PRATO- "Oggi è una giornata di festa per la sanità toscana. Finalmente anche Prato ha un bellissmo ospedale, degno dell'importanza di questa città. Noi non facciamo chiacchiere, ma fatti. Voglio abbracciare forte tutti quanti hanno lavorato e stanno lavorando per la realizzazione di questi Quattro Nuovi Ospedali. Noi scegliamo gente di valore e di qualità, non ci facciamo condizionare da clientele politiche o appartenenze di partito. Scegliamo i migliori". Il presidente Enrico Rossi ha inaugurato stamani il Nuovo Ospedale di Prato.
Con lui, erano presenti alla cerimonia l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, il direttore generale della Asl 4 di Prato, Edoardo Majno, il presidente di SA.T. spa (Astaldi, Pizzarotti, Techint), Maurizio Fratoni, il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, il sindaco del Comune di Prato, Roberto Cenni. Dopo il taglio del nastro, il vescovo della Diocesi di Prato, Monsignor Franco Agostinelli, ha benedetto la struttura. "Con tenacia e correttezza siamo riusciti a dare alla Toscana questi quattro ospedali - ha detto ancora Rossi nel suo lungo discorso inaugurale - Siamo stati ambiziosi, abbiamo volato alti, e hanno tentato in tutti i modi di accopparci.
Questo è un Paese difficile, dove quando fai le cose buone ti mettono i bastoni tra le ruote. Ma noi oggi siamo qui a inaugurare, e chi ci ha messo i bastoni tra le ruote è altrove". Rossi ha risposto anche ad alcune questioni sollevate dal sindaco Cenni nel suo discorso: il posto di lavoro di chi lavora nel vecchio ospedale ("Noi non abbiamo mai licenziato nessuno. Tutti i lavoratori saranno assunti nella nuova strattura"), e la destinazione del Misericordia e Dolce ("Troveremo soluzione anche per la destinazione del vecchio ospedale.
Per dire la verità, io l'avevo già trovata con il precedente sindaco Mattei, ma l'attuale sindaco l'ha rimessa in discussione"). Il nuovo ospedale di Prato è uno dei 4 nuovi grandi ospedali (gli altri 3 sono quelli di Pistoia, già inaugurato nel luglio scorso, Lucca e delle Apuane) in via di realizzazione in Toscana, costruito all'insegna dell'efficacia, funzionalità, comfort e sicurezza con la formula del project financing. Il progetto dei quattro nuovi ospedali è gestito dal Sior (Sistema integrato ospedali regionali), l'associazione nata nel 2003 e di cui fanno parte le Asl 1 di Massa e Carrara, 2 di Lucca, 3 di Pistoia e 4 di Prato.
Fino al giugno 2013 è stato presidente del Sior Bruno Cravedi; l'attuale presidente è Edoardo Majno, direttore generale della Asl di Prato. L'ospedale di Prato, come le altre strutture che si stanno costruendo, è realizzato secondo i più avanzati criteri di edilizia ospedaliera, con materiali di primissima qualità e accorgimenti tecnici all'avanguardia. E' una struttura organizzata per intensità di cura, per offrire risposte personalizzate ai diversi bisogni di cura e assistenza del paziente, e studiata per affrontare patologie acute e complesse.
L'alta tecnologia della diagnostica e delle terapie contribuiranno ad assicurare una sempre maggiore qualità delle cure. Il Nuovo Ospedale di Prato ha 540 posti letto, 15 sale operatorie, 5 sale travaglio/parto, 20 posti di osservazione breve intensiva (OBI), 40 posti di dialisi, 2 sale operatorie parto. E' stato interamente pensato e realizzato a misura di handicap, secondo un protocollo siglato tra Regione Toscana, Sior, le aziende sanitarie di Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Prato e le associaziondi dei disabili Fish (Federazione italiana superamento handicap) e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità). Come gli altri tre ospedali che fanno parte del progetto, il Nuovo Ospedale di Prato è stato progettato, costruito e gestito in maniera ecosostenibile ed efficiente.
