PISTOIA- Si è presentato alla stazione di Pistoia con una ventina di minuti di anticipo. L'obiettivo del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, accompagnato dall'assessore regionale alla mobilità, Vincenzo Ceccarelli, era di verificare di persona le condizioni del trasporto ferroviario e di prendere il treno in partenza alle 7.50 per Firenze Santa Maria Novella. Peccato che, dopo un'inutile attesa, il treno sia stato soppresso. Facendo, come decine e decine di altri pendolari, di necessità virtù, l'obiettivo è diventato allora quello di prendere il primo utile che, proveniente da Lucca o da Viareggio, arrivasse a Pistoia diretto a Firenze.
E' finita che Rossi e Ceccarelli sono saliti sul 3025, che doveva partire alle 7.32 ma lo ha fatto invece alle 8.50, con ben 78 minuti di ritardo. Era un Vivalto, un treno a due piani su cui i tanti viaggiatori in attesa sono comunque riusciti a trovare posto a sedere. Un po' freddina l'accoglienza, visto che l'impianto di riscaldamento era guasto, e il termomentro a bordo segnava 14 gradi. Ma i viaggiatori erano "temprati" da un'ora e venti di attesa sulla fredda banchina della stazione pistoiese e la temperatura interna è servita a conservare meglio tutta la loro rabbia.
E visto che Trenitalia non ha voluto far mancar loro nulla, annotiamo che anche la toilette era fuori servizio, ma confidiamo che comunque almeno una nell'intero convoglio fosse praticabile. E l'atteso treno delle 7.50 da Pistoia a Firenze? Partiva da Lucca, ma a Pescia ha alzato bandiera bianca ed è stato soppresso per un guasto al materiale rotabile. E i pendolari? Hanno dovuto prendere il successivo, arrivato a Pescia con 40 minuti di ritardo e che ne ha sicuramente accumulati altri "binari facendo".
E gli altri convogli? Le cifre della Caporetto di Trenitalia stanno tutte nella tabella dei ritardi che si sono ripercossi, con un effetto domino, su tutti i treni che dalla costa erano diretti a Firenze e poi anche su quelli in direzione contraria. Questo il quadro, descritto con i codici e le parole di Trenitalia, ovvero con il numero assegnato ad ogni treno. A causa di difficoltà nella risoluzione del guasto continua ad essere rallentata la circolazione dei treni sulla linea Lucca – Firenze.
Stanno maturando ritardo i treni:
Regionale 3025 partito da Serravalle con + 70' di ritardo, Reg 3029 + 40'; Reg 3039 + 30' (per un temporaneo guasto al sistema nella stazione di Montecarlo); Reg 3040 + 60'inoltre sono stati adottati i seguenti provvedimenti:
Treno 3046 soppresso da Pistoia a Lucca (attribuite fermate straordinarie al treno 3044); Treno 3027 soppresso da Pescia a destino (guasto al materiale rotabile) viaggiatori proseguono a bordo del treno 3029.Seguiranno aggiornamenti.
A Pistoia non scorre il Piave ma l'Ombrone. Tuttavia si è trattato di una vera Caporetto. Al momento di inviare questo comunicato non è dato sapere se e quando la "normalità" riuscirà ad essere ristabilita. Per molti viaggiatori di questa linea la normalità tende ad apparire sempre di più quella di questo tragico 10 dicembre. “Ho visto scene che non sono da Paese civile. Siamo alla debacle del servizio pubblico. Dopo la magra figura del treno che domenica non è riuscito a risalire la linea Porrettana, oggi siamo arrivati a Firenze con un'ora e mezzo di ritardo e dopo che il treno che dovevamo prendere è stato soppresso.
