E' di ieri la scritta “ITALIA/NI/NE TUTTI APPESI” sul muro della sede di Casaggì a Firenze. “A parte la doverosa e scontata solidarietà a Casaggì”, dichiara Saverio Di Giulio Responsabile di CPI Firenze, “per il fatto di essersi visti imbrattare il muro della sede da un povero sfigato, viene da chiedersi se qualcuna delle anime belle dell’antirazzismo fiorentino proverà la stessa ipocrita indignazione che dimostra ogni qualvolta compare una scritta speculare contro gli stranieri”.
“Ovviamente”, prosegue Di Giulio, “sappiamo benissimo che nessuno dei suddetti paladini dell’integrazione e dell’accoglienza muoverà un dito, anche perché sicuramente una scritta talmente ridicola e grottesca non può che provenire da qualcuno appartenente alla loro stessa parte politica”. “A parte l’evidente patologia schizofrenica ed autolesionistica di un italiano che si augura di finire appeso a testa in giù”, conclude il Responsabile di CPI Firenze, “questo episodio dimostra come di certi argomenti, come l’immigrazione, non sia possibile discutere civilmente, perché qualsiasi critica civile, motivata e logica non potrebbe certo trovare risposta in chi non solo è pronto a lanciare accuse di razzismo a destra e manca senza ascoltare le ragioni altrui, ma persino auspica per sé stesso e i propri connazionali una fine cruenta e sanguinaria". Officine Democratiche Firenze si associa alla condanna del presidente Rossi contro il consigliere comunale di Prato, Giancarlo Auzzi, che ha scritto su internet che il ministro "si merita" le banane lanciate alla festa del Pd di Cervia.
Dobbiamo condannare con fermezza anche il contemporaneo fiorire non solo su Internet di atteggiamenti che niente hanno a che fare con la storia del nostro Paese.