FIRENZE– Ben 11 dei 28 comuni gestiti da Publiambiente hanno superato il 90% di raccolta differenziata nei primi quattro mesi di quest’anno. Il dato è emerso in Regione Toscana nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato ieri gli assessori all’ambiente, Anna Rita Bramerini, e alla presidenza, Vittorio Bugli. Si tratta di prestazioni confermate anche da Legambiente che nella sua classifica 2013 (relativa ai dati 2012 che sono gli ultimi certificati) stilata in base all’indice di buona gestione del ciclo dei rifiuti, colloca ben 11 comuni toscani con popolazione superiore ai 10.000 abitanti ai primi 11 posti della sua classifica delle amministrazioni dell’Italia centrale. Tra i comuni della Toscana centrale serviti da Publiambiente, quello che nei primi quattro mesi di quest’anno ha raggiunto la percentuale più alta di differenziata è Gambassi Terme (FI), con il 97,28%, seguito da Lamporecchio (PT) con il 95,36% e da Larciano (PT) con il 94,64%.
Buonissime anche le prestazioni del Circondario Empolese Valdelsa, che “piazza” 11 comuni ai primi 15 posti della classifica di Publiambiente. Pur arrivando dopo Montespertoli, Montelupo Fiorentino, Cerreto Guidi, Vinci, Capraia e Limite e Fucecchio, Empoli con i suoi 47.000 abitanti è la realtà più importante e nel maggio 2011 ha iniziato la raccolta dei rifiuti col sistema porta a porta e a fine 2012 ha raggiunto il traguardo di portare la produzione pro capite di rifiuti che finiscono in discarica a meno di 75 chili all’anno.
Si tratta di un successo preparato con una campagna d’informazione rivolta alle 22.500 utenze cittadine e alle 3.300 attività tra negozi e imprese e portata avanti da Publiambiente. Uno dei maggiori risultati che si ottengono con il porta a porta, oltre all’aumento della raccolta differenziata, è la diminuzione della produzione di rifiuti che, secondo i dati di Publiambiente sono calati complessivamente del 31% e dell’81% gli indifferenziati. Il porta a porta crea anche posti di lavoro, grazie all’aumento del personale impiegato nella raccolta.
Publiambiente è passata dalle 65 persone impiegate nella raccolta con cassonetto, alle 226 con il porta a porta, con un incremento di 165 unità, pari al 270% in più. Ma tutto ciò costa di più all’utente finale? Parrebbe di no, visto che attraverso il controllo informatizzato della produzione di rifiuti ogni cittadino può vedere dimezzata la parte variabile della tassa sui rifiuti. La produzione delle famiglie diminuisce anche perché in presenza di un cassonetto/discarica ciascuno si sente legittimato a produrre rifiuti in qualsiasi momento, mentre se il conferimento avviene porta a porta e non ogni giorno, la produzione dei rifiuti diminuisce immediatamente. La percentuale di raccolta differenziata in Toscana nel 2011 è stata pari al 42,2% (contro una media nazionale del 35%) con un +2,1% rispetto al 2010.
La quota totale del 45% è stata raggiunta nel solo Ato centro. Le percentuali di raccolta differenziata sono state possibili anche grazie ai 77,5 milioni di euro di finanziamento che la Regione Toscana ha concesso nel periodo 2007-2011 a favore degli Ato, delle Province e in seguito agli accordi coni Consorzi che si occupano del riciclo dei vari materiali come plastica, vetro e metalli. Le proposte e linee di indirizzo esposte ieri per il Nuovo Piano Regionale dei Rifiuti nascono dall’incontro avvenuto lo scorso 18 maggio presso il Comune di Capannori in cui il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (alla presenza anche dell’assessore Bramerini) dichiarò di voler aprire il futuro piano rifiuti a “Rifiuti zero” ed alle esperienze più avanzate di raccolta differenziata e riciclaggio presenti in Toscana.
“Il Tour della giunta Regionale partirà sabato dal Comune di Capannori e poi proseguirà nelle altre realtà dove si sono realizzate le migliori performance. Un Tour sulle migliori esperienze da cui potranno venire suggerimenti e idee utili a completare il nuovo Piano Regionale dei rifiuti che la giunta intende presentare e approvare entro l’estate” (tanto si dichiarava nella comunicazione stampa della Regione alla vigilia dell’incontro). Il Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, presente tra i relatori all’incontro con il proprio direttore Rossano Ercolini - appena insignito in America del “GOLDMAN ENVIRONMENTAL PRIZE il più prestigioso premio per l’ambiente su scala mondiale per il suo contributo a costituire in Italia ed in Europa la RETE RIFIUTI ZERO - ha preso sul serio quell’impegno e presenta oggi il proprio contributo per il nuovo Piano Regionale Rifiuti avendo compiuto, in quest’ultimo mese un Tour per le realtà più significative della nostra regione partendo dalle situazioni più problematiche (discariche di Peccioli e Rosignano) e concludendolo nel comprensorio dell’Empolese (la realtà più avanzata sul piano delle Raccolte Differenziate e del Riciclaggio).
Gli 11 comuni del comprensorio dell’Empolese- Valdelsa a cui se ne aggiungono altri quattro della provincia di Pistoia (Lamporecchio, Larciano, Serravalle e Monsummano), per un totale di circa 220.000 abitanti, viaggiano con percentuali di Raccolta Differenziata intorno all’85% avendo ottenuto, a partire dagli anni della maggior produzione di rifiuti, una riduzione dei rifiuti di circa il 40%. Questa operazione ha portato, nel tempo, alla realizzazione di 150 nuovi posti di lavoro a cui vanno ad aggiungersi altri 100 circa nell’indotto.
Alcuni altri dati importanti dimostrano che su circa 400.000 abitanti dislocati tra l'area della provincia di Lucca, della provincia di Pisa e del comprensorio empolese Val d'Elsa la media percentuale di Racconta differenziata supera il 70% già dal 2012 dimostrando che anche su contesti di "larga scala" già dal presente ed ancor più in prospettiva è possibile realizzare prestazioni di recupero di materiali in linea con le realtà più avanzate del nostro Paese e d'Europa. In particolare su di un contesto di circa 100.000 abitanti della provincia di Lucca (comune di Capannori, comuni di Porcari, Altopascio, Montecarlo, Villa Basilica ecc per un totale di 80.000 abitanti e del comune di Seravezza) la percentuale di RD nel 2012 si attestava attorno al 70%.
Nella provincia di Pisa su di un "campione" di circa 90.000 abitanti (comune di San Giuliano, di Calcinaia, di Ponsacco, Vecchiano ecc) il risultato si & egrave; assestato alla stessa percentuale. Le linee d’indirizzo esposte oggi derivano da esperienze già concretamente realizzate in Toscana e sono anche il frutto del contributo di molte realtà territoriali, come l’Associazione Rifiuti Zero di Firenze presente stamani con il contributo di Antonio Di Giovanni che ha steso la parte delle proposte relative al compostaggio.