Con un nuovo balzo in avanti dell’11,3% nel terzo trimestre, il Made in Tuscany si conferma uno dei principali motori della crescita delle esportazioni distrettuali, registrando ancora una volta performance migliori rispetto al manifatturiero italiano (+0,3%), francese (-2,6%) e tedesco (-3,1%). Il traino è stato offerto, come già da molti trimestri, dalle produzioni del lusso toscano: oreficeria di Arezzo (+22,4%), pelletteria e calzature di Firenze (+13,3%) e di Arezzo (+53%).
Diffusi miglioramenti sono stati riscontrati anche in altri distretti: ritorna a crescere l’export del cartario di Capannori (+2,5%) grazie ai risultati ottenuti in Germania (+6,4%), Spagna (+24,4%), Svizzera (+17,3%) e Austria (+53%). Persino la Grecia evidenzia, comunque, un netto miglioramento registrando una crescita del 33% dopo la rilevante battuta d’arresto sperimentata nel 2012. Accelerano le esportazioni della pelle e calzature di Santa Croce sull’Arno (+6,4%), distretto che sta gradualmente tornando a mostrare ritmi di sviluppo positivi anche nel comparto a monte della concia che aveva iniziato il 2013 con un calo dell’export.
Sono tornate a crescere le vendite a Hong Kong (seppure su ritmi ancora molto modesti, 0,8%), e Spagna (+8,3%), ma migliorano in modo significativo le esportazioni in quasi tutte le destinazioni principali.). Segnali di miglioramento, pur in un quadro che resta negativo, per la ceramica di Sesto Fiorentino (-1,5%), alle prese con la difficile fase di rilancio della principale azienda del distretto. Tornano inoltre in positivo le vendite estere del tessile e abbigliamento di Prato (+3,8%), grazie ai buoni risultati dei filati, dell’abbigliamento e della maglieria.
Ancora in calo, invece, le vendite estere di tessuti pratesi, comparto che ha vissuto forti trasformazioni nell’ultimo decennio a cui è dedicato un breve focus in questa edizione del Monitor. Buone notizie anche dal polo farmaceutico toscano che registra nel terzo trimestre una buona crescita delle vendite all’estero (+15,8%), mettendo a segno incrementi su quasi tutti i principali mercati di sbocco. Consolida i risultati ottenuti nella prima parte dell’anno il distretto del marmo di Carrara (+8%), che mantiene buoni ritmi di crescita negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi Uniti, in Francia e Regno Unito.
Rallentano, invece, le vendite sull’importante mercato cinese ed hanno continuano a evidenziare un trend fortemente negativo le esportazioni verso l’Arabia Saudita e la Germania. Da segnalare come i risultati positivi siano diffusi sia al marmo grezzo (+6,5% nel terzo trimestre) che a quello lavorato (+8,6%). Rimane, all’opposto, critica la situazione dei due distretti calzaturieri (Lucca -7,9% e Lamporecchio -8,5%) e del mobile (Quarrata -8% e Poggibonsi-Sinalunga -2,9%) e del florovivaistico di Pistoia (-10,9%). I distretti dell’alimentare evidenziano performance diversificate: al rallentamento dei vini del Chianti (0,7%) e al dato negativo dell’olio di Lucca (-4,8%) si contrappone il balzo delle vendite all’estero dell’olio di Firenze (+26,2%). L’accelerazione sperimentata nel terzo trimestre è legata sia al nuovo miglioramento delle vendite sui mercati maturi sia, soprattutto, al balzo registrato nelle vendite sui mercati emergenti, tornati a crescere a tassi superiori al 20%.
Il miglioramento delle esportazioni nei mercati maturi, che assorbono oltre il 60% delle vendite, è diffuso a molte destinazioni importanti, soprattutto in Europa. Spicca, in particolare, la forte accelerazione sperimentata dalle vendite in Germania (+11,9% nel terzo trimestre) e Regno Unito (+18,5%), ma si registrano progressi, seppure con ritmi meno elevati, anche in Francia (+2%) e Spagna (+1,1%), tornata in territorio positivo dopo nove trimestri consecutivi di contrazione. Tra le destinazioni emergenti da segnalare il mantenimento di ottimi ritmi di crescita negli Emirati Arabi Uniti (+45,6%), Russia (+18,3%), Turchia (+9,6%), Hong Kong (+6,3%) e Cina (+5,7%) e, soprattutto, il vero e proprio boom sperimentato in Corea del Sud (+35,7%), dove le imprese toscane iniziano a beneficiare degli effetti dell’accordo di libero scambio siglato dall’UE. Le buone performance all’estero non sono tuttavia sufficienti a sbloccare il mercato del lavoro: i dati sulla CIG evidenziano una significativa accelerazione del Monte Ore richiesto per singole situazioni di crisi aziendale (CIG straordinaria) a segnalare gli effetti pesanti della lunga fase recessiva che sta attraversando il tessuto produttivo italiano e toscano. Un ulteriore passo avanti verso una semplificazione delle procedure per l'accesso delle imprese alle agevolazioni è stato fatto con l'adozione, su proposta dell'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, di un bando standard, che costituirà da ora in poi un modello sul quale si uniformeranno tutti gli avvisi regionali. Il bando prevede una modulistica sempre uguale, standard, appunto, con l'obiettivo di eliminare obblighi e incombenze burocratiche che determinano un incremento dei costi o un allungamento dei tempi.
