Serve una pista più lunga di 400 metri rispetto al progetto, questa la valutazione di Enac in merito ai lavori di adeguamento dello scalo fiorentino. Motivi di sicurezza rendono obbligatorio allungare la pista a 2400 metri e prevedere la bidirezionalità, quindi anche il sorvolo di Novoli e di Firenze. Nei mesi scorsi la Provincia di Firenze aveva chiesto a Enac i dati mancanti nello studio realizzato dall’Ente per l’aviazione civile per conto della Regione Toscana. Il presidente di Enac, dopo aver specificato che lo studio realizzato sulla nuova pista di Peretola serviva «per dare una mano e l’abbiamo fatto perché Rossi ce l’ha chiesto», aveva risposto in modo secco alla richiesta avanzata dalla Provincia: «Noi non facciamo i consulenti, se Barducci vuole un approfondimento, se ne trovi uno».
“Visto il grosso pasticcio che è scaturito in merito all’effettiva lunghezza della nuova pista che si vorrebbe realizzare a Peretola – commenta oggi Andrea Barducci - accogliamo volentieri l’invito di Enac: all’occorrenza ci troveremo un consulente serio e preparato, soprattutto che sia in grado di non sbagliare di 400 metri la lunghezza di una pista”. “In una discussione che è stata, ed è ancora difficile, non si può procedere alzando di continuo l’asticella – aggiunge il presidente Barducci – Sulla questione aeroporto confermo quanto già detto: approvata la variante al Pit dovremo lavorare tutti insieme al miglioramento del progetto”. “La comunicazione dell’Enac che vuole 2400metri di pista per il decollo e atterraggio degli aerei lascia perplessi e in questa fase può essere anche foriera di contrasti che possono bloccare l’aeroporto”.
Così il consigliere Eugenio Giani che si domanda: “Perché l’Enac non ha avanzato le sue osservazioni al momento debito, ma oggi, dopo la votazione del Pit che prevede la pista parallela di 2000 metri?”. Giani ha anche sottolineato come la votazione del Pit sia il frutto di equilibri delicati e complessi raggiunti fra le forze politiche e le istituzioni fiorentine e dell’intera Regione . Tutte cose – ha aggiunto Giani- che ora corrono il rischio di essere messe in discussione.
Spero che a livello politico il governo possa dare i giusti indirizzi all’Enac perché, in questo caso meandri burocratici non blocchino ciò che istituzioni fiorentine e toscane sono arrivate a concordare per far decollare lo scalo aeroportuale di Firenze" “Le osservazioni di Enac giunte oggi svelano, come era prevedibile e come tanti avevano da tempo intuito, le intenzioni di chi ha forti interessi economici, ovvero la costruzione di un aeroporto di grandi dimensioni, da fare nel tempo per allungamenti successivi” - commenta il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. "In questo senso il progetto approvato in Consiglio Regionale sarebbe solo l'antipasto, insostenibile però se lasciato così com'è, nè carne nè pesce, per motivi di sicurezza già esplicitati in passato e che ad Enac competono, e che rendono obbligatorio allungare la pista a 2400 metri e prevedere la bidirezionalità, quindi anche il sorvolo di Novoli e di Firenze". “Apprezziamo dunque la presa di posizione del Presidente Rossi nettamente contraria alle nuove richieste di allungamento della pista di Peretola da parte di Enac, e abbiamo sempre apprezzato anche la sincera buona fede con la quale ha cercato di produrre una mediazione tra istanze economiche e istanze ambientali, ma ora ci si deve rendere conto che questa mediazione non regge, anzi, che non ha mai retto". “Troppi i problemi irrisolti: se la variante da un lato ha certamente il merito di stoppare gli appetiti speculativi, prevedendo 7000 ettari di Parco, dall’altro non risolve la questione della compatibilità, appunto, con il parco medesimo, con le oasi Wwf protette dalla Ue, con la presenza di migratori di grandi dimensioni, pericolosi per la sicurezza dei voli quindi per la vita umana, con la realizzazione delle casse d’espansione e con la presenza dei dipartimenti del Polo scientifico di Sesto a rischio di trasferimento”.
"Inoltre, non si può scordare che, nonostante tutti i buoni sforzi che può fare la regione Toscana per salvare il salvabile, l'ultima parola spetterà alla Conferenza dei Servizi presieduta dal Ministero, di cui Enac è parte. Decideranno loro, non noi"