Tnt Express Italy, punto di Firenze-Calenzano. Gli aspetti legati alla situazione occupazionale sono stati illustrati in Consiglio provinciale dal Presidente della Provincia ed assessore al Lavoro Andrea Barducci, rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista. Tnt Express, dunque, è un’azienda specializzata in consegna merci e documenti nel mondo. Attiva in 200 Paesi occupa 77 mila dipendenti. Tra la sede fiorentina e quella di Calenzano si contano circa 60 addetti.
La vertenza in corso di svolgimento ai tavoli ministeriali di Roma (Lavoro e Sviluppo Economico), si sta caratterizzando per la contrarietà aziendale a rivedere i contenuti del piano industriale. L’azienda infatti ha comunicato ai sindacati in data 10 giugno che, all’interno del piano esternalizzazioni 2013–2015, veniva prevista la progressiva chiusura di 25 filiali con conseguente individuazione di esuberi (procedure di mobilità aperte per 854 dipendenti in tutta Italia). Per quanto attiene gli ammortizzatori, i lavoratori sono in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre di quest'anno.
Sul territorio fiorentino, l’azienda ha deciso di chiudere la sede di Firenze Centro dove operava una lavoratrice, posta in cassa a zero ore mentre nella sede di Calenzano è stato scelto di porre in cassa in deroga dal primo dicembre prossimo, nove lavoratori. In Toscana vi sono poi altri 40 addetti in cassa a rotazione da ottobre prossimo con chiusura delle sedi di Massa, Prato e Pistoia. Le esternalizzazioni riguardano il servizio “data entry” (archiviazione digitale, cartacea e conservazione sostitutiva) che sarà collocato in un primo momento a Torino e destinato a stabilizzarsi successivamente in Polonia.
Le organizzazioni sindacali, che avevano proposto l’utilizzo dei Contratti di solidarietà, denunciano l’assenza di un piano di sviluppo e della necessaria capacità manageriale per sostenere le sfide del mercato e hanno fatto appello alle istituzioni affinchè vengano messi in campo tutti gli strumenti a salvaguardia dell’occupazione e delle professionalità acquisite. Il 19 settembre si è tenuto un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. In sede locale la vertenza viene seguita dall’Unità di Crisi Lavoro della Regione Toscana.
"Registriamo le novità - ha commentato il capogruppo di Rifondazione comunista Andrea Calò - E' in corso un'interlocuzione per aprire un tavolo autorevole con il ministero per lo Sviluppo economico e che vi è un tavolo regionale. Di fatto l'azienda ha scelto di adottare un piano sociale di ridimensionamento fatto di tagli, dismissioni ed esternalizzazioni. La Provincia fa sapere che ci sarà un sostegno politico alla vertenza. A noi interessa che si cerchi in tutte le maniere di salvaguardare tutti i diritti dei lavoratori". Possibili licenziamenti a Firenze Fiera.
Sulla vicenda il Presidente della Provincia di Firenze e assessore al Lavoro Andrea Barducci è intervenuto in Consiglio provinciale rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista. La Provincia di Firenze non ha avuto alcuna richiesta di attivazione del tavolo di unità di crisi. Naturalmente vi è disponibilità se verrà espressa questa intenzione. Per parte sua l'Amministrazione provinciale, anche attraverso atti approvati in Consiglio, ha adottato una procedura per uscire dalla compagine societaria di Firenze Fiera.
"Tuttavia - ha spiegato Barducci - credo di poter dire che guardiamo con preoccupazione a quello che si sta verificando. Tredici posti di lavoro che si potrebbero perdere rappresentano una preoccupazione che si va ad aggiungere a molte altre situazioni che si affrontano via via in una stagione difficile e complessa". La Provincia non era al corrente del piano di ristrutturazione e "pensiamo che sia giusto e utile che ogni ipotesi, soprattutto se prevede una riorganizzazione della pianta organica, non possa che avanzata affrontando complessivamente i nodi decisivi per rimanere proficuamente sul mercato".
La Provincia si aspetta di poter affrontare la situazione a tutto tondo, in presenza di un quadro più preciso e puntuale, "non con un'intervista a un giornale. L'obiettivo deve essere salvaguardare i posti di lavoro". "Ringrazio il Presidente Barducci - ha commentato Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione - per avere ridato dignità pubblica e istituzionale a questa vicenda, cosa che non caratterizzava l'intervento improvvido del presidente di Firenze Fiera, intervenuto sottraendosi al confronto sindacale.
E' un bene che la Provincia non si riconosca nelle modalità adottate da Firenza Fiera e che ne riconfiguri il profilo di responsabilità sociale". La Seves continua a perdere pezzi? Domani Giovedì 26 settembre ore 11.00 di fronte ai cancelli della Seves, via Reginaldo Giuliani 360, si svolgerà un presidio dei lavoratori con incontro stampa. La RSU Seves per domani mattina organizza un presidio e un incontro stampa dopo l’ennesimo episodio che si è verificato in azienda.