FIRENZE– Le Commissioni Lavoro della Provincia di Firenze e del Comune di Firenze hanno incontrato, nella seduta congiunta odierna, la RSU della TARGETTI SANKEY e le OO.SS. di categoria. Le Commissioni hanno espresso la loro "solidarietà ai lavoratori per la difficile ed annosa situazione che stanno vivendo ed esprimono grande preoccupazione per questa crisi che rappresenta un ulteriore grave rischio di indebolimento del tessuto industriale del territorio.Non è comprensibile - hanno detto i presidenti delle commissioni lavoro del Comune Stefania Collesei e della Provincia Maurizio Cei- a chi potrebbe giovare il rifiutarsi di indire un tavolo per discutere su un piano di rilancio dell’azienda.
Non è altresì chiaro a chi potrebbe giovare la eventuale chiusura dell’azienda o una drastica riduzione di attività dello stabilimento che, oltre a sancire una tragedia per i lavoratori interessati, non garantirebbe neppure il sistema bancario per il rientro dei crediti. E' dunque necessario promuovere non la chiusura ma il rilancio della attività della Targetti. In tale ottica è ancor più inaccettabile l’avvio delle procedure di licenziamento senza la presentazione di un piano industriale, violando su questo punto gli impegni già assunti verso le istituzioni.
L’incontro con i lavoratori - hanno agiunto Collesei e Cei- è stato positivo e le Commissioni in seduta congiunta acquisiscono come proprie le loro proposte circa il rilancio della Targetti Sankey, che è stata e potrebbe ancora essere leader dell’illuminotecnica in particolare verso il settore artistico. Le Commissioni si pronunciano con convinzione contro i licenziamenti e manterranno alta l’attenzione sulla vicenda fino al ritiro delle procedure di licenziamento". Il futuro della Tecnol di Barberino di Mugello, azienda metalmeccanica specializzata nella produzione di cilindri per motocicli di proprietà del gruppo Mape, è stato al centro dell'incontro convocato, su richiesta delle organizzazioni sindacali, dall'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato il sindaco di Barberino Carlo Zanieri e rappresentanti di Provincia di Firenze, Rsu e sindacati di categoria.
"Abbiamo preso atto – ha detto al termine dell'incontro l'assessore – della preoccupazione dei lavoratori alcuni dei quali hanno deciso, come ci hanno informato i sindacati, di presentare istanza di fallimento dell'azienda presso il tribunale di Firenze anche allo scopo di accelerare, alla luce delle manifestazioni d'interesse registrate, l'eventuale subentro da parte di un nuovo acquirente". A fronte di queste preoccupazioni l'assessore ha ribadito l'interesse della Regione alla salvaguardia dell'attività produttiva e dell'occupazione e la disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti necessari a favorire un percorso di rilancio e ad incontrare gli eventuali i soggetti interessati a rilevare l'azienda.
Fra questi l'assessore ha riconfermato anche la possibilità offerta dagli strumenti regionali messi in campo per rendere possibile l'accesso al credito dei lavoratori che da mesi non percepiscono lo stipendio. "Il tavolo regionale resta aperto – ha concluso Simoncini – e siamo pronti a riconvocarlo non appena vi saranno novità". Potrebbero aprirsi spiragli per trovare una soluzione alla grave crisi che ha colpito la Mabo prefabbricati. Un incontro svoltosi in Regione nei giorni scorsi ha consentito di verificare la volontà della proprietà di offrire garanzie a supporto del nuovo piano di concordato già presentato, dopo che anche la costituzione della Newco, Mabo edilizia e energia, non era stata in grado di originarle a supporto del primo piano di concordato.
Sono stati inoltre attivati contatti con altri imprenditori, ed è stata individuata l'azienda Edico (capitale sociale pari a 4 milioni di Euro, facente parte del Gruppo Manca, non legato alla attuale proprietà) che ha fatto formale richiesta al tribunale di Arezzo per dare continuità all'attività, al fine di garantire occupazione a una parte del personale e per poter attivare per la parte non impiegata ammortizzatori sociali di lunga durata. Nel corso dell'incontro è anche emersa la possibilità di un progetto per supportare finanziariamente le numerose piccole e medie imprese dell'indotto, con un'azione analoga a quella messa in campo a suo tempo a fronte della crisi della Lucchini.
Si tratta di uno scenario che potrebbe consentire positivi presupposti per riavviare l'attività, ottenere gli ammortizzatori sociali legati alla continuità operativa e garantire nuovo lavoro e quindi risorse per le aziende locali dell'indotto.