Il circuito Mondiale era a rischio? La foto che il consigliere Mario Razzanelli ha pubblicato su Facebook ha innescato un rapido giro di accuse e di repliche: non è passata inosservata. Alla fine della discesa di via Bolognese, dove il circuito curvava verso Le Cure e Campo di Marte sono stati effettuati dei lavori da parte di Publiacqua durante l'estate e conclusi a pochi giorni dalla kermesse, che presentano criticità quali il manto stradale sgretolato e dissestato.
L'asfalto è quello dei Mondiali di Ciclismo 2013, lo stesso presente a monte di via Bolognese e via del Salviatino, lo stesso del cavalcavia delle Cure e di viale dei Mille, non ci sono toppe o discontinuità. I chiusini non erano presenti prima di questa estate, sono stati realizzati successivamente al rifacimento della camera di allacciamento interrata creata da Publiacqua all'intersezione tra la via Bolognese e la via Faentina al Ponte Rosso. Si è trattato di un imprevisto sul programma dei lavori per mettere in sicurezza il circuito. Ma il manto stradale avrebbe retto? Quali informazioni aveva in mano il Comune di Firenze? “Niente a che vedere con le asfaltature per i Mondiali di ciclismo” ha detto in consiglio comunale il sindaco Matteo Renzi che ha poi aggiunto "le parole di Razzanelli sono fasulle e false".
Filippo Bonaccorsi ha poi aggiunto attraverso una nota: “Si tratta di un piccolo sgretolamento in una minima porzione di strada compresa fra quattro chiusini di Publiacqua; in quella posizione l’asfalto è difficile da compattare per la presenza dei chiusini e della sottostante cameretta sotterranea. Non è quindi un intervento eseguito dal Comune per i Mondiali di ciclismo – sottolinea l’assessore – ma di un lavoro eseguito da Publiacqua per il rifacimento d’urgenza della cameretta sottostante i quattro chiusini”.
“Il Comune ha già provveduto, ancor prima dei Mondiali di ciclismo, a richiedere a Publiacqua il rifacimento dell’asfaltatura in quel particolare punto. Il ripristino è già stato messo in programma da Publiacqua e sarà effettuato nei prossimi 15 giorni”. Criticità che quindi erano a conoscenza di Palazzo Vecchio già prima dello svolgimento dei Mondiali, a farcelo sapere è lo stesso assessore, Filippo Bonaccorsi. Dobbiamo pensare allora che i ciclisti di tutto il mondo si siano allenati e cimentati in una competizione mondiale che in uno dei suoi punti più critici, il circuito finale, presentava simili difetti? Ne erano informate l'UCI e la Federazione Ciclistica Italiana che mettono la sicurezza dei ciclisti al primo posto delle priorità organizzative?