Firenze, 5 novembre 2013 venerdì 8 e sabato 9 novembre ore 21 CITTADINI! Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siate sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione. Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto.
Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio. Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico.
Ascanio Celestini I settore € 22,00 II settore € 18,00 (diritti di prevendita esclusi) Prevendite presso la cassa del Teatro Puccini (aperta venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19.00) e il circuito regionale Box Office. Acquisto on line su http://www.boxol.it INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804 Teatro Puccini Via delle Cascine 41 50144 Firenze Tel. 055.362067
www.teatropuccini.it - info@teatropuccini.it www.facebook.com/teatro.puccini twitter@TeatroPucciniSabato 9 novembre alle ore 16.30 Libreria Brac organizza a Firenze, in Via dell’Ulivo 6 Un tè con Ascanio.
In occasione dell’uscita del nuovo libro Pro Patria edito da Einaudi. Ascanio Celestini incontra i lettori.
Si tratta della prima iniziativa organizzata dalla libreria Brac allo Spazio Alfieri. Prossimi appuntamenti: 23 novembre ore 19 Paolo Nori presenta La banda del formaggio, edito da Marcos y Marcos 18 gennaio 2014 Contrasto Day, giornata dedicata ai 15 anni delle edizioni Contrasto, in collaborazione con Contrasto e Deaphoto. Il libro Questa è la storia di un erbivoro.Un detenuto condannato alla reclusione fino al giorno 99 del mese 99 dell'anno 9999. «Fine pena mai», come una ghigliottina al rallentatore. Prima che cada anche la sua testa, l'erbivoro si affaccia alla finestra della Storia per scrivere un discorso: le parole dei primi eroi del Risorgimento, entrate di soppiatto tra i muri della cella, ne hanno spalancato le porte al vento con una sconvolgente carica eversiva. Nasce così il Discorso sulla controvertigine, un torrente di rabbia, di comicità e di poesia.
Ad ascoltarlo ci sono il fantasma di Mazzini, un secondino detto «l'intoccabile» e il «Negro Matto Africano», che ha trovato un sistema infallibile per evadere. Perché nella poetica concentrica di Ascanio Celestini, nessuna storia può davvero finire. Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un'avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana. Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto «l'intoccabile» e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora.
Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l'istituzione carceraria gli ha permesso di consultare. Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli - credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era «storia di lotta armata e galera», e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento. «Quand'è che il furto di una mela diventa un reato? C'è un limite? C'entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti.
Non è una bilancia per pesare la frutta». Ascanio Celestini rilegge la storia dell'unità d'Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando «in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione», e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent'anni, e pagano con la vita la capacità di sognare. Ingresso Libero Si ringrazia Spazio Alfieri Per info 055 0944877