La rinuncia dello Stato a costituirsi parte civile nel processo in corso a Lucca per la strage del 29 giugno 2009 alla stazione di Viareggio ha suscitato la reazione della politica e della società civile. "Siamo con i familiari delle vittime e con le istituzioni nella battaglia comune per la verità e la giustizia per la strage di Viareggio e francamente sono sorpreso dalla mancata costituzione di parte civile da parte dello Stato nel processo iniziato oggi a Lucca. Ho chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri i motivi di tale decisione che non può essere giustificata dalla mera transazione economica in corso con la società proprietaria del convoglio e che avrebbe invece anche un fortissimo valore 'simbolico'.
Ma lo Stato ha ancora la possibilità di una costituzione formale ai sensi dell'articolo 79 del codice di procedura penale ed ho chiesto che venga valutata e utilizzata. E' una scelta tanto più incomprensibile perchè siamo oggi il più determinato Paese dell'Unione europea nel voler garantire, anzi imporre, regole certe a livello continentale per chiudere finalemente la lunga stagione della deregulation delle scarse manutenzioni e dei finti controlli che hanno portato alla tragedia di Viareggio costata 32 morti, feriti e danni ingenti.
Noi abbiamo imparato quella terribile lezione e oggi la sicurezza nei trasporti ferroviari in italia ha standard di eccellenza, ma altri Paesi devono ancora allinearsi alle nostre regole più serie e rigorose. La costituzione di parte civile avrebbe rafforzato la nostra battaglia sui tavoli di Bruxelles". Lo ha detto il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis in merito all'inizio del processo sulla strage di Viareggio. “La rinuncia dello Stato a costituirsi parte civile nel processo per la strage del 29 giugno 2009 alla stazione di Viareggio è inaccettabile.
Non c’è risarcimento più importante della verità e della giustizia. Non c’è vero Stato se non dalla parte dei familiari delle 32 vittime”. A dichiararlo in una nota è il coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Toscana Giuseppe Brogi. “Auspichiamo – prosegue Brogi – un ripensamento da parte dello Stato e un intervento immediato da parte della Presidenza del Consiglio affinché si riveda una posizione incomprensibile che nessun accordo sostanzioso può giustificare.
Appurare la verità, definire le responsabilità, è l'interesse più alto, da perseguire in nome delle vittime, delle loro famiglie e della comunità viareggina, straziata da una strage ancora senza colpevoli”.