E agli altri pendolari non è certo andata meglio, visto che tutti i convogli hanno accumulato ritardi superiori ai 30 minuti. Quando non si può fare affidamento su un servizio pubblico e situazioni come questa si ripetono, non c'è solo un problema di materiale rotabile, c'é un problema di rete, di binari, di tecnologie che consentano ai treni di essere puntuali”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così quanto è capitato stamani a lui e all'assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che avevano in programma di partire alle 7.50 dalla stazione di Pistoia alla volta di Firenze.
Sono riusciti a farlo alle 8.50 per arrivare a Firenze alle 9.32. Il treno su cui hanno viaggiato doveva partire da Pistoia alle 7.32 e arrivare a Santa Maria Novella alle 8.06. C'è giunto con un'ora e mezzo di ritardo. “Ecco i frutti – ha spiegato il presidente - della linea a binario unico nel tratto da Viareggio a Pistoia. Per il raddoppio servirebbero 300 milioni di euro che sono stati bloccati dal patto di stabilità, ma qui oltre che un binario manca anche un minimo di manutenzione: i disagi sono cominciati per un guasto all'apparecchio che controlla la distanza di sicurezza tra i treni.
Le Ferrovie, a partire da Rete Ferroviaria Italiana, dovrebbero dare certezze ai pendolari e i treni certezze sulla loro puntualità: che siano inaffidabili mi pare davvero una contraddizione in termini. Chiedo intanto a Moretti un intervento di manutenzione altrimenti, lo dico tranquillamente, non lo paghiamo. Per ogni viaggio scriverò il mio cahier de doleances all'amministratore delegato di Rete ferroviaria, a quello di Trenitalia, e per conoscenza al ministro Lupi, ai parlamentari toscani e ai membri della commissione trasporti del Senato e della Camera.” Appena arrivato a Firenze Enrico Rossi ha subito telefonato all'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, raccontandogli l'accaduto e preannunciandogli l'invio di una lettera con la quale gli chiederà di curare più e meglio la manutenzione della linea e del materiale ferroviario.
“L'alta velocità – conclude il presidente della Regione - trasporta circa centomila passeggeri al giorno e ha goduto di 90 miliardi di investimenti. I pendolari sono 3 milioni e questa linea negli ultimi tre anni ha visto un incremento del 20% dei viaggiatori: occorre tenere accesi i riflettori sui problemi dei pendolari. Io lo farò a cadenza settimanale ed è bene che il ministro e il Parlamento conoscano in quali condizioni sono costretti a viaggiare studenti e lavoratori e che lo Stato si attrezzi per garantire a tutti il diritto alla mobilità”. Siamo al disastro.
Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Io stesso – certifica il Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Benedetti (Nuovo Centrodestra) – che ultimamente sto usando spesso il treno per arrivare dalla Valdinievole a Firenze, sperimento i disagi cui i pendolari sono sottoposti praticamente ogni giorno, quando più quando meno. E le stelle, quelle della giunta regionale, stanno a guardare. Vien da chiedersi – incalza l’esponente Ncd – se la Regione, in quanto committente del servizio di trasporto su treno, abbia qualche voce in capitolo presso Trenitalia o abbia unicamente ruolo di spettatrice».
Ma una certezza, una almeno, Benedetti ce l’ha: «Così non va di sicuro, e se il governatore Rossi un blitz analogo a quello dell’altra mattina in Valdarno lo avesse fatto sul mio treno di stamani coi suoi bravi 50’ di ritardo se ne sarebbe reso conto». Nuovo orario di Trenitalia e nuovi disagi per i pendolari della Valdisieve Da lunedì, infatti, entra il vigore il nuovo orario di Trenitalia ed i pendolari dopo averlo controllato hanno scoperto che il treno regionale 23523 in partenza da Rifredi verso Pontassieve partirà alle ore 18,24 anziché alle 18,18 come accadeva attualmente.