Ampie vetrate, illuminazione naturale, molto verde intorno, materiali naturali come il legno, colori rilassanti, arredi pensati per il comfort di pazienti e personale. E' dotato di impianto fotovoltaico integrato nelle coperture, utilizza caldaie a condensazione per la produzione di acqua calda e vapore; l'impianto di cogenerazione con utilizzo del gas metano assicura la produzione combinata di energia termica ed elettrica. Il trasferimento delle attività dal vecchio Misericordia e Dolce al Nuovo ospedale di Prato avverrà nella prima settimana di ottobre.
Il prossimo dei Quattro Nuovi Ospedali ad aprire i battenti sarà quello di Lucca, nel febbraio 2014, mentre quello delle Apuane inizierà l'attività nel novembre 2014. L'inaugurazione del nuovo ospedale di Prato è stata per il presidente Rossi anche l'occasione per affrontare i tanti temi caldi della sanità, toscana e nazionale: dalla spending review ai ticket, dai bilanci al Piano Alzheimer, dagli errori in sanità all'importanza della sanità pubblica e universale, al ruolo fondamentale dei lavoratori e dell'umanità dei servizi sanitari.
E' partito proprio da un tragico evento avvenuto a Prato una settimana fa: un uomo che ha soffocato la moglie malata di Alzheimer: "Proprio oggi si celebra la Giornata nazionale dell''Alzheimer - ha ricordato - ma da due anni in questo Paese non siamo neppure in grado di varare il Piano Alzheimer e migliaia di famiglie sono lasciate sole alle prese con questa malattia. Per impostare le nostre politiche sanitarie dobbiamo guardare agli Usa, a Obama, e alle scelte che fa per sanità e ricerca. Veniamo da un periodo in cui la sanità in Italia ha rischiato di regredire - ha detto il presidente - Tutto è stato concentrato sulla spending review, una spendign review male interpretata.
La preoccupazione di vedere la sanità come un costo, i tagli che ci hanno martoriato. Bisogna imporre una svolta in questo settore, e arrivare all'anima e al cuore dei nostri cittadini, per non farli sentire abbandonati". Ha poi affrontato la questione dei bilanci: "In Toscana non abbiamo problemi di bilancio - ha detto - Siamo l'unica Regione ad avere i bilanci certificati. Possiamo dormire sonni tranquilli e i cittadini non dovranno aspettarsi nuovi ticket. Sfido le altre Regioni a fare come noi".
La qualità del nostro sistema sanitario: "Una qualità altissima. Presto i dati del Programma Nazionale Esiti del 2012 dimostreranno che abbiamo una sanità di cui andare orgogliosi. Grazie soprattutto ai nostri operatori. A questo proposito, voglio sottolineare che l'errore può succedere, e che dagli errori si deve imparare, ma che prima di massacrare chi ha commesso l'errore, dovremmo passare del tempo a fianco degli operatori o in una sala operatoria. Ci vuole più rispetto per chi lavora". La sanità pubblica e universale: "Noi siamo per la sanità pubblica e di qualità per tutti i cittadini.
E qui a Prato, che ha la presenza più alta di immigrati di tutta la Toscana, questo ha un significato speciale. Prato fa da nave scuola a tutta la sanità italiana nel settore dell'integrazione. Sul mio Facebook leggo una litania di post razzisti: non mi faranno cambiare idea. Noi curiamo tutti, di qualsiasi colore e provenienza, senza chiedergli nulla". Gli investimenti in sanità: "Non solo i Quattro Nuovi Ospedali. In 15 anni l'affresco di rinnovamento dell'edilizia sanitaria si conclude.
