Firenze, 26 dicembre 2013– Con lo studio 'Check-up Mezzogiorno' di Confindustria chiede un "urgente cambio di passo delle politiche economiche del Paese". In particolare al Sud, dove si sono "persi 43 miliardi di pil in 6 anni e 600mila occupati". Meno della metà delle tredicesime entrate nelle tasche dei fiorentini sono state impiegate per gli acquisti. È la stima fatto da Confcommercio Firenze. A fronte di quasi 300milioni di euro arrivati con la tredicesima mensilità, ai regali sono infatti andati solo 135milioni euro.
Non c’è dunque da sorprendersi se sette fiorentini su dieci stanno trascorrendo festività all’insegna della parsimonia e dell’oculatezza. Secondo la Confcommercio, i consumi delle famiglie torneranno ai livelli del 2007 solo nel 2022. Questo stando alle stime del Governo, che indica una crescita dei consumi reali molto lenta e graduale: dell'1,1% nel 2015, dell'1,5% nel 2016 e dell'1,8% nel 2017. “Speriamo in un’inversione di tendenza – afferma Jacopo De Ria, presidente di Confcommercio Firenze -.
I viaggi, che a Natale sono calati dell’8%, per la fine dell’anno aumenteranno del 3%. Ci auguriamo che la stessa cosa avvenga sul fronte degli acquisti, finora un po’ sottotono”. E' già pronto il progetto che garantirà un sostegno al reddito dei 120 lavoratori ex-Isi che non possono beneficiare della mobilità perché, a causa del fallimento dell’azienda, non hanno maturato il requisito necessario delle 26 settimane di assunzione. La conferma viene dall'incontro, promosso dall'assessore regionale Gianfranco Simoncini, per fare il punto sulla delicata vicenda dei lavoratori dell'azienda di Scandicci.
All'incontro con la Regione, rappresentata dalla dirigente del settore Lavoro Francesca Giovani e da Rosa Dello Sbarba, responsabile della segreteria dell'assessore Simoncini, erano presenti Stefania Palli della Provincia di Firenze e rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori. Nel corso dell’incontro è stata resa nota una lettera del sottosegretario Carlo Dell'Aringa che ribadisce il parere negativo del Ministero del lavoro rispetto al diritto alla mobilità di una parte dei lavoratori ex Isi.
In considerazione della condizione straordinaria in cui versano i 120 lavoratori e al fine di contenerne gli effetti negativi, la Regione ha confermato il proprio fermo impegno per la realizzazione di un intervento straordinario destinato a coloro che si ritrovano senza occupazione e in più senza la protezione dell’ammortizzatore sociale. La soluzione individuata, anche in accordo col Ministero, è quella di utilizzare i servizi e le misure del progetto “Welfare to Work”, costruendo un pacchetto coordinato, mirato e personalizzato di misure orientative, formative e di accompagnamento e supporto alla ricollocazione a favore dei lavoratori, con l’obiettivo di rafforzarne le competenze tecniche e favorire così le possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro.
Il progetto, redatto assieme all’Agenzia tecnica del Ministero del lavoro, è finalizzato al rientro dei lavoratori in attività e prevede un’indennità di partecipazione per 12 mesi e un bonus per le imprese interessate ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori destinatari dell’intervento. Il 2 gennaio i lavoratori dovranno recarsi al proprio Centro per l'impiego per attivare la domanda di mobilità e la dichiarazione di disponibilità al lavoro (modulo Did). La Provincia di Firenze, per facilitare le operazioni, ha già allertato i propri uffici a ricevere i lavoratori.
Nell'incontro è stata inoltre ribadita l'insostenibile situazione relativa al mancato pagamento ai lavoratori ex-Isi di una parte degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013. Per essi come per altre migliaia di lavoratori toscani e decine di migliaia a livello nazionale gli stanziamenti messi finora a disposizione dal Governo non sono sufficienti alla copertura di tutte le richieste pervenute. Così in Toscana le autorizzazioni sono bloccate in attesa di nuove risorse. Per questo l'assessore Gianfranco Simoncini, come coordinatore di tutte le Regioni in materia di lavoro, ha chiesto, anche nell'ultima seduta della Conferenza Stato Regioni di giovedì scorso, lo stanziamento di ulteriori risorse da parte del Governo per garantire la copertura integrale del fabbisogno per tutto il 2013.
Simoncini ha ribadito l'esigenza di una riforma sostanziale degli ammortizzatori sociali, con il loro superamento, verso un regime universalistico di protezione sociale. Ma finché questo non avverrà e in attesa del nuovo quadro di riferimento che disciplini in modo uniforme i criteri di concessione su tutto il territorio nazionale, le Regioni ritengono che per il biennio 2014-2015 il Governo debba assicurare la certezza delle risorse in modo da garantire l’erogazione del trattamento a tutti i lavoratori che hanno maturato un diritto soggettivo, che non può essere condizionato dal limite delle risorse finanziarie assegnate alle Regioni, con l'assurdità che che chi matura il diritto nella prima parte dell'anno riscuote l'indennità e chi dopo no.
Si tratta di una questione cruciale, sulla quale si auspica anche un forte impegno dei parlamentari toscani perché il tema, oltre che i lavoratori della ex-Isi, riguarda, come detto, migliaia di lavoratori in Toscana e centinaia di migliaia in tutta Italia. "Il Sindaco di Firenze e l'amministrazione comunale tutta si attivino immediatamente presso i vertici di Ferservizi e di Ferrovie dello Stato affinché vengano tutelate le posizioni lavorative dei dipendenti della società Marco Polo, oggi a forte rischio di licenziamento".
Questo è quanto chiede il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Francesco Torselli. "Ferservizi e Ferrovie dello Stato - prosegue il consigliere comunale - possono ovviamente attuare liberamente le proprie strategie aziendali, ma visti i numerosi interessi ed accordi congiunti che il colosso ferroviario intrattiene con il Comune di Firenze (Trasporto Pubblico Locale, nodo Alta Velocità...), abbiamo ragione di credere che la voce della nostra amministrazione comunale potrebbe essere ascoltata e presa in considerazione dai vertici delle aziende coinvolte nella questione Marco Polo".
"Ai lavoratori della Marco Polo - conclude Torselli - va ovviamente tutta la nostra solidarietà e la speranza che dopo le proteste di questi giorni sotto la sede di FS in Viale Lavagnini, la situazione si possa al più presto sbloccare in positivo".