"Ci stiamo sforzando di introdurre in tutta la normativa regionale a favore del sistema produttivo – spiega l'assessore Simoncini – una generale semplificazione, per rendere più facile la vita delle imprese, facilitandone, in particolare, l'accesso alle agevolazioni attraverso le quali possono essere favoriti gli investimenti e le scelte innovative. A tutto vantaggio dello sviluppo dell'economia regionale". A questo criterio si ispira anche il bando standard, che si pone l'obiettivo di razionalizzare e uniformare i requisiti contenuti nei diversi bandi emanati dalla Regione.
Uniforma sia i criteri che le modalità di accesso e le varie fasi del procedimento amministrativo di concessione dei contributi. Il testo è stato inoltre redatto nell'ottica di una maggiore leggibilità: meno burocratichese e più trasparenza, una scrittura e termini più facili da capire e meno oneri per chi presenta le domande. Innovazioni di particolare rilevanza sono relative a: contrattualizzazione del rapporto con i beneficiari, con cui, in linea con gli orientamenti della giurisprudenza, si chiarisce la natura civilistica del rapporto tra Regione ed imprese beneficiarie del contributo; possibilità di ricorrere a servizi di attestazione da parte di revisori contabili per quanto riguarda i requisiti (nella fase di richiesta di ammissione) e la conformità delle spese effettuate (nella fase di richiesta di erogazione).
Le semplificazioni, in particolare, riguardano: i requisiti di accesso, le modifiche ai progetti approvati; le modifiche ai partenariati in caso di aggregazioni di imprese; l'applicazione di penalità in caso di rinuncia o revoca o in caso di condanna per lavoro sommerso; uniformità dei criteri di premialità in tema di lavoro e sostenibilità. "Questo strumento si inserisce in un contesto più ampio – spiega ancora Simoncini – che ci vede impegnati nel mettere a punto politiche sempre più efficaci, snelle e mirate per contrastare la lunga e pesante crisi che tuttora investe la nostra regione, mettendo in campo strumenti, interventi e risorsea sostegno dello sviluppo.
Come quelli per favorire l'accesso al credito, le agevolazioni fiscali, i mini bond, o ancora come gli incentivi per l'internazonalizzazione o quelli per l'aggregazione d'impresa, che he vedono, in queste settimane, due bandi aperti per circa 7 milioni di euro complessivi. E voglio ricordare anche la nuova legge per la competitività delle imprese, che raccoglie le indicazioni dello "small business act"e la proposta cui stiamo lavorando di una legge quadro regionale sullo start-up d'impresa". La redazione finale del bando standard, ha coinvolto un gruppo di lavoro appartenente all'area di coordinamento "Industria, artigianato, innovazione tecnologica", a cui ha partecipato, inoltre, Sviluppo Toscana e ha visto la collaborazione del settore "Strumenti della valutazione, programmazione negoziata, controlli comunitari" che ha lavorato nell'ambito di uno specifico Pis (Piano integrato di sviluppo), secondo le più recenti raccomandazioni stilistiche per gli atti della pubblica amministrazione.
Domani, martedì 28 gennaio, il bando standard sarà presentato nel corso di un incontro del gruppo di lavoro tecnico, per un confronto sulle implicazioni e modalità di attuazione di questo strumento. 272 imprese e quasi 800 partecipanti al bando adattabilità della Provincia, che assegna un milione di euro per formazione e servizi nelle imprese. Giorgi: “Risorse preziose per innovazione e aggiornamento professionale” PRATO – Si racconta da sé con la forza dei numeri il progetto per l'adattabilità nelle imprese che la Provincia di Prato ha aperto lo scorso settembre con un bando giunto adesso alla fase dell'assegnazione dei finanziamenti.
Un milione di euro complessivi di risorse messe a disposizione per 24 progetti approvati con 272 aziende coinvolte e quasi 800 partecipanti. “E' uno sforzo davvero eccezionale quello che la Provincia è riuscita a portare in fondo con questo bando, destinando risorse consistenti e preziose all'innovazione e all'aggiornamento professionale delle imprese del distretto – spiega la vice presidente Ambra Giorgi – Considero un successo la risposta ampia e diversificata dal punto di vista dei progetti delle imprese stesse.
