E’ stata presentata stamani dall’On. Elisa Simoni, in X Commissione alla Camera, l’interrogazione riguardante il futuro dello stabilimento Pirelli di Figline Valdarno, centro direzionale della ricerca e sviluppo del settore steel cord, il ramo d’azienda che la società avrebbe deciso di esternalizzare. La vicenda era già stata sottoposta al Ministero per lo Sviluppo economico che aveva convocato un tavolo di crisi per il 28 di ottobre. Durante la riunione al MISE, Pirelli aveva confermato l’intenzione di individuare un acquirente per la cessione del ramo di azienda produttore di cordicella metallica.
Tale intenzione, accompagnata dalla totale assenza di rassicurazioni da parte dell’azienda, aveva rinnovato la preoccupazione delle OO.SS in merito alla continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento figlinese. In risposta all’interrogazione, il Sottosegretario De Vincenti ha comunicato la convocazione di un nuovo incontro del tavolo di crisi per la metà di dicembre, nel quale si tratterà della proposta di acquisizione da parte di un investitore estero. “Siamo soddisfatti per il tavolo svoltosi ad ottobre, da me sollecitato insieme al Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, e per quello che verrà convocato a metà dicembre, segno che il Ministero ha seriamente preso in carico la vicenda e che l’attenzione sulla Pirelli resta alta.
Tuttavia la preoccupazione è forte per la possibilità di cessione ad acquirenti che abbiano già al loro interno la ricerca e sviluppo e che quindi sarebbero poco interessati al mantenimento dello stabilimento italiano. Continueremo a monitorare la vicenda, seguendo gli esiti del prossimo tavolo al Ministero e presentando un’ulteriore interrogazione in aula che è già stata depositata.”-afferma l’on. Simoni, presentatrice dell’interrogazione. Lo stabilimento Colacem (ex Italcementi) di San Francesco, nel comune di Pelago e le aziende Nord Light e HMV, con sede a Sieci, frazione di Pontassieve, sono tre realtà imprenditoriali in crisi della Valdisieve. Il Presidente della Provincia Andrea Barducci, insieme al capogruppo in consiglio provinciale del PD, Stefano Prosperi, hanno incontrato ieri i lavoratori ed i rappresentanti sindacali.
I dipendenti del cementificio Colacem, dopo aver illustrato il percorso che ha portato alla chiusura della storica azienda, si sono dichiarati disponibili ad affrontare percorsi formativi per ricollocarsi professionalmente. “Cercheremo di lavorare sul versante della formazione – ha detto Andrea Barducci – e proveremo ad ottenere la cassa integrazione straordinaria”. Al circolo “1° Maggio” di Sieci il Presidente Barducci e il capogruppo Prosperi hanno incontrato i lavoratori e le organizzazioni sindacali della Nord Light e della HMV.
I lavoratori della Nord Light – spiegano Barducci e Prosperi - hanno espresso forte preoccupazione per l'annuncio della chiusura imminente dello stabilimento, con la previsione del trasferimento di tutti i lavoratori in Lombardia. Si tratta di una decisione che obbligherebbe i lavoratori a trasferirsi lì per mantenere il posto di lavoro, creando notevoli disagi e forti spese per loro e per le rispettive famiglie. In caso contrario, trattandosi di rifiuto al trasferimento e non di licenziamento, questi lavoratori non potrebbero accedere agli ammortizzatori sociali”.
“E’ necessaria l’apertura di un tavolo di crisi per la Nord Light – ha detto il Presidente Barducci -, e chiediamo la disponibilità della proprietà in questo senso”. Ancora più critica la situazione dei lavoratori della HMV, un'azienda specializzata da oltre 50 anni nella realizzazione di componenti tecnologici di alta precisione, che occupava fino a pochi mesi fa circa 30 dipendenti con elevate capacità professionali ed è stata dichiarata fallita a metà novembre dal Tribunale di Firenze.
“Purtroppo non è stato possibile scongiurare il fallimento dell’azienda – afferma Stefano Prosperi – ci auguriamo che il curatore fallimentare agisca tempestivamente magari individuando un compratore. In ogni caso è necessario che tutti siano responsabilizzati, magistratura compresa, e che si evitino lentezze e incertezze decisionali che mettano a rischio possibili opzioni per il futuro dei lavoratori”. “Fare impresa non è un’impresa” è questa l’idea centrale del convegno previsto per sabato 30 novembre alle 10,30 nella sala Don Maestrini a Pontassieve, organizzato da Cooperativa Don Maestrini con la collaborazione di BCC Pontassieve. Il convegno dal titolo “Che futuro! La sfida dell’innovazione si vince nei territori” affronterà un tema spinoso, quello del lavoro che cambia e che sarà sempre più differente da come oggi lo intendiamo. Il punto di partenza del convegno è quindi la certezza che bisogna reinventarci un “nuovo lavoro”, questo sforzo probabilmente richiederà tempi lunghi.
Nel frattempo però bisogna dare risposte ai giovani e queste non possono attendere. È necessaria una “educazione all’impresa” che porti ad un cambiamento culturale e alla convinzione che “il lavoro non si cerca, ma si crea”. La premessa per questo cambio di mentalità, in particolare nei giovani, è quella di andare oltre gli aspetti contenutistici, capire insomma che non basta il “sapere che” ma serve anche il “sapere come”. Bisogna, insomma, passare dal “Know how” al “Know that”. Per far questo bisogna prendere esempio da chi ha già dato il via alla rivoluzione, i cosiddetti innovatori, gli start-upper ovvero persone che provano a crearsi un lavoro inseguendo un’idea innovativa.
A supportare queste nuove figure professionali ci sono gli incubatori di imprese, gli accelleratori, gli hub e le esperienze di coworking. Si stanno inoltre affermando nuove opportunità di finanziamento come il crowdfunding. Pertanto se oggi possiamo affermare che “ce la possiamo fare da soli” non è perché lo abbiamo immaginato ma perché c’è qualcuno che lo fa. Il convegno, servirà per far conoscere queste esperienze e per spiegare come i giovani possano, anche loro, intraprendere queste nuove vie grazie anche alla presenza di tre relatori d’eccezione: Massimo Canalicchio di Csa-VRI, Lorenzo Petretto dell’incubatore tecnologico di Firenze e Roberto Bizzo Assessore all’Innovazione della provincia di Bolzano.