Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Regione Toscanae Segretaria della IV Commissione Sanità, lancia l’allarme dei superticket in sanità: “Dal primo gennaio 2014, secondo quanto previsto dalle manovre 2011 del ministro Giulio Tremonti, scatteranno gli aumenti dei ticket per le prestazioni del servizio sanitario nazionale. Sono costi che, se entrassero in vigore, diventerebbero assolutamente insostenibili". "Regioni come la Toscana, al pari di Umbria e Emilia Romagna, sinora hanno applicato i ticket modulandoli a secondo delle diverse fasce di reddito dei cittadini, e spostandone dunque il carico fiscale sui redditi più alti.
Addirittura, nella nostra Regione, la Giunta ha recentemente approvato una delibera che posticipa la scandenza delle misure straordinarie esentando dal ticket minori e cassintegrati”, spiega Chincarini. "Con le nuove norme, però, questo sistema rischia di divenire insostenibile anche per le regioni più virtuose, andando a pesare indiscriminatamente sulle tasche di tutte le famiglie", continua Chincarini. "I dati di uno studio condotto dall’Agenas mostrano come la riduzione di finanziamenti di ulteriori due miliardi dal gennaio 2014, prevista dalla finanziaria 2011, sia insostenibile per il sistema, mentre l'estensione del superticket potrebbe rappresentare per le famiglie una stangata quantificata addirittura in 400 euro all'anno.
Non affrontare questa scadenza imminente è un fatto grave, anche perché l’impatto dei ticket su chi li paga, secondo lo studio dell'Agenzia, sarà più pesante dell’Imu o dell’Iva, che stanno avendo tanta attenzione nel dibattito pubblico”. "Per questo crediamo che la rimodulazione dei ticket sanitari debba essere tra le priorità del nuovo Ministro Beatrice Lorenzin", conclude Chincarini. "Piuttosto che aumentare i ticket, che incideranno più della tanto chiacchierata tassa sulla casa, sarebbe opportuno intervenire su altri capitoli di spesa dello Stato, a partire dai tagli alla burocrazia e allo sfoltimento dei tanti dirigenti inutili che, nominati dalla politica, fioriscono proprio nella sanità.
Se si continua di questo passo, infatti, non si farà altro che accelerare quel percorso di smantellamento del Sistema Sanitario Nazionale a favore del privato, perpetrato da Tremonti prima e difeso da Monti poi". “Smettiamo di fare demagogia sull’Imu. Ne abbiamo ascoltata fin troppa e sempre sulla pelle dei cittadini”. Con queste parole Andrea Biagianti, responsabile enti locali del Pd provinciale di Siena, interviene sulla questione dell’Imu, che sta destando forti polemiche e strumentalizzazioni sia in ambito locale che in ambito nazionale.
Una posizione che è stata condivisa anche dai sindaci Pd della provincia di Siena. “Siamo tutti consapevoli – continua Biagianti – che è necessario ridurre, o meglio redistribuire la pressione fiscale, e che l’Imu deve essere rimodulata attraverso una proposta seria, in grado di eliminare le tante anomalie che hanno caratterizzato la sua applicazione nel 2012, caratterizzandola più come un’imposta statale che comunale. Non si può pensare di togliere definitivamente l’Imu senza valutare le conseguenze per i Comuni e per i cittadini.
Le entrate legate all’Imu, infatti, rappresentano entrate correnti con cui si pagano le uscite correnti e, quindi, i servizi, recando un grave danno all’intera comunità”. “Per la gestione dell’Imu – continua Biagianti – servono quella serietà e quella chiarezza che non sembra possibile trovare tra le fila del Pdl, che invece preferisce puntare sulla demagogia per non affrontare un problema che loro stessi hanno contribuito ad aggravare. Nel 2008, infatti, Silvio Berlusconi puntò la sua campagna elettorale sull’abolizione dell’Ici, mantenuta durante il suo governo ma che ha causato l’impasse economica e finanziaria di moltissime amministrazioni comunali.
Oggi tenta di far dimenticare agli italiani che l’Imu è figlia dell’abolizione dell’Ici, che è stata reintrodotta dal governo di centrodestra per poi essere applicata dal Governo Monti, appoggiato anche dal Pdl. Una discussione continua su un tema delicato e in un momento sbagliatissimo, in cui il Paese avrebbe bisogno di un Governo serio e attento ai problemi dei cittadini, per i quali il Comune rappresenta l’ente più vicino ai loro bisogni”. “Si tratta – continua Biagianti – di un tema delicato per il quale è necessario riflettere su come e dove recuperare le risorse da trasferire alle amministrazioni comunali.
Togliere l’Imu senza aver prima individuato forme di compensazione, infatti, significherebbe mettere tutti gli enti locali, indifferentemente dallo schieramento politico che li guida, nella condizione di non sapere come fornire i servizi alla comunità. Un vero e proprio gioco d’azzardo sulla pelle dei cittadini, a cui vorremmo mettere fine. La posizione del Pd provinciale, condivisa anche dai sindaci Pd della provincia di Siena, è quella di non togliere l’Imu con il cancelletto, ma di tentare di rimodularla in modo progressivo in base al reddito, gestendone il superamento e garantendo allo stesso tempo agli enti locali le risorse per continuare a erogare servizi ai cittadini”.