Firenze – “È stato chiesto a Trenitalia di comunicare le proprie intenzioni sulla disponibilità e gli oneri per materiale rotabile, depositi e officine”. Così l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ha risposto in aula a due interrogazioni di Forza Italia e di Più Toscana-Ncd (a firma del capogruppo Antonio Gambetta Vianna) sull’affidamento del servizio regionale ferroviario. L’assessore, garantendo che la Regione porrà la massima attenzione alla salvaguardia dell’occupazione ha detto che “uno dei criteri con i quali verrà assegnata parte della quota premiante del fondo nazionale trasporti è la ‘definizione di livelli occupazionali adeguati’ attraverso ‘il mantenimento o incremento dei livelli occupazionali di settore”.
Riguardo all’affidamento dei servizi Ceccarelli ha precisato che “seguirà le procedure di gara previste dalle norme europee”, mentre l’identificazione dei lotti sarà conseguente all’esito delle azioni volte ad assicurare la disponibilità dei beni”. “Soddisfatto con due punti interrogativi” si è detto Paolo Enrico Ammirati (Forza Italia). “Rivendico – ha detto Ammirati - l’inopportunità di non aver seguito una strada unica per la gara ferro–gomma anche se capisco la discrepanza dei tempi, da definire una volta risolti i quesiti sulla disponibilità dei beni e la dimensione dei lotti”.
“Per gli altri punti dell’interrogazione – ha aggiunto il consigliere – firmiamo una cambiale parzialmente in bianco. Dobbiamo fare una battaglia per garantire un buon servizio ai cittadini, siamo alla soglia dell’intollerabilità”. L’assessore ha ribadito che tra gli elementi più significativi e qualificanti dell’accordo da stipulare con Rfi per lo sviluppo della procedura di gara “c’è la previsione di sviluppo del servizio una volta realizzato il sottoattraversamento fiorentino che consentirà di liberare i binari di superficie a vantaggio del traffico regionale”. “Non del tutto soddisfatto” si è dichiarato Antonio Gambetta Vianna “perché – ha detto il capogruppo (Più Toscana–Ncd) – non ho sentito nella risposta dell’assessore tra le priorità, quella del raddoppio ferroviario della Pistoia-Viareggio che rappresenta uno dei grandi problemi del traffico ferroviario toscano” Preoccupazione per i ritardi nella riattivazione della linea ferroviaria Siena-Grosseto, danneggiata a ottobre scorso da una frana, e più in generale per le lentezze e la scarsa attenzione di RFI sulle tratte ‘minori’, come dimostra anche il caso della Porrettana. Ad esprimerla è il segretario generale della Fit-Cisl, Stefano Boni, che ritiene “non accettabile quanto affermato da RFI, ovvero che trattandosi di attività straordinaria per rifacimento infrastruttura non dispone dei 3 milioni di euro necessari.” “Vogliamo scommettere –ribatte Boni- che se si fosse trattato di fare un intervento simile sull’Alta Velocità i lavori sarebbero iniziati subito ?” Il segretario Fit-Cisl chiede anche alle istituzioni di intervenire: “In primis gli Enti Locali e la Regione, che deve far uscire FS-RFI da questo stato perenne di apatia, come se quello che succede sul territorio non li riguardasse.
E se non basta occorre interessare anche il Ministero dei Trasporti, perché di questo passo tutte le tratte secondarie soggette a frane, sono a rischio chiusura (vedi anche la Porrettana nel territorio Pistoiese). Oltretutto –nota- c’è anche un rischio occupazione: prima dell'interruzione circolavano 16 treni complessivamente, che se non riattivati possono creare eccedenze di personale.” “Con le forti piogge dell’ottobre scorso –ricorda Boni- alcune frane hanno interessato la linea Siena-Grosseto.
In un primo momento RFI aveva comunicato l'inizio dei lavori di ripristino della tratta, affermando che entro la fine di novembre sarebbero stati conclusi. La linea Siena-Bonconvento è stata riattivata con la messa in sicurezza di circa 500 metri di binario e il consolidamento di alcuni ponti sui torrenti Sonna e Arbia. Per la riattivazione della successiva tratta fra Bonconvento e Montepescali-Grosseto RFI dichiarava poi necessario aspettare ancora due mesi, a causa dei forti danni all'infrastruttura.
Ne sono passati tre e dell’avvio di quei lavori non si sa più niente.” “Stiamo parlando –aggiunge il segretario Fit- di una linea che collega Siena con Grosseto e con la linea ferroviaria tirrenica, attraverso colline e montagne e serve lavoratori e studenti di zone disagiate, ma anche turisti sempre più numerosi. Le ferrovie da tempo hanno inserito questa linea tra i "rami secchi", le linee non remunerative perché difficilmente i treni si riempiono. Ma in quell’area anche la viabilità stradale non è delle migliori e non possiamo permetterci di abbandonare gli abitanti del territorio fra Siena e Grosseto.” “Chi di dovere intervenga –conclude Boni- sulle Ferrovie e sul suo Gruppo Dirigente: bisogna concentrarsi sul trasporto locale/regionale e specialmente sui territori più disagiati per rendere un servizio pubblico e di utilità ai cittadini.”