Firenze– Via libera alle integrazioni del Pit (Piano di indirizzo territoriale), per la definizione del Parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze. La deliberazione è stata approvata con voto elettronico, richiesto dal capogruppo Pdl Alberto Magnolfi. 50 i voti espressi, di cui 33 a favore, 15 astenuti e 2 contrari. Hanno votato a favore il gruppo Pd con due eccezioni (Vanessa Boretti e Fabrizio Mattei); Paolo Marini (FdS-V), Pieraldo Ciucchi (Misto), Maria Luisa Chincarini (Cd), il gruppo Idv (3 voti), e i gruppi di opposizione Più Toscana (2 voti), Fratelli d’Italia (2 voti) e Udc (2 voti).
Astenuti il Pdl e Marina Staccioli (Misto). Non hanno espresso voto i consiglieri Gabriele Chiurli (Misto), Mauro Romanelli (Misto) e Monica Sgherri (Fds-Verdi), Rudi Russo (Cd), oltre al presidente del Consiglio regionale. Respinti gli emendamenti presentati dal Pdl e quelli presentati da Fratelli d’Italia. Ritirato un emendamento di Più Toscana e due emendamenti di Sgherri. Approvato invece un emendamento al Pit a firma di Gianfranco Venturi (Pd), Monica Sgherri (FdS-Verdi) e Mauro Romanelli (gruppo Misto), che individua nella disciplina del masterplan aeroportuale “le prescrizioni per il progetto di qualificazione aeroportuale, comprensive delle prescrizioni per il progetto e gli interventi a cura e spese del proponente, ivi compresa la valutazione dell’impatto sanitario”. L’aula ha votato anche la risoluzione collegata al Pit già licenziata dalle commissioni ambiente e territorio e mobilità, così come emendata dagli stessi firmatari: Gianfranco Venturi, Ardelio Pellegrinotti, Eugenio Giani, Fabrizio Mattei e Paolo Bambagioni (Pd); Marta Gazzarri, Giuliano Fedeli (Idv), Monica Sgherri (FdS-Verdi).
Si è aggiunta la firma di Rudi Russo (Cd) e quella di Mauro Romanelli (Misto). La risoluzione è stata votata dalla maggioranza compatta e da Più Toscana. La risoluzione impegna la Giunta richiedere “con ogni possibile urgenza” dopo l’adozione dell’integrazione al Pit, un preliminare di Piano di Sviluppo Aeroportuale (Pas) che accerti, prima dell’approvazione definitiva, sia i costi per la realizzazione dell’opera – compreso l’adeguamento del sistema territoriale interessato –, sia quelli per le diverse funzioni aeroportuali, data la ricaduta di traffico previsto con la nuova pista.
Il preliminare di Piano dovrà perciò essere provvisto di un piano economico-finanziario che dimostri la sostenibilità dei relativi oneri da parte di chi realizzerà l’opera. Quest’ultimo dovrà fornire anche “approfondimenti” che consentano di esaminare “in modo più compiuto le ricadute dell’impatto acustico e ambientale sulla base del traffico previsto, delle rotte decollo-atterraggio prevalenti e del tipo di aeromobili che utilizzeranno la nuova pista”. Cinquecento aeroplanini sono stati lasciati, questa notte, dai militanti di CasaPound Firenze davanti alla sede del Consiglio Regionale della Toscana dove, oggi, è stata votata la variante al PIT.
Cinquecento aeroplanini per invitare la maggioranza a votare a favore dell’allungamento della pista e dell’ampliamento dell’aerostazione fiorentina. Oltre agli aeroplani di carta i militanti di CasaPound hanno anche affisso uno striscione sulla recinzione esterna dell'aerostazione fiorentina “Dopo tre anni di legislatura finalmente affrontiamo il primo atto importante che riguarda le infrastrutture della Toscana”. Lo ha detto Giuseppe Del Carlo (Udc), precisando che “nel Pit ci sono carenze e problemi aperti, ma non si può fare tutto insieme ed è giusto iniziare a dare risposte sulle infrastrutture”.
Per questo motivo, Del Carlo ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo. “Non è fare la stampella alla maggioranza”, ha chiarito, “il nostro è invece un voto per la Toscana ed è anzi una sfida alla maggioranza, che su questo tema mostra divisioni”. Voto favorevole è stato annunciato anche da Maria Luisa Chincarini (Cd), anche se “la soluzione più razionale sarebbe stata quella di valorizzare l’aeroporto di Pisa e di creare un collegamento veloce tra Firenze e Pisa”. Il voto favorevole è stato motivato con il fatto “che siamo chiamati a governare la realtà.
