FIRENZE - L'assessore regionale alle attività produttive e al lavoro, Gianfranco Simoncini, esprime apprezzamento per la presentazione del bando per la cessione della Richard Ginori. Lo ha detto al termine dell'incontro dell'incontro che ha avuto con il curatore fallimentare dell'azienda, Andrea Spignoli, che gli ha illustrato il bando che parte dalla proposta ricevuta da un gruppo che si è detto disponibile a pagare 13 milioni di euro e a riassorbire almeno 230 dei lavoratori. “Mi sembra una prima buona notizia – ha spiegato l'assessore Simoncini – che induce ad un cauto ottimismo.
Il primo motivo di soddisfazione è rappresentato dal riavvio della procedura che può portare alla vendita di un'azienda che rappresenta uno degli elementi portanti del manifatturiero toscano ed un simbolo della nostra regione. Il secondo deriva dalla certezza che oggi siamo di fronte ad almeno un soggetto disponibile a farsi carico di un rilancio di questo storico marchio. Il terzo è rappresentato dalla decisione del giudice di autorizzare l'esercizio provvisorio e di riattivare i forni, così da permettere di continuare a produrre”. “La Regione Toscana – ha concluso Gianfranco Simoncini – manifesta da subito tutta a sua disponibilità a sostenere tutti quei progetti che si presentino come credibili e che siano in grado di salvaguardare l'occupazione e la presenza di questa storica azienda a Sesto Fiorentino”. “Un segnale positivo per garantire un’eccellenza del “Made in Italy”, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e salvaguardare un presidio occupazionale essenziale sul territorio fiorentino”. Rosa Maria Di Giorgi, senatrice fiorentina del Pd, commenta così la notizia dell’offerta presentata, lo scorso 26 marzo, da un soggetto industriale italiano al Tribunale di Firenze, per rilevare la Richard Ginori. “Ho incontrato i lavoratori della Richard Ginori lo scorso venerdì a Firenze – spiega la senatrice Di Giorgi –, in occasione della fiaccolata organizzata con i dipendenti della Seves, della Sun Chemical e della Filiale Renault.
Insieme all’onorevole Nardella, abbiamo proposto loro di organizzare un’iniziativa a Roma, davanti a Montecitorio o a Palazzo Madama, per riportare sulla vicenda anche l’attenzione del Governo e del Parlamento, se la situazione non si fosse sbloccata. La notizia di un’offerta per rilevare l’azienda, fornita dal curatore fallimentare ai rappresentanti sindacali, è sicuramente un bel segnale in vista della prossima asta, in programma il 22 aprile.
Un dato che si somma all’annunciata riattivazione del forno Sacmi, che veniva considerata come una condizione necessaria per mantenere l'appetibilità della fabbrica nei confronti di eventuali acquirenti. Da parte nostra continueremo a seguire con attenzione la vicenda, restando disponibili a organizzare incontri con le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni parlamentari, sia al Senato che alla Camera”.