FIRENZE– E' già pronto il progetto che garantirà un sostegno al reddito dei 120 lavoratori ex-Isi che non possono beneficiare della mobilità perché, a causa del fallimento dell’azienda, non hanno maturato il requisito necessario delle 26 settimane di assunzione. La conferma viene dall'incontro, promosso dall'assessore regionale Gianfranco Simoncini, che si è svolto oggi per fare il punto sulla delicata vicenda dei lavoratori dell'azienda di Scandicci. All'incontro con la Regione, rappresentata dalla dirigente del settore Lavoro Francesca Giovani e da Rosa Dello Sbarba, responsabile della segreteria dell'assessore Simoncini, erano presenti Stefania Palli della Provincia di Firenze e rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori.
Nel corso dell’incontro è stata resa nota una lettera del sottosegretario Carlo Dell'Aringa, pervenuta ieri, che ribadisce il parere negativo del Ministero del lavoro rispetto al diritto alla mobilità di una parte dei lavoratori ex Isi. In considerazione della condizione straordinaria in cui versano i 120 lavoratori e al fine di contenerne gli effetti negativi, la Regione ha confermato il proprio fermo impegno per la realizzazione di un intervento straordinario destinato a coloro che si ritrovano senza occupazione e in più senza la protezione dell’ammortizzatore sociale.
La soluzione individuata, anche in accordo col Ministero, è quella di utilizzare i servizi e le misure del progetto “Welfare to Work”, costruendo un pacchetto coordinato, mirato e personalizzato di misure orientative, formative e di accompagnamento e supporto alla ricollocazione a favore dei lavoratori, con l’obiettivo di rafforzarne le competenze tecniche e favorire così le possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro. Il progetto, redatto assieme all’Agenzia tecnica del Ministero del lavoro, è finalizzato al rientro dei lavoratori in attività e prevede un’indennità di partecipazione per 12 mesi e un bonus per le imprese interessate ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori destinatari dell’intervento.
Il 2 gennaio i lavoratori dovranno recarsi al proprio Centro per l'impiego per attivare la domanda di mobilità e la dichiarazione di disponibilità al lavoro (modulo Did). La Provincia di Firenze, per facilitare le operazioni, ha già allertato i propri uffici a ricevere i lavoratori. Nell'incontro è stata inoltre ribadita l'insostenibile situazione relativa al mancato pagamento ai lavoratori ex-Isi di una parte degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013. Per essi come per altre migliaia di lavoratori toscani e decine di migliaia a livello nazionale gli stanziamenti messi finora a disposizione dal Governo non sono sufficienti alla copertura di tutte le richieste pervenute.
Così in Toscana le autorizzazioni sono bloccate in attesa di nuove risorse. Per questo l'assessore Gianfranco Simoncini, come coordinatore di tutte le Regioni in materia di lavoro, ha chiesto, anche nell'ultima seduta della Conferenza Stato Regioni di giovedì scorso, lo stanziamento di ulteriori risorse da parte del Governo per garantire la copertura integrale del fabbisogno per tutto il 2013. Simoncini ha ribadito l'esigenza di una riforma sostanziale degli ammortizzatori sociali, con il loro superamento, verso un regime universalistico di protezione sociale.
Ma finché questo non avverrà e in attesa del nuovo quadro di riferimento che disciplini in modo uniforme i criteri di concessione su tutto il territorio nazionale, le Regioni ritengono che per il biennio 2014-2015 il Governo debba assicurare la certezza delle risorse in modo da garantire l’erogazione del trattamento a tutti i lavoratori che hanno maturato un diritto soggettivo, che non può essere condizionato dal limite delle risorse finanziarie assegnate alle Regioni, con l'assurdità che che chi matura il diritto nella prima parte dell'anno riscuote l'indennità e chi dopo no.
Si tratta di una questione cruciale, sulla quale si auspica anche un forte impegno dei parlamentari toscani perché il tema, oltre che i lavoratori della ex-Isi, riguarda, come detto, migliaia di lavoratori in Toscana e centinaia di migliaia in tutta Italia. Apprezzamento per la concessione di un nuovo periodo di quattro mesi di cassa integrazione in deroga ai lavoratori della De Tomaso di Livorno e Grugliasco, con la firma del sottosegretario del Ministero del lavoro Carlo Dell'Aringa e a carico del Governo.
Lo ha espresso l'assessore regionale toscano alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini. "La disponibilità di ulteriori 4 mesi di Cig a sostegno del reddito dei lavoratori, formalizzata oggi – sottolinea Simoncini - scaturisce dall'incontro della settimana scorsa presso il Ministero dello sviluppo economico con il Ministero del lavoro, le due Regioni e il curatore fallimentare della De Tomaso. Con la comunicazione di una manifestazione di interesse fatta in quella occasione dalla curatela si è aperta infatti una possibilità di prosecuzione dell'attività produttiva dell'azienda".
"Auspico - ha detto ancora Simoncini – che la manifestazione di interesse che riguarda tutta l'azienda possa concretizzarsi entro i 4 mesi concessi di cassa integrazione. Peraltro continua il lavoro della Regione Toscana per acquisire garanzie sulle possibilità di vedere riconosciuto il diritto alla mobilità anche per i lavoratori di Livorno". Scadenze ravvicinate per recuperare e riqualificare l´area Eaton ed il relativo immobile e per insediarvi nuove realtà artigianali, industriali o terziarie: le fissa la decisione adottata oggi dalla Giunta regionale, in attesa che il Consorzio Zona Industriale Apuana (Zia) completi lo studio di fattibilità sulla reindustrializzazione dell'area, come previsto dall'accordo di programma sottoscritto lo scorso luglio con il Comune di Massa, la Provincia di Massa-Carrara ed il Consorzio stesso.
Lo studio di fattibilità a cura del Consorzio, integrato in termini di piano di attività, tempi e, sulla base della valutazione dell'Agenzia del territorio, costi, deve tener conto della riduzione della superficie acquistabile da parte del Consorzio stesso dopo la novità del contratto preliminare tra l'azienda Eaton e la Iglom. Quest'ultima intende acquisire la parte maggioritaria dell´area Eaton per le proprie produzioni con un possibile assorbimento a regime di 70 lavoratori ex Eaton (in aggiunta agli attuali 70 dipendenti della stessa Iglom).
A questi si possono sommare fino ad oltre 180 lavoratori, consentendo un riassorbimento praticamente totale delle attuali maestranze ex Eaton. Ciò avviene sulla base delle ipotesi di riutilizzo manifatturiero e a destinazione mista delle aree residue, che saranno rimesse a disposizione di altre imprese produttive dopo l'intervento di riqualificazione curato dal Consorzio. Entro il 15 febbraio 2014, a seguito di valutazione positiva dello studio di fattibilità e con un successivo accordo di programma integrativo contenente il cronoprogramma definitivo (comprensivo dei valori di terreno, immobili e tempi di intervento), la Regione metterà a disposizione del Consorzio Zia, per la reindustrializzazione dell'area ex Eaton, fino a 5 milioni di euro.