Abbiamo tutti ospedali nuovi o rinnovati". Infine l'appropriatezza delle cure, l'importanza degli operatori, la qualità della relazione. "Ci vuole sobrietà nelle cure - ha sottolineato Rossi - Non è vero che se si fa di più, questo sia sempre meglio per il cittadino. E' indispensabile l'appropriatezza. E vanno corretti gli sprechi, che ci sono ancora. Voglio affrontare anche la questione del lavoro in sanità: la situazione di precarietà è uno scandalo a cui bisogna porre rimedio. Senza i lavoratori, il Patto per la salute non si fa.
E infine, l'umanità dei servizi sanitari, l'accoglienza, il rapporto con le persone, la qualità della relazione umana che l'operatore stabilisce con il paziente. In Toscana tutto questo si sta facendo, ma sono qui a chiedervi di dare ancora di più. Ci vuole rimotivazione per tutti quanti noi. Se non ce la facciamo noi in Toscana, dove ce la possono fare? Forza e coraggio - ha concluso Rossi - e buon lavoro agli operatori". Gli ospedali piccoli in Toscana sono 15: Pontremoli e Fivizzano (Asl 1 Massa), Barga e Castelnuovo Garfagnana (Asl 2 Lucca), San Marcello Pistoiese (Asl 3 Pistoia), Volterra (Asl 5 Pisa), Portoferraio (Asl 6 Livorno), Abbadia San Salvatore (Asl 7 Siena), Bibbiena, San Sepolcro e Cortona (Asl 8 Arezzo), Massa Marittima, Orbetello, Pitigliano e Castel del Piano (Asl 9 Grosseto). Un ricorso al Tar contro Regione Toscana e Asl 5 in merito alla delibera regionale che istituisce le Case della Salute nei presidi ospedalieri.
E’ quanto annunciato ieri dal sindaco del Comune di Volterra Marco Buselli, oltre e alla sfiducia, insieme al Comune di Castelnuovo Val di Cecina, per il direttore generale dell’Asl 5 Rocco Damone. Il ricorso al Tar è già stato notificato dal Comune di Volterra ed è stato ricevuto da Regione Toscana e Asl 5 e sarà depositato a giorni. «Un ricorso nato dalla considerazione che fin da subito Regione Toscana ed Asl, nella persona del suo direttore generale, hanno dimostrato una determinazione sospetta nell’istituire le Case della Salute – spiega il sindaco Buselli – senza tener conto dei voleri dei territori e dei suoi cittadini.
Abbiamo sempre e solo chiesto rispetto istituzionale attraverso il confronto ma Regione Toscana e Asl sono andati avanti dritti per la loro strada. E, sulla base dell’atteggiamento tenuto in questi mesi dal dg Damone in spregio alle nostre sollecitazioni e atti ufficiali scaturiti dai Consigli comunali dei territori interessati dalla riforma, dalla Conferenza dei sindaci e della Società della Salute, Volterra e Castelnuovo Val di Cecina prendono atto che è venuto a mancare il rapporto di fiducia e con questa sfiducia nei suoi confronti il dg Damone è ancor meno legittimato a metter in atto iniziative unilaterali.
Di fatto, il suo territorio di riferimento, non crede più in lui e l’amministrazione comunale farà fronte ad una spesa di 5mila euro per il ricorso nel chiaro intento di difendere il diritto primario alla salute dei cittadini». A spiegare i motivi e i vizi formali alla base del ricorso, il legale dell’amministrazione comunale, l’avvocato Giancarlo Altavilla secondo cui da parte della Regione Toscana c’è una «violazione grave del passaggio normativo che prevede che sia il Consiglio della Regione Toscana, attraverso il piano sanitario, a dover mettere in atto la delibera regionale che recepisce il decreto dell’allora Governo Monti, che impone tagli alla spesa sanitaria.
Il tutto, però, solo dopo aver coinvolto una nutrita platea di soggetti istituzionali e non. Dopo alcuni primi passaggi formali nel rispetto delle norme, è successo che sia stata la Giunta regionale e non il Consiglio, organo preposto secondo la norma, a sancire la riforma dell’offerta sanitaria con una sequela di atti che violano il principio di partecipazione dei territori e delle istituzioni che rappresentano i loro cittadini».