Questa la dichiarazione del consigliere Salvatore Scino che ha deciso di dimettersi dalla vice presidenza del Consiglio comunale dopo la sentenza della magistratura: “Con la presente voglio esprimere, come uomo delle istituzioni, la mia convinta e piena fiducia nell’operato della magistratura di cui non commento la sentenza. Nel prossimo Consiglio Comunale presenterò le mie dimissioni da Vice Presidente del Consiglio, senza bisogno di sollecitazioni da parte di alcuno. Prendo atto dalle notizie giornalistiche che riportano la sentenza di primo grado e che conferma la mia totale estraneità dalla vicenda Quadra.
Ribadisco che la mia assoluta estraneità era evidente già dall'inizio. Infatti sono stato inquisito per un presunto fatto commesso nel 2008, come privato cittadino, quando ancora non ero stato eletto, ed è evidente quindi che tutti i tentativi di assimilarmi a questa triste vicenda hanno avuto l'unico scopo di strumentalizzare la stessa, mistificandola”. Da più fronti si erano sollevate richieste di spiegazione in merito al coinvolgimento del vice presidente dell'assemblea fiorentina senza che questo facesse esplodere un vero e proprio confronto in aula.
L'attenzione sull'assenza di Scino l'aveva fatta notare il consigliere Francesco Torselli, la replica affidata al presidente Eugenio Giani è arrivata immediata ed è stata di attenta valutazione delle notizie ritenute ancora "troppo recenti" per poter essere esaminate con la dovuta perizia. Successivamente nel corso del Consiglio comunale si è sollevata la protesta di Mario Razzanelli Lega Nord Toscana che ha chiesto le dimissioni di Salvatore Scino paragonando il caso, con le dovute proporzioni, alla discussione sul ministro Cancellieri e richiamando Matteo Renzi ad una scelta di coerenza istituzionale.
Il sindaco di Firenze ha fatto sapere che il vice presidente si sarebbe dovuto dimettere, per voce di Francesco Bonifazi capogruppo PD in Palazzo Vecchio e deputato renziano, inizialmente impegnato nella ricerca di Salvatore Scino risultato non rintracciabile nell'arco dell'intera serata, si è confrontato con il Gruppo del PD per poi esprimere la necessità di trovare una soluzione che sarebbe potuta arrivare solo da una precisa scelta dimissionaria.