Adesso si tratta di sostenere la realizzazione dei percorsi in modo che siano il più efficaci possibile. Inutile dire che le imprese pratesi ne hanno davvero bisogno”. Le risorse, impiegate dalla Provincia attraverso il Fondo sociale europeo, serviranno alle imprese per formazione, servizi per la gestione dei cambiamenti e promozione della competitività. Nelle azioni sono coinvolti imprenditori, lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti, in cassa integrazione e con contratti di lavoro atipici o soci lavoratori di cooperative. IL FINANZIAMENTO - Della cifra complessiva disponbile, esattamente 959 mila euro attinti dall'asse adattabilità FSE, 479 mila sono impiegati per finanziare lo sviluppo di sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori, e altri 479 mila per sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l’imprenditorialità delle imprese.
Il bando finanzia progetti per un importo non inferiore a 20 mila euro e non superiore a 50 mila (fino a 75 mila se coinvolge almeno 5 imprese). QUANTI PROGETTI – Le domande arrivate alla Provincia complessivamente sono state 44. Dopo un'attenta valutazione di merito, con analisi di contenuti, requisiti dei destinatari, coerenza del piano finanziario, innovazione e risultati di miglioramento per lo status professionale e occupazionale, qualità del parternariato ed esperienza dei soggetti attuatori, sono usciti vincenti in 24.
Il finanziamento avviene attraverso due graduatorie che riguardano i due diversi tipi di progetto. Per quelli di formazione in senso stretto le domande finanziate sono 13, per i progetti che prevedono servizi di consulenza, affiancamento, check up aziendale gli assegnatari sono 11. Complessivamente, come si è detto, le aziende sono 272, i partecipanti esattamente 791. QUALI PROGETTI - Vediamo meglio alcuni dei progetti finanziati partendo dalla prima graduatoria, quella della formazione in senso stretto, che coinvolge quasi 200 aziende e circa 450 partecipanti.
Si va da edilizia sostenibile e efficienza energetica alla riqualificazione energetica della città di Prato che coinvolge gli studi di architetti, ingegneri e geometri, dalla formative per operatori sanitari e sociali sull'autismo alla comunicazione in farmacia, dal training per lo sviluppo del web marketing alla formazione su arte in cucina. Per la seconda graduatoria, che coniuga la formazione a servizi di consulenza e affiancamento, le aziende sono una sessantina e i partecipanti circa 350. Interessanti gli ambiti dei progetti, dallo sviluppo di una filiera innovativa in pasticceria e panificazione al turismo sociale, dalla consulenza per prodotti innovativi all'aggregazione fra cooperative, dal business intelligente all'export manager. C'è da dire che il bando permetteva un ventaglio particolarmente ampio di interventi, ad esempio la formazione aziendale o interaziendale per l'aggiornamento delle competenze individuali e la stabilizzazione professionale dei lavoratori e, per gli imprenditori, formazione e consulenza specifiche su temi di interesse aziendale, sulla gestione dell’impresa e dei processi produttivi e sulle esigenze di sviluppo delle funzioni di ricerca ed innovazione.
C'erano poi percorsi sulla diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’adeguamento delle competenze di natura gestionale e produttiva in un’ottica ambientale, lo sviluppo delle conoscenze nei settori dell’internazionalizzazione e così via. Fra i servizi alle imprese l’analisi e la rilevazione dei fabbisogni formativi interni e delle competenze aziendali, consulenza e check-up, incentivi per la prevenzione delle crisi produttive. Schiarita per la vertenza dell’azienda Alpi di Modigliana, in provincia di Forlì. Ieri al tavolo istituzionale di crisi, dopo una trattativa complessa, e a tratti tesa, terminata attorno alle 23, è stato raggiunto tra le parti un accordo preliminare che prevede la riduzione dei 242 esuberi annunciati dall’azienda, con l’apertura della procedura di mobilità per 90 dipendenti, una buonuscita fino a un massimo di 20.000 euro per chi accetta la mobilità volontaria e altre forme di tutela, l’attivazione degli ammortizzatori sociali.
L’accordo sarà monitorato attraverso una serie di incontri di verifica nel corso dell’anno, con le parti che torneranno a incontrasi a dicembre. Molto soddisfatto il sindaco di Marradi Tommaso Triberti che, insieme alle altre istituzioni, ha spinto con forza perché ieri la trattativa andasse in porto e si chiudesse positivamente: “Viste le premesse, si tratta di un risultato importantissimo - afferma - che è stato raggiunto per l’impegno delle istituzioni, con un importante lavoro svolto dalla dirigente della Regione Emilia Romagna - aggiunge -, il sostegno dei sindacati ma anche la disponibilità dimostrata dalla stessa azienda - sottolinea il primo cittadino marradese -.
Non è stato assolutamente facile, con un confronto a momenti duro ed estenuante, ma alla fine siamo arrivati all’intesa con una forte riduzione degli esuberi e forme di tutela per i lavoratori che accetteranno la mobilità. La questione non è definitivamente conclusa e continueremo a occuparcene con la stessa determinazione - continua il sindaco Triberti -, ma l’accordo rappresenta un primo passo significativo per aprire una nuova storia per l’azienda Alpi, i lavoratori e tutto il territorio”.