FIRENZE- ”Il Governo deve riprendere in mano la partita del nodo Alta velocità di Firenze. La Toscana e il suo capoluogo ne hanno bisogno e non possono restare indietro”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo in Consiglio regionale a margine di una comunicazione della Giunta sullo stato dell’arte dell’Alta velocità. Rossi ha quindi chiesto un ”mandato dell’Assemblea per impegnare la Regione a richiamare il Governo alle sue responsabilità”.
Sulla stazione alta velocità Rossi ha evidenziato come questa esista già in varie città a Bologna come a Milano, a Torino come a Roma. “Non capisco perché a Firenze non si riesca a centrare questo obiettivo”. Rossi ha quindi evidenziato come “uno stridente contrasto” il fatto che alla modernizzazione del Paese effettuata con l’Alta velocità non abbia corrisposto una modernizzazione del trasporto ferroviario regionale”. ”I cittadini sono stufi ha detto – di avere un paese che viaggia a due velocità’.
Non si puo’ discriminare cosi’ pesantemente la gente”. Questo, ha detto ancora, ”e’ successo perché è mancata una politica da parte del Governo che avrebbe dovuto usare gli utili dell’Alta velocità per ammodernare le ferrovie regionali. Io stimo Moretti, e’ un grande manager, si gonfia il petto con gli utili realizzati con l’Alta Velocità, ma in questo dove e’ lo Stato, la politica e il Governo?”. Su questi aspetti ha puntato il dito anche l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che nell’evidenziare a sua volta il problema dei mancati interventi di sostegno ai servizi regionali, ha allargato il tema anche ai servizi interregionali: “Questa fascia intermedia di treni, costituita dagli intercity e dalle cosiddette frecce bianche, viene di anno in anno marginalizzata dalle scelte fatte da Trenitalia, in conseguenza delle scelte governative.
Attualmente, questi treni così importanti per la mobilità quotidiana rappresentano per tanti pendolari un cruccio in alcuni casi superiore a quello del servizio regionale”. Per anni le persone dei comitati sono state tacciate di allarmismo, di essere nemiche del progresso, di guardare solo al passato, ma sono state queste a denunciare che negli ultimi dieci anni sono stati spesi circa 100 miliardi per l'”alta velocità” e solo 4 miliardi per “il resto”, trasporto regionale compreso.
Il Comitato NO TUNNEL TAV ricorda che Moretti, con altri dirigenti FS, è indagato per la strage di Viareggio del 2009 costata la vita a 32 persone per mancanza di manutenzione al materiale rotabile. Ma le uscite di questi giorni sono forse perché si teme che le famose penali in caso di mancata realizzazione dei tunnel debbano pagarle le ditte inadempienti, invece delle ferrovie?