Preso atto che le soluzioni alternative non sono possibili e che Peretola funziona in deroga alle prescrizioni europee si deve adottare il Pit”. Chincarini ha chiesto, come garanzie, che Adf chiarisca i costi e le coperture economiche, che il Cnr produca lo studio di impatto socio-sanitario per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, che si realizzi la holding tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, e che vedano la luce le tranvie e il parco della Piana. Secondo la portavoce delle opposizioni, Stefania Fuscagni (Pdl), “l’idea di potenziare Peretola è condivisibile, ma il punto è che nel Pit questo potenziamento non esiste”.
Inoltre, “restano da chiarire quali saranno i costi, chi li pagherà, quale sarà l’impatto ambientale e sanitario, in che tempi i lavori saranno realizzati”. Fuscagni ha sottolineato anche “che l’atto è stato respinto dalle commissioni competenti, la maggioranza si è rotta e oggi noi facciamo una forzatura politica e votare sì significa dire no al potenziamento di Peretola”. “Il Pit rappresenta un lavoro concreto per raggiungere l’obiettivo della costruzione di un sistema integrato aeroportuale della Toscana”.
Questa la valutazione di Ivan Ferrucci (Pd), che ha definito una sfida coraggiosa l’idea di realizzare la holding tra le società di Pisa e Firenze e quella di potenziare lo scalo di Peretola. “Un atto così importante e complesso”, ha aggiunto, “comporta per forza discussione e divergenze, ma è anche vero che tiene conto di tutti i problemi aperti, delle esigenze dei territori della Piana e che ci sarà il tempo di definire al meglio tutti gli aspetti: le tranvie, lo studio di impatto socio-sanitario, la nascita della holding”.
In questo senso, ha precisato, “accettiamo la sfida nel merito del progetto e il confronto con il territorio”. Secondo Pieraldo Ciucchi (Misto), “la lucidità politica e la testardaggine del presidente Rossi ci permettono oggi di avviarci a superare i ritardi infrastrutturali di cui la Toscana soffre”. Il Pit, infatti, rappresenta “la risposta più alta possibile per dotare la Toscana di un vero sistema aeroportuale e per mitigare l’impatto ambientale”. Parlare di “parco agricolo”, però, “mi pare eccessivo, perché all’interno del parco insistono molti elementi culturali e ambientali che vanno maggiormente valorizzati”.
L’articolazione delle posizioni della maggioranza, ha concluso, “non sono un fallimento. L’errore politico lo sta compiendo il Pdl che, astenendosi, si chiama fuori dai giochi e non potrà avanzare rivendicazioni di sorta se mai il progetto fallisse”. “Ho cercato di comportarmi da consigliere regionale chiamato a dotare la Toscana di un sistema aeroportuale integrato che funzioni”. Lo ha dichiarato Pier Paolo Tognocchi all’inizio dell’intervento con il quale ha annunciato il suo voto favorevole, dopo che per lungo tempo aveva espresso un orientamento contrario alla variante al Pit.
Tognocchi ha osservato che la Regione ha supplito, con la politica, anziché, come avrebbe dovuto essere, dall’iniziativa di Adf. “Ma questo accade perché la Regione ha aumentato le sue quote in Adf”, con l’idea di dare risposte alle esigenze di rafforzare il sistema infrastrutturale e quello aeroportuale della Toscana in un quadro in cui “la competizione fra le compagnie aeree ridisegnerà tutta la mappa nazionale degli scali”. La holding tra Firenze e Pisa, ha concluso, “è un elemento essenziale, così come essenziale sarà fare le cose bene sul piano infrastrutturale ma anche sul piano delle esigenze dei territori, della salute dei cittadini e dell’ambiente”. “Da qui si parte per andare avanti.
Per dimostrare l’effettiva capacità di governo”. Così Marco Carraresi (Udc) nel corso del lungo dibattito sul Testo unificato di integrazione al Piano di indirizzo territoriale (Pit) per la definizione del parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze. Un Testo definito dal consigliere “non perfetto” con passaggi “non corretti” e “non esaustivo”. Il “punto di arrivo di una vicenda gestita male” ha osservato riferendosi, tra l’altro, alle “vicende societarie” i cui “errori sono dimostrati dai due anni intercorsi per portare in Aula un atto unificato”.
