Firenze: oggi l'assemblea nazionale di Officine Democratiche Italia

Guido Ferradini nominato nuovo presidente dell'associazione che ha espresso eletti in parlamento sia nelle liste del Partito Democratico che in Scelta Civica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 marzo 2013 23:19
Firenze: oggi l'assemblea nazionale di Officine Democratiche Italia

FIRENZE- Guido Ferradini, avvocato giuslavorista fiorentino, fondatore di Officine Democratiche Italia, ne è stato eletto presidente all'unanimità, nel corso dell'assemblea nazionale, tenutasi oggi al circolo delle Vie Nuove di Firenze. Vicepresidente sarà Paolo Briziobello, commercialista torinese. Sostituiscono l'ex presidente Giuliano Gasparotti, dimissionario dopo aver assunto l'incarico di Coordinatore toscano di Scelta Civica. I lavori della due giorni fiorentina si sono svolti in un clima di grande partecipazione, con presenze di soci e simpatizzanti provenienti da varie regioni italiane da nord a sud ed anche dall'estero. "Officine Democratiche -ha spiegato Giuliano Gasparotti nel suo discorso di commiato- esprime un'idea innovativa della politica condivisa da soggetti liberal dentro e fuori al Partito Democratico.

Intorno alla figura unificante di Matteo Renzi si sono raccolti in tanti con un approccio pragmatico ai problemi italiani. Personalmente continuerò a dare il mio contributo a questo progetto politico unificante". Giuliano Gasparotti è stato nominato Presidente onorario dell'associazione. "Se il PD non guarda a Matteo Renzi come a una risorsa, a differenza di una larga fetta dell'opinione pubblica, probabilmente è a causa di un istituo all'autodistruzione espressosi nella campagna elettorale di Pierluigi Bersani, conclusasi con una clamorosa sconfitta -è intervenuto il vicepresidente di ODI, Paolo Briziobello- E' qui in Officine Democratiche abbiamo il dovere di chiamare le cose con il proprio nome.

Ci guida una sincera voglia di verità politica, che ci da il coraggio di parlare anche a cittadini ed elettori del centrodestra. La volontà è di affermare i nostri obiettivi: ai primi posti la riduzione della spesa pubblica, l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, la riforma del sistema elettorale". "Oltre gli otto punti annunciati dal segretario del PD -è intervenuto Matteo Biffoni, neo eletto alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico- resteranno sul campo gli altri temi dell'emergenza italiana, quelli più difficili da risolvere, legati all'economia, il grido di dolore di una società in crisi.

Nei prossimi mesi ci sarà bisogno di un grande confronto politico e l'attività di Officine Democratiche, allargandone la platea, senza avere la paura di essere scomodi". "Chi siamo? Siamo quell'area liberal tanto bistrattata dai partiti, ma necessaria al paese -ha concluso i lavori di oggi l'intervento del nuovo presidente, Guido Ferradini- Noi non siamo la cavalleria dell'aria di Matteo Renzi, anche se tanti componenti di Officine Democratiche hanno concorso al programma del candidato presidente.

La nostra strategia, senza inseguire qualcun altro, è quella di porci all'attenzione dei media come portatori di temi specifici anche fuori dalle campagne elettorali. Sosterremo i nostri eletti nelle assemblee politiche, i nostri coordinatori territoriali, per contribuire al processo legislativo e al dibattito politico nazionali". di Nicola Novelli

Approfondimenti

"Siamo più che mai consapevoli che in un momento cosí delicato per il nostro Paese sia necessario agire con luciditá ed al tempo stesso determinazione per parlare all'Italia con concretezza" dichiarano Ferradini e Briziobello a margine dei lavori assembleari, che proseguono: "acceleriamo nel nostro progetto fatto di elaborazione di proposte e radicamento territoriale, il tutto accompagnato da coerenza nel dialogo con le forze realmente liberali e progressiste non di una parte ma di tutto il Paese, perché noi parliamo da sempre all'Italia intera.

Insomma, facciamo quello che dimostra di non saper fare l'attuale classe politica rappresentata da chi, come Bersani, é incapace di ammettere il suo fallimento politico conclamato dal risultato elettorale e che addirittura rincorre a urne chiuse una parte delle tesi di Grillo. Una situazione inaccettabile ed incomprensibile per tutti gli italiani, che meritano prima di tutto rispetto e trasparenza morale."

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