La sentenza del Tribunale del Lavoro di Lucca ha confermato il licenziamento del ferroviere che si era schierato dalla parte delle 32 vittime all'indomani della strage del 2009 causata dal deragliamento di un treno che trasportava cisterne di gpl. Antonini oltre a essere dipendente delle Fs è stato anche consulente tecnico di alcune delle famiglie delle vittime, che durante il processo che ha visto indagati 38 imputati, tra i quali lo stesso ad di Ferrovie Mauro Moretti, si erano costituite parte civile.
Ruolo incompatibile per la compagnia di cui era dipendente e che ha fatto scattare il "licenziamento senza preavviso per giusta causa". “Turbato e amareggiato” si dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli che commenta così la notizia della sentenza: “Passa il concetto che la difesa della vita umana, la sicurezza e la legalità, sono subordinate al dovere di "fedeltà aziendale", che Ferrovie dello Stato lamenta essere venuta a mancare da parte di Antonini, nel momento in cui egli si è schierato con quelli che evidentemente sono percepiti come avversari, ovvero i congiunti di chi ha perso la vita.
Se passano principi come questi mi domando verso quale tipo di civiltà ci andiamo incamminando”. “Dopo che anche la Commissione Ministeriale ha confermato la responsabilità delle ferrovie per la foratura della cisterna - continua Romanelli - è un obbligo morale che RFI riprenda a investire in sicurezza e manutenzione, dia un contributo leale per far luce sui motivi della strage e la smetta di licenziare quei lavoratori coraggiosi, come Antonini e in passato Dante De Angelis, che, con la loro esperienza sul campo, vogliono contribuire a rendere i trasporti su ferro sicuri per tutti”. Sulla vicenda e sulla decisione presa dal giudice Luigi Nannipieri sono intervenbuti anche il Comitato NO TUNNEL TAV e i gruppi costituenti “Spazi Liberati”.
"La “colpa” di Antonini è di essere tecnico di parte dei parenti delle vittime della strage di Viareggio del 29 giugno 2009, di essersi sempre battuto strenuamente per difendere la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori nelle ferrovie italiane. Una distorta visione aziendalista dei vertici delle FS (in primo luogo l'AD Mauro Moretti) sta stravolgendo completamente la missione delle Ferrovie dello Stato che, da gestore dell'esercizio di un servizio pubblico fondamentale come il trasporto, si stanno sempre più trasformando in struttura al servizio di un sistema economico e politico che vede solo nelle grandi opere garanzia dei propri profitti.
Governo e vertici delle FS dovrebbero sempre ricordare che le ferrovie sono un patrimonio degli Italiani, realizzate con il lavoro e le risorse di tutti. Riccardo Antonini, il ferroviere di Viareggio, ha sempre avuto, nei suoi comportamenti e dichiarazioni, il fine di garantire alla collettività un trasporto pubblico decente e SICURO. Il licenziamento prima e la mancata riassunzione adesso di Antonini sono una brutta ferita per tutti. I comitati toscani sono comunque sicuri che le ragioni alte di Riccardo saranno riconosciute nei gradi successivi di giudizio".