L'Imu non esisterà più ma l'operazione sarà a tappe, e dal 1 gennaio arriverà la "service tax", la nuova imposta sui servizi comunali ispirata ai principi del federalismo fiscale che sarà riscossa dai Comuni e costituita da due componenti, gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili. Roma, 29 Agosto 2013. Un tempo l'ICI (IMU) non esisteva. Fu introdotta nel 1992 dal governo Amato. Doveva essere un imposta straordinaria e, quindi, temporanea, ma divenne definitiva.
La tassa sulla nettezza urbana e' stata introdotta nel 1993. Prima di queste date le relative tasse erano ricomprese nella fiscalita' generale, vale a dire che il contribuente pagava le tasse all'interno delle quali erano comprese l'ICI e quella sulla nettezza urbana. Potremmo definirle delle addizionali comunali alle quali va aggiunta l'addizionale comunale, vera e propria, sull'Irpef. Quindi, ben tre tipologie di tasse aggiuntive. Ora e' stata abolita l'IMU (vecchia ICI) per il 2013 ma non restituita quella del 2012 come promesso da qualche esponente partitico.
L'abolizione dell'IMU e' una buona notizia per il contribuente oberato dalle tasse, alla quale, pero', fa immediatamente seguito una brutta: l'istituzione della tassa sui servizi, a partire dal 2014, detta service tax (in inglese suona meglio). Quindi le tre tasse comunali (addizionale Irpef, IMU e nettezza) saranno sostituite da tre tasse comunali (addizionale Irpef, nettezza e service tax). Cosa cambiera' per il cittadino contribuente? Praticamente nulla. Primo Mastrantoni, segretario Aduc "Un provvedimento che andrà valutato nella sua complessità ma che appare opportuno anche perché il Governo ha garantito la copertura del gettito Imu per il 2013 della prima casa - è il primo commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – Come ha detto Piero Fassino, presidente di Anci nazionale, non possiamo non apprezzare il fatto che la service tax sia introdotta a partire dal 2014, potendo così disporre del tempo necessario al miglior decollo di questo nuovo tributo, e della volontà del Governo di riprendere, dopo anni di neocentralismo, il cammino di un effettivo federalismo fiscale.
La voce dei Comuni, stavolta, è stata ascoltata – commenta ancora Giurlani -. Adesso aspettiamo di vedere concretamente come verranno coperte le mancate entrate derivanti dalla cancellazione dell'Imu. Essenziale è che la soppressione di una tassa iniqua e particolarmente gravosa non sia sostituita da altre misure che vadano a pesare sulla fascia più debole della popolazione".