La FP CGIL e CSL FP, in relazione al persistente atteggiamento di chiusura della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino dinanzi alle richieste in materia di riorganizzazione e valorizzazione della professionalità del personale MiBACT, hanno proclamato lo stato di agitazione del personale del Polo Museale Fiorentino e dal 30 novembre 2013 mettono in campo iniziative volte ad informare i cittadini ed i turisti sulle motivazioni che hanno spinto le Federazioni Territoriali ad aprire una vertenza sindacale per: "L’annuncio del Polo Museale di un progetto di sostanziale di privatizzazione del Corridoio Vasariano. Il Polo ritiene necessario affidare all’ATI Concessionaria la gestione del servizio biglietteria, prenotazione e visita guidata del Corridoio, alle tariffe di: 34 euro l'intero, 25 euro il ridotto, 17 euro il gratuito (?!?) ; questa proposta mette in trasparenza i costi della visita, ma esclude la possibilità, per la struttura statale, di una gestione diretta dello spazio e della fruizione nell'orario ordinario di apertura degli Uffizi, impedendo al personale ministeriale di offrire un servizio gratuito e di qualità (es.
visite guidate), atto a valorizzare le professionalità interne nonché il ruolo del lavoro pubblico. Il mancato rispetto dell' impegno assunto dal Polo, nell’incontro del 7.11.2013, di presentarci entro la metà del mese di novembre una diversa proposta per la fruizione del Corridoio Vasariano, che contemplasse un maggiore ruolo istituzionale, come da noi richiesto, per restituire ai cittadini la possibilità di visitare “il percorso del Principe” con una spesa più contenuta ed un servizio pubblico di qualità. il persistente rinvio di un confronto, ricercato ormai da due anni da CGIL e CISL, in merito alla riorganizzazione del servizio delle strutture museali, caratterizzate da un impianto organizzativo ormai obsoleto, nonché degli uffici, per far fronte ai pensionamenti ed alle crescenti esigenze della Soprintendenza, a partire dall'ampliamento del percorso espositivo degli Uffizi per giungere al presidio delle funzioni tecnico-scientifiche della Soprintendenza ed all'ampliamento della fruizione qualificata di strutture minori (quali ad es.
Palazzo Martelli) L'impossibilità di sperimentare presso il Polo Fiorentino, diversamente da quanto avviene in altri luoghi della cultura in Italia, diverse modalità di apertura e di offerta al pubblico, con l’introduzione per esempio di punti di informazione ed accoglienza (anche in lingua straniera) oppure l’effettuazione di visite guidate da parte del personale Mibact. Ogni proposta presentata al riguardo da CGIL e CISL , anche la più semplice, viene rigettata dall’Amministrazione, che ripete da anni “non si può fare..
manca il personale” e rimane ingessata nella vecchia struttura organizzativa, adottando di volta in volta provvedimenti tampone. Il continuo demansionamento, riconosciuto anche da numerose sentenze, di tutto il personale dell’area della vigilanza, a cui viene di fatto limitata, per non dire impedita, la possibilità di svolgere le attività previste dai profili, con un conseguente impoverimento dell’offerta dei servizi resi dalla struttura pubblica. Il mancato confronto rispetto all'utilizzo di personale della ATI conecssionaria dei servizi aggiuntivi per lo svolgimento di funzioni precipue del personale MiBACT (tutela e vigilanza), utilizzo che necessiterebbe di un quadro definito di regole (a partire dalla definizione della responsabilità di cui tale personale può legittimamente farsi carico) La mancata risposta a reiterate istanze in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, ed in particolare la mancata adozione di più efficaci mezzi per il computo dei flussi dei visitatori, al fine della verifica dei massimali di presenza nelle sale e nei percorsi". "Metteremo in campo iniziative di sensibilizzazione (volantinaggio, raccolta firme, informazione e valorizzazione delle competenze del personale) sin dal 30 novembre 2013 presso il Piazzale degli Uffizi, dalle ore 10,00 alle ore 14,00, grazie all'apporto e al sostegno di lavoratrici e lavoratori del Polo Museale che nel loro tempo libero si “metteranno in gioco” a difesa del diritto dell'utenza ad un accesso a costi contenuti al patrimonio artistico e per rivendicare ruolo e professionalità del lavoro pubblico". In Toscana nelle stesse ore si parla di Turismo e Cultura - Toscana Promozione ha organizzato con il Settore museale della Regione una due giorni di riflessione sul tema Turismo culturale: per un nuovo modello di integrazione fra cultura e turismo.
Ieri la discussione e' iniziata al Museo del tesuto di Prato, oggi è proseguita a San Gimignano al Teatro dei Leggieri. Portando il suo saluto, il sindaco Giacomo Bassi ha sottolineato quanto pesi rispondere alla domanda turistica con tutte le risorse, peraltro cospicue, bloccate dal patto di stabilità. "Ci siamo arresi controvoglia anche all'appalto a privati della gestione dei due poli museali cittadini che volevamo conservare in forma diretta – ha aggiunto -. Ma siamo un sito UNESCO, troviamo di concerto con tutte le altre isitituzioni interessate forme di esenzione per il mantenimento e la manutenzione di un bene considerato dell'umanità".
L'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti ha insistito sulla necessaria sinergia tra turismo e cultura per arrivare ad un prodotto integrato, utile e importante per la nostra economia: "Il turismo toscano vive in simbiosi con la cultura del territorio. La sfida è nella conciliazione di sostenibilità e competitività. La chiave nuova della promozione mira alla passione, all'emozione. Tutti dobbiamo essere parte in causa nel preservare ogni caratteristica del territorio mantenendo la nostra identità; ma anche conciliandola con il nuovo che nasce, soprattutto a livello dell'offerta sul web sempre più forte (dove la Toscana è forte grazie all'apporto di Fondazione Sistema).
Occorre perciò offrire livelli alti di scelta legati al simbolo del brand Toscana. Purtroppo a livello politico nazionale la cultura non viene valorizzata insieme al turismo; e se è vero che la cultura va garantita al di fuori di un pur auspicabile ritorno anche economico, occorrono norme generali e nazionali che rendano il sistema capace di rispondere davvero ai bisogni individuati".