“Il provvedimento – ha continuato Carraresi – appare riempito di sospetti. Proliferano allegati di dubbia utilità e cogenza”. Insomma, per il consigliere sembra pieno di documenti che con il Pit “non c’entrano nulla”. “Ma di fronte ad un provvedimento imperfetto che si fa?. Si rinuncia ad un percorso lungo anni?” ha chiesto Carraresi. “Il Testo di oggi è il punto di avvio inevitabile e direi necessario. Il tempo che ancora resta per l’approvazione deve servire per lavorare a tutte le migliorie del caso” ha puntualizzato ricordando di aver presentato emendamenti che “riportano questo Pit al Piano di due anni fa” definito “perfetto per la tutela ambientale, messa in sicurezza e sviluppo della pista”.
“Oggi – ha concluso – dobbiamo decidere. Scegliere per un atto di realismo o assecondare gli intenti di chi vuole mantenere posizioni conservative”. Le “non risposte” sono alla base della conferma del voto contrario del presidente della commissione Infrastrutture Fabrizio Mattei (Pd). “Il mio sarà un voto non favorevole – ha detto - perché reputo questo provvedimento ancora incompleto e perché le note preoccupazioni non sono sbagliate”. Nel ribadire la propria posizione, Mattei ha comunque osservato che nel passaggio tra adozione e approvazione le “lacune si possono colmare”.
“Fa onore a questo Consiglio dibattere e appassionarsi su questioni che coinvolgono, direttamente, vita e sviluppo. Ringrazio il presidente Rossi e l’assessore Marson per la presenza costante in Aula questa mattina. A dimostrazione che sul tema c’è la massima attenzione”. “Il presidente ha giocato di forza, ponendo la fiducia” ha osservato Mattei. “Ed è attraverso questa posizione che ho percepito il decollo sul dibattito. Ma le difficoltà nel centrosinistra restano e non sono certo che in assenza della ferma posizione di Rossi, il prevedibile esito favorevole a larga maggioranza avrebbe riscosso gli stessi numeri”.
Secondo il presidente della commissione, “occorre fare un lavoro di merito. Su questioni ambientali, urbanistiche, economiche, non credo che questo provvedimento abbia le risposte giuste”. Mattei ha inoltre parlato di “affermazioni gravi” fatte in Aula riferendosi, ad esempio, al collega di partito Eugenio Giani che avrebbe dichiarato come, a suo tempo, l’allungamento della pista fosse stato fatto “nottetempo”. “La politica ha il compito di garantire i più deboli. E i cittadini di quel fazzoletto di terra che se non stiamo attenti rischia di diventare una discarica, hanno fatto appelli, chiesto incontri, prodotto atti.
Se potessero, sono certo che scapperebbero da Peretola ma sono meno fortunati di altri”. Riferendosi a Rossi, Mattei ha osservato che è “il presidente di tutta la Toscana. Occorre ricucire uno strappo che si è molto avvicinato alla rottura. Occorre dare garanzie e sugli approfondimenti che verranno, in un senso o nell’altro, ci staremo tutti”. “Nel tempo che resta – ha concluso – stiamo nella sostanza e creiamo le condizioni di un utile sviluppo per la nostra regione”. Il dibattito è ripreso nel pomeriggio con l’intervento di Mauro Romanelli, gruppo Misto, che ha annunciato la decisione di “uscire dall’Aula prima del voto”, perché “non convinto del raddoppio della pista di Peretola, pur riconoscendo l’importanza dell’ordine del giorno e dell’emendamento accolto, che vincola gli scenari futuri a precisi impegni economici ed ambientali”.
Romanelli ha affermato che “il progetto non incontra la nostra approvazione anche se riconosco che la Giunta ha fatto un notevole sforzo per mitigare l’impatto ed offrire garanzie”. Ma è “la scelta di fondo che non convince”. Romanelli, a questo proposito, ha ribadito che “nel rispetto delle normative europee, occorre il potenziamento dello scalo di Pisa e non per il raddoppio della pista fiorentina”. Tuttavia, sul piano politico, Romanelli ha riconosciuto al presidente della Regione, Enrico Rossi, di “non essere stato prigioniero della logica delle larghe intese”. A detta di Rudi Russo, Centro democratico, l’aeroporto di Peretola “non è sicuro” ed occorre “adeguarlo, metterlo in sicurezza”.
Inoltre, ha aggiunto, “i voti ormai dichiarati a favore dell’adozione del Pit sono tali che mi consentirebbero di votare contro andando a riscuotere un facile applauso in una città spaventata come Prato”. Invece Russo, che si è autodefinito “dissidente”, riprendendo le definizioni spesso sentite in questi giorni, ha annunciato che sarebbe “uscito dall’Aula”, facendo un “gesto forte” nella speranza che, ha spiegato, “questa distanza che marco oggi dalla maggioranza sia colmata con adeguate rassicurazioni prima che il Consiglio, fra qualche mese, si esprima in modo definitivo”.
