Mesotelioma pleurico: nuova cura sperimentata a Siena

Pubblicati su Lancet Oncology i risultati della ricerca dell'Immunoterapia Oncologica dell'AOU senese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2013 14:17
Mesotelioma pleurico: nuova cura sperimentata a Siena

FIRENZE - Pubblicati su Lancet Oncology i risultati di una nuova possibile cura per il mesotelioma pleurico, sperimentata per la prima volta al mondo a Siena, dall'Immunoterapia Oncologica dell'AOU Senese, diretta dal dottor Michele Maio. Si tratta di uno studio effettuato con un anticorpo monoclonale, partito nel 2009 e condotto su 29 pazienti provenienti da tutta Italia e affetti da mesotelioma pleurico in fase avanzata di malattia e in progressione dopo una prima terapia, con prognosi sfavorevole.

"Abbiamo utilizzato una nuova molecola, il tremelimumab – spiega il dottor Maio - in grado di potenziare l'attività del sistema immunitario portandolo a reagire con maggiore efficacia contro le cellule tumorali attraverso il blocco di segnali negativi mediati di una molecola, denominata CTLA-4, espressa sui linfociti del paziente". I risultati sono molto promettenti. "Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione e rivolgere le mie congratulazioni e i miei ringraziamenti più sentiti all'équipe del dottor Maio - è il commento dell'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - Questa è la dimostrazione che assistenza e ricerca devono andare sempre di pari passo, con l'obiettivo di migliorare sempre la salute dei cittadini.

Quella toscana è una sanità di alto livello, un'assistenza di grande qualità, fatta da operatori che nel loro lavoro mettono competenza e passione. Questo intervento aggiunge lustro e fa crescere ancora la sanità toscana". "La sopravvivenza dei pazienti trattati a due anni – prosegue la dottoressa Luana Calabrò, primo autore della prestigiosa pubblicazione di Lancet Oncology - è di circa il 40%, il controllo e la stabilità della malattia va oltre il 30%, risultati davvero positivi se si considera che, mediamente, questi pazienti hanno una sopravvivenza di 6-8 mesi".

Lo studio è stato finanziato anche dall'AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), dall'Istituto Toscano Tumori della Regione Toscana e dalla Fondazione Buzzi di Casale Monferrato. "Grazie agli ottimi risultati conseguiti – conclude Maio – è già in corso lo studio registrativo negli Stati Uniti e in Canada, ciò vuol dire che grazie ai nostri risultati è partita ufficialmente la possibilità di cura negli USA, che nei prossimi giorni si estenderà all'Australia ed all'Europa, con Siena capofila". Il dottor Maio è appena rientrato dal meeting operativo a New York, dove il gruppo italiano è stato invitato ad illustrare i dettagli della sperimentazione."Abbiamo presentato i risultati a 23 centri di eccellenza nella cura del cancro tra USA e Canada – continua Maio - tra cui il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, l'MD Anderson di Houston, le Università di Chicago e San Francisco.

Il prossimo step è presentare la cura per l'Europa, con un meeting operativo a Roma il 21 ottobre, davanti a esperti provenienti da 73 centri. E' per noi una grande soddisfazione perché i risultati raggiunti sono frutto di tanti anni di lavoro, reso possibile anche grazie alle Associazioni ed alle Istituzioni che hanno creduto in noi, sostenendo la nostra ricerca per la cura di questa malattia, legata in molti casi all'esposizione professionale all'amianto, vera e propria piaga sociale non solo in Italia ma in tutto il mondo".

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza