FIRENZE– L'assessore alle attività produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini è in contatto costante con il ministero del lavoro per trovare una soluzione che consenta di dare una copertura del reddito a tutti i lavoratori della ex Isi di Scandicci. "Abbiamo sollecitato un parere da parte del governo fin da novembre – spiega l'assessore Simoncini – chiedendo al governo un impegno per evitare una ingiusta differenza di trattamento fra i lavoratori, in modo da rendere possibile l'accesso alla mobilità per tutti.
Con una lettera al sottosegretario al lavoro Carlo Dell'Aringa, abbiamo illustrato la questione nel dettaglio, ipotizzando alcune soluzioni tecniche che avrebbero garantito per tutti i lavoratori uguale trattamento e chiesto al governo una posizione nel merito". Una seconda lettera è partita qualche giorno fa ma, anche se una risposta formale non è arrivata, dal ministero sembra prevalere una chiusura rispetto alla possibilità di accesso alla mobilità per 120 lavoratori che, essendo stati assunti in un secondo momento, non avrebbero maturato l'anzianità richiesta per accedervi.
"Abbiamo però concordato con il ministero - avverte l'assessore – la possibilità di coinvolgere i lavoratori esclusi in un progetto, attraverso Italia Lavoro, grazie alle risorse di cui la Regione ha già la disponibilità sul programma nazionale Welfare to Work, ovvero circa 2 milioni e 250 mila euro. In questo modo sarà possibile, oltre che in attività finalizzate alla ricollocazione, assicurare loro anche un sostegno al reddito". Gli uffici regionali, in contatto con il ministero, stanno lavorando in questi giorni per mettere a punto il progetto in modo da poter arrivare il prima possibile alla fase attuativa.
La Regione invita comunque tutti i lavoratori della ex Isi a recarsi ai centri per l'ìmpiego per iscriversi alle liste di mobilità. «Esprimiamo la nostra sentita solidarietà agli operai dell’ex Isi, ma non possiamo non far notare le responsabilità nella vicenda della politica locale e regionale». È quanto affermano i consiglieri di Nuovo Centrodestra in Regione, Gian Luca Lazzeri, e al Comune di Scandicci, Alessandro Martini, commentando l’incontro tra il sindaco scandiccese Simone Gheri e una rappresentanza dei lavoratori dell’ex Isi e dei sindacati.
«Il sindaco – sostiene Martini – deve riconoscere il fallimento delle politiche della sinistra in Toscana e, oltre a chiedere l’intervento del Governo, deve fare pressione anche al presidente della Regione, Enrico Rossi. La situazione è davvero critica ed è l’ora che il partito di maggioranza in Regione e al Governo faccia qualcosa invece delle solite promesse da marinaio». La Marco Polo SPA, sede a Roma, che da qualche tempo non naviga in buone acque, ha in appalto le attività di pulizia e portierato dei Palazzi delle Ferrovie.
A Firennze gestisce il portierato dei palazzi FS, (viale Lavagnini e Rosselli e quelli intorno a Santa Maria Novella). In questa attività sono impegnati 18 addetti, di cui 13 donne, alla quali stamattina è stata consegnata la lettera di licenziamento a decorrere dall'ultimo giorno dell'anno. I lavoratori erano in agitazione contro un'ipotesi di cambio di contratto, da quello ferroviario a quello multiservizi. Contro questa ipotesi era già in programma uno sciopero per lunedì prossimo 23 dicembre. “Il progetto di spacchettamento di Ansaldo Breda ipotizzato da Finmeccanica non è conciliabile con un’idea di rilancio dell’azienda.
Dobbiamo essere consapevoli di aver di fronte una realtà strategica da un punto di vista economica sia a livello toscano che a livello nazionale: per questo condivido le preoccupazioni espresse dagli amministratori pistoiesi nella lettera al presidente Napolitano, non abbasseremo la guardia di fronte alla tutela dell'azienda, chiederemo certezze per il suo sviluppo e garanzie sull’impegno di Finmeccanica e del Governo in questa direzione”. Così Ivan Ferrucci, consigliere regionale Pd e segretario Pd Toscana, sulla situazione dell’azienda Ansaldo Breda e sull’ipotesi di spacchettamento formulata da Finmeccanica. Il tavolo regionale per i Cantieri di Pisa verrà riconvocato quanto prima, alla presenza del commissario liquidatore del gruppo.
Il punto sugli ultimi sviluppi della vicenda dei Cantieri di Pisa è stato fatto oggi nel corso di un incontro convocato dall'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato le istituzioni e i sindacati. Erano presenti per il Comune di Pisa l'assessore David Gay, per la Provincia di Pisa l'assessore Anna Romei, le rappresentanze sindacali aziendali e provinciali di categoria, il rappresentante della Legacoop. I sindacati hanno fatto presente la preoccupazione dei lavoratori, che si sono costituiti in cooperativa, per l'approssimarsi della scadenza della cassa integrazione in deroga, prevista per il 31 dicembre, mentre ancora non si è concretizzata l'ipotesi di acquisizione dello stabilimento da parte di un nuovo soggetto imprenditoriale, alla quale si lega, fra l'altro, la possibilità di richiedere un nuovo periodo di cassa integrazione per risrutturazione.
L'assessore Simoncini, impegnandosi alla convocazione dell'incontro fin dai primi giorni di gennaio, ha assicurato da parte della Regione il massimo impegno per contribuire ad una positiva soluzione della vicenda e per garantire comunque, con gli strumenti di cui dispone e nel caso si rendesse necessario, una continuità di sostegno al reddito per i lavoratori. Lunedì 23 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 in piazza del Municipio a Castiglion Fiorentino 50 lavoratori dell’azienda Eridiana Sadam accompagnati da delegati e rappresentanti sindacali terranno un flashmob in mutande per non far spegnere i riflettori su una situazione che da 7 anni registra una cassa integrazione straordinaria e nessuna certezza riguardante il posto di lavoro in quanto la Conferenza dei Servizi tarda a prendere una decisione definitiva riguardo alla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) relativa al progetto di riconversione presentato da Power Crop nel mese di novembre 2012.
I lavoratori vogliono informare la cittadinanza e l’opinione pubblica a riguardo dei rischi derivanti da una tardiva e/o negativa valutazione da parte della Conferenza dei Servizi; infatti il 30 giugno prossimo, in assenza di approvazione dell’iter amministrativo, per i lavoratori si prospetta il licenziamento.