Tutto ciò non sembrerebbe un gran problema, ma in realtà questi pochi minuti, l’arrivo è previsto per le 18,47, potrebbero non permettere ai pendolari di scendere a Pontassieve in tempo utile per prendere il treno navetta, regionale 23597, che parte da Pontassieve verso Borgo San Lorenzo ( passando da Rufina, Scopeti, Contea) alle 18,49. Due minuti di tempo sono pochissimi per riuscire a scendere da un treno e prenderne un altro, senza considerare che, bastano pochi minuti di ritardo, che non sono inconsueti su questa linea, per essere costretti a prendere il treno successivo previsto alle 19,19.
La richiesta dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve è di modificare gli orari dell’uno o dell’altro treno per fare in modo che i pendolari arrivino in tempo utile per prendere il treno navetta. “I problemi per i nostri pendolari non finiscono mai – afferma Aleandro Murras Assessore ai Trasporti dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve – con lo spostamento di orario del treno 23523 in partenza da Rifredi, si rischia che il treno navetta delle 18,49 parta vuoto e potrebbe diventare un buon alibi per decidere di sopprimerlo, per evitare questo basterebbe invece fare partire 5 minuti dopo anche questo, considerando che il convoglio nella stazione di Contea Londa sta fermo 5 minuti e questa sosta potrebbe essere eliminata.
A parte questo problema – prosegue Murras – il servizio ferroviario in questi ultimi mesi è andato ulteriormente a peggiorare, i ritardi sono all’ordine del giorno. Trenitalia deve trovare il modo di eliminare questi ritardi e di rendere il servizio più accettabile, perché i nostri pendolari non ne possono più di questa situazione. E comunque chiediamo con forza che venga ripristinato un orario adeguato ai treni 23523 e 23597 per permettere ai nostri cittadini-pendolari di poter fare lo scambio”. «Dispiace che la giornata del presidente Rossi sia iniziata male.
La sua rabbia è giustificata e comprensibile, ma si tratta di una rabbia veemente tipica del pendolare alle prime armi. Lo choc che lui ha vissuto stamani è lo choc che i pendolari toscani vivono quasi ogni giorno. Solo che la loro capacità di sdegnarsi per un servizio non all’altezza di un paese civile fa il paio con una sorta di rassegnazione per disservizi che si trascinano ormai da anni. Rossi stamani ha toccato con mano, come San Tommaso, ed ha parlato di odissea; il problema è che questa è un’odissea ordinaria, non straordinaria, né eccezionale».
Così Stefano Mugnai, consigliere regionale del Popolo della Libertà e assiduo utilizzatore della linea ferroviaria Valdarno-Firenze, a commento della nota stampa del presidente della Giunta regionale Toscana Enrico Rossi sui disservizi del trasporto ferroviario dei pendolari in Toscana “toccati con mano” da Rossi stesso e dall’assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli questa mattina sulla tratta Pistoia-Viareggio. «Iscriviamo Rossi al club degli sdegnati per il livello del trasporto pubblico su ferro, ma non possiamo non evidenziare la data d’iscrizione: dicembre 2013.
Alla buon’ora, verrebbe da dire. Perché è bene ricordare - incalza Mugnai - che i disservizi non sono iniziati oggi, ma ci sono sempre stati; ed è altrettanto doveroso ricordare che nel formare la Giunta regionale Rossi nominò assessore ai trasporti Luca Ceccobao, che negli anni del suo assessorato, prima di rientrare al proprio impiego presso le ferrovie, ha di fatto negato, e nella migliore delle ipotesi minimizzato, i disservizi e la gravità delle condizioni di viaggio dei pendolari toscani.
Dov’era in quegli anni Enrico Rossi?», prosegue il consigliere PdL. «Adesso che anche il presidente ha toccato con mano i problemi che decine di migliaia di toscani vivono ogni giorno auspichiamo da parte della Giunta e di Rossi non solo grida di sdegno, ma azioni concrete in grado di porre fine, per dirla con le sue stesse parole, alla débacle del servizio pubblico e a scene che non sono da paese civile. Avrebbero potuto accorgersene prima, adesso però ci aspettiamo rapidi miglioramenti», conclude Mugnai.