Presso il museo Privato Bellini, in Lungarno Soderini a Firenze, la mostra intitolata: 'Federico Tanzi, opere scelte 1957-2009', che raccoglie una selezione di opere dell'artista scomparso due anni fa. Un viaggio nella vita, nei pensieri e nelle emozioni del classe 1926, nativo di San Giovanni Incarico, in provincia di Frosinone, che però già da giovanissimo si è trasferito a Piombino, raccontando nelle sue opere anche e soprattutto la trasformazione sociale ed industriale della localita' toscana che nell'immaginario collettivo viene indicata soprattutto come il punto di partenza dei viaggi verso l'Isola d'Elba.
In questo caso invece Piombino fa da sfondo agli studi e ai processi mentali di Federico Tanzi che, ha nel curriculum numerosi attestati della sua vita artistica, visto che è riuscito a collezionare una serie di riconoscimenti anche sulla scena internazionale. Numerose le esposizioni ed i premi conseguiti attraverso il territorio regionale e provinciale, con opere figurative ma anche sculture che hanno viaggiato per oltre 50 anni della sua vita, portandolo anche oltre i confini italiani. Il Museo 'Bellini' nella sua mostra prova a tracciare un percorso artistico di Federico Tanzi, creando un percorso visivo che punta a raccontare la storia dei cambiamenti dell'artista, che sono diretta conseguenza delle alterazioni della realtà personale e paesaggistica che lo circonda.
“Il periodo è estremamente favorevole per l'esposizione di mostre del genere e conoscendo la sensibilità dell'artista, e la cura con cui la famiglia ha lavorato al recupero delle sue opere, ci sembrava doveroso puntare a donare l'eredità delle composizioni create in un periodo importante della sua vita ai visitatori che vorranno scoprire o tornare a conoscere un uomo come Federico Tanzi – ci tiene a sottolineare il professor Luigi Bellini, proprietario del Museo Privato in Lungarno Soderini a Firenze – Penso che non ci sia occasione migliore per comprendere come un filo conduttore leghi la produzione del Tanzi: la ricerca di valori umani e spirituali che egli ha assorbito fin dall'infanzia, nella nativa S.
Giovanni Incarico, nel respiro della natura e nell'esplosione degli ampi spazi di luce e di calore della sua campagna laziale. Il contrasto ambientale, e forse umano, con le geometrie surreali e irrespirabili di Piombino, ove Tanzi abita da molti anni, ha sollecitato larga produzione pittorica come denuncia, ma anche come proposta, per un degrado che tarda a recuperare dimensioni urbanistiche e urbane. Egli ha utilizzato, via via, i canoni espressivi di varie scuole d'arte per veicolare richiami, messaggi, proposte, speranze nella sua Piombino, raccontando quest'ultima nella sua evoluzione storica e culturale, che poi non può che toccare direttamente lo stesso Tanzi”.
“Mi piacerebbe che,di mio padre venisse soprattutto compreso il legame con l'ambiente – racconta Marta,la figlia di Federico Tanzi – Ricordo come, in particolar modo per le sculture, gli bastava poco piu' che una bottiglia di plastica per dare forma ai suoi pensieri, ai suoi coinvolgimenti emotivi. E'bello che sia rimasta nella mia mente la musica classica che faceva da sfondo mentre dipingeva, che poi è un'eredita' in termini di passione che mi ha lasciato, ma anche il fatto di come ha saputo cogliere le sensazioni della sua vita, e trasformarle in opere attuali, che ancora oggi colpiscono non solo noi che siamo la sua famiglia, ma anche e soprattutto chi lo scopre e ne rimane affascinato attraverso le sue opere”.