FIRENZE– Domani, durante il question time della Camera, il ministro per lo Sviluppo economico risponderà all’interrogazione con la quale il Partito democratico chiede l’attuazione “di una strategia industriale per il settore siderurgico finalizzata al consolidamento della capacità produttiva degli impianti, al sostegno della qualità dei prodotti e dell'occupazione del settore e dell’indotto, all’incentivazione di investimenti in nuove tecnologie e in nuovi processi più efficienti nell'uso delle risorse e dell'energia.
“Il settore della siderurgia nazionale – aggiunge Silvia Velo, vicepresidente del Gruppo Pd e prima firmataria dell’interrogazione - sta attraversando una fase di estrema difficoltà e i due principali siti di Taranto e Piombino sono investiti da vicende e criticità che rischiano di comprometterne la continuità produttiva. Secondo le anticipazioni fornite alle organizzazioni sindacali delle acciaierie Lucchini di Piombino sembra che non ci sia futuro per l’altoforno dell’impianto, visto anche il venir meno della prospettiva di una stabile collaborazione con l’Ilva di Taranto.
Occorrono, dunque, interventi forti e non dettati dalla sola emergenza”. Una richiesta di riflessione sulla possibilità di utilizzare ammortizzatori sociali diversi dalla annunciata procedura di mobilità. Ad avanzarla è stato l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini nel corso della riunione convocata per fare il punto sul futuro del calzaturificio Lorbac, di Castelfranco di Sotto. L’azienda, che occupa circa 100 lavoratori cui si aggiungono gli oltre 50 a domicilio e nell’indotto, ha richiesto il concordato preventivo ed è in attesa della nomina di un commissario giudiziale.
All’incontro di oggi, negli uffici dell’assessorato, hanno preso parte una rappresentanza della proprietà dell’azienda, il vice sindaco del Comune di Castelfranco Gabriele Toti e l’assessore allo sviluppo economico della Provincia di Pisa Graziano Turini. L’assessore Simoncini ha anche ricordato che, utilizzando ammortizzatori sociali diversi dalla mobilità, l’azienda potrebbe eventualmente usufruire degli strumenti messi a disposizione dalla Regione per integrare il reddito dei lavoratori.
La Regione, per questo, è disponibile a mettere a disposizione dell’azienda i suoi uffici per seguire l’iter tecnico delle procedure. “Prendiamo inoltre atto della disponibilità da parte dell’azienda – ha aggiunto Simoncini – di confrontarsi su eventuali proposte da parte di soggetti disposti a rilevare l’azienda, ricordando che per Regione e istituzioni l’obiettivo principale è quello di mitigare le ricadute sociali della vicenda e nel contempo favorire le condizioni per una ripresa dell’attività produttiva”.
L’incontro si è concluso ipotizzando, dopo un nuovo confronto in sede sindacale, un ulteriore prossimo incontro del tavolo per verificare gli sviluppi della situazione. Un incontro, da tenersi quanto prima in Regione, con i rappresentanti dell’azienda, insieme alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni. E’ quanto si è deciso nel corso della riunione sul futuro della Targetti, convocata oggi in Regione dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato i sindacati, aziendali e di categoria, e la Provincia di Firenze.
“Abbiamo ribadito la nostra preoccupazione - ha detto l’assessore - e la volontà di salvaguardare un’azienda leader nel suo settore, che rappresenta un fiore all’occhiello delle produzioni toscane e che oggi rischia di essere seriamente indebolita dal piano industriale che, fra l’altro, prospetta numerosi tagli occupazionali tali da creare gravi conseguenze anche sul piano sociale. Pur consapevoli della pesante crisi attraversata dal gruppo, invitiamo a non perdere di vista una prospettiva di rilancio, in modo da favorire nuovi investimenti e garantire l’occupazione.
Per questo auspichiamo si possa riaprire il confronto, anche sul piano sindacale, sugli ammortizzatori sociali e gli strumenti più idonei a creare le condizioni per una ripresa”. “La vicenda dei lavoratori Ex Delphi, tra poco anche ex De Tomaso, è emblematica e tragica, a loro tutta la mia profonda solidarietà” dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. “Parliamo di uno stabilimento chiuso ormai da anni, che ha visto l’inutile e penoso avvicendamento di Rossignolo, di lavoratori illusi per un paio d’anni dai sogni di rilancio e poi lasciati a se stessi: ora addirittura senza cassa integrazione da Luglio e con l’incubo di cosa succederà il 5 gennaio con il termine degli accordi sulla stessa”.
“Come possono continuare queste persone a vivere con sempre meno, a pagare le bollette, l’assicurazione, i libri per mandare a scuola i figli?”. “Non solo si è tolto il lavoro, ma ogni speranza sul futuro e la dignità”. “Mi associo alla richiesta di un immediato sblocco dei pagamenti riguardanti la cassa integrazione, come già chiesto in Parlamento proprio da SEL, e mi aspetto che finalmente abbiano inizio i corsi di formazione per gli operai: ci sono stanziamenti regionali ed europei, ma ogni giorno che passa costituisce un'inaccettabile spreco di tempo.
Le Istituzioni, non certo esenti da colpa, facciano la loro parte fino in fondo” - conclude Romanelli. In questi giorni si susseguono le visite dei possibili acquirenti al sito Pirelli di Figline Valdarno, continueranno fino alla metà di ottobre. Claudia Laura Ferri, della Segreteria provinciale FIOM CGIL di Firenze fa il punto della situazione: “Dovremo aspettare ancora per avere notizie circa la possibile vendita, totale o parziale, dello stabilimento. In questa vicenda che ha visto subito la FIOM CGIL attivarsi tempestivamente a 360 gradi, coinvolgendo fin da subito il Comune di Figline Valdarno, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, non dobbiamo abbassare mai la soglia dell'attenzione.
Ricordiamo a tutti, lavoratori ed istituzioni, che il sindacato tutto, unitariamente, ha già chiesto un incontro al Ministero per lo Sviluppo economico, richiesta che in assenza di risposta, è stata ribadita anche dalle tre segreterie nazionali dei meccanici. Al ministero chiediamo garanzie sulle sorti della Business Unit Steelcord, la produzione figlinese di Pirelli. Nell'attesa che il ministro ci risponda, e fissi l'incontro, chiediamo alle istituzioni di continuare a stare vicino ai lavoratori, diciamo anche che vorremmo non vedere atteggiamenti di protagonismo da parte di chi pensa di poter cavalcare la situazione per interessi di parte.
Dobbiamo lavorare tutti per la conservazione ed il miglioramento del sistema impresa ed evitare ogni tipo di strumentalizzazione possibile, insomma difendere le ragioni del lavoro e dei lavoratori tutti, riprendendo a pieno titolo le parole del nostro Segretario nazionale Maurizio Landini che così si espresse durante uno sciopero proprio di fronte ai cancelli della Pirelli".