introduzione di dazi e quote per proteggere la nostra produzione.
La Lucchini – sottolinea l'europarlamentare – è una nostra eccellenza che dà lavoro a 2000 dipendenti e che arrivano a 5000 con l'indotto. La crisi che attraversa il settore siderurgico è dovuta alla mancanza di competitività, dovuta ad una politica che è stata incapace di sviluppare un progetto serio delle principali settori industriali. Poi, le forti importazioni di acciaio da paesi stranieri hanno fatto il resto. Le importazioni, infatti, sono vistosamente aumentate. Dalla Turchia sono aumentate del 280%; dall'India del 176%; Dalla Russia dell'89%.
L'Ue – prosegue Morganti – dovrebbe fare come fatto in America dove, avendo le acciaierie in forte crisi, è stato deciso di proteggere il settore e far ripartire il mercato interno dell'acciaio. LUe dovrebbe fare altrettanto. In passato – prosegue Morganti – si è fatto l'opposto e abbiamo visto i risultati: dobbiamo quindi invertire la rotta il prima possibile, per salvare almeno quello che ci è rimasto». A Firenze due Consiglieri sostengono il presidio che si svolgerà oggi pomeriggio davanti alla sede di FS: “18 persone licenziate e 22 con una riduzione del 50% dell’orario di lavoro: è questo il risultato del nuovo bando di Ferservizi per l’appalto della portineria e delle pulizia nelle sedi fiorentine del gruppo Ferrovie dello Stato.
– affermano i Consiglieri comunali Ornella De Zordo e Tommaso Grassi – Il Comune intervenga a sostengo dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e a coloro che si sono visti drasticamente ridotto il proprio stipendio.” “Nel nuovo appalto pubblicato dalle Ferrovie per le portinerie non vengono garantite condizioni occupazionali accettabili e c’è troppa incertezza su eventuali riassunzioni del personale impiegato. Dopo aver posto una domanda d’attualità all’Assessore Biagiotti nello scorso Consiglio comunale perché il Comune intervenga a sostegno dei lavoratori, sosteniamo il presidio che si svolgerà oggi pomeriggio davanti alla sede di FS in Viale Spartaco Lavagnini.”