Secondo Russo, “solo attraverso il progetto Adf corredato di rotte e vettori potrà essere fatta l’unica e definiva valutazione di impatto ambientale”. Inoltre, secondo lui, “occorre la holding a controllo pubblico tra l’aeroporto di Pisa e quello di Firenze a garanzia dell’integrazione dei due scali con il mantenimento delle rispettive diversità e vocazioni”. Per quanto riguarda il Parco della piana, invece, “anche Comune e Provincia di Prato dovranno aderire ad un accordo di programma per salvaguardarlo e renderlo fruibile”. In modo contrario alla delibera si è espressa Vanessa Boretti, Pd, che ha affermato di “non condividere questa scelta”.
Secondo la Boretti, “sarebbe stato opportuno maggiore ponderatezza ed equilibrio. Le priorità sono altre”. Fra queste, ad esempio, “potenziare il collegamento fra Pisa e Firenze”, oppure “migliorare le infrastrutture per quanto riguarda i collegamenti”, sviluppare “innovazione ed aiutare quelle imprese che sono in grado di attrarre investimenti esteri” perché “la competitività non si alimenta solo con una pista aeroportuale”. Giovanni Donzelli, capogruppo FdI, ha affermato che “noi di Fratelli d’Italia siamo pronti a votare la possibilità che l’aeroporto di Firenze si doti di una nuova pista”, ma “restiamo contrari alle altre modifiche del Pit, in particolare alla realizzazione del Parco agricolo della Piana, che limita pesantemente l’autonomia urbanistica dei Comuni”.
Donzelli ha sostenuto che sarebbe stato meglio “votare punto per punto le modifiche al Pit”. E rivolgendosi al presidente Rossi, pur ribadendo la posizione, ha dichiarato: “Lei politicamente non ha la nostra fiducia”. Favorevole alle integrazioni al Pit si è detto invece Antonio Gambetta Vianna, capogruppo Più Toscana, che ha parlato di “occasione di sviluppo per Firenze e la Toscana”. Secondo Gambetta Vianna, che ha ricordato di essere stato sempre a favore del raddoppio dello scalo di Firenze, ha affermato che “la Toscana adesso ha l’occasione per dimostrare di volere per il suo capoluogo un aeroporto degno di questo nome.
Il suo sviluppo serve alla competitività”. Secondo Giovanni Santini, Pdl, “nella delibera ci sono lacune e contraddizioni”. Il consigliere ha puntato il dito sulla “volontà di realizzare un Parco agricolo in un’area industrializzata” che “ospita od ospiterà infrastrutture come il termovalorizzatore, l’interporto e la nuova pista”. Santini ha aggiunto che “la proposta di variante al Pit, per quanto concerne Peretola, presenta insufficienze di cui non è possibile prevedere gli effetti e le ricadute”.
Ha motivato la scelta di astenersi dal voto poiché “non è volta a frenare la realizzazione di una nuova pista aeroportuale a Firenze, ma all’esigenza di vedere le ricadute ed i costi di un’opera che non può essere approvata con forzature politiche”. Per Santini “il potenziamento di Peretola è un’opportunità per Firenze e la Toscana, ma la politica non deve oltrepassare i propri confini”. Il presidente Rossi, secondo Santini, non doveva porre la fiducia. “Un voto libero quest’oggi avrebbe visto respingere questo atto, non per ciò che dice quanto per ciò che non dice”, ha concluso Santini, che ha previsto un aumento delle spese e ha messo in dubbio la reale realizzazione del progetto. “Oggi decidiamo che forse decideremo, siamo assistendo ad una discussione che ricorda il teatro dell’assurdo, caratterizzata dall’atteggiamento muscolare del presidente Enrico Rossi”.
Così ha esordito Marco Taradash (Pdl), nel suo intervento nel dibattito sull’integrazione al Pit. “Stiamo discutendo su un aeroporto che non c’entra e difendendo un Parco che non c’è – ha continuato –, ma non sempre gli atti della volontà politica possono modificare le geometrie”. Da qui l’invito, vista la scelta di andare avanti su questa strada, di fare bene tutte le possibili valutazioni e costruire insieme il percorso, tenendo presenti le esigenze della popolazione toscana.
Per Marco Ruggeri, capogruppo Pd, “abbiamo preferito la strada più difficile e complicata e questo atto, anche da parte di chi vota a favore, non è certo adottato a cuor leggero: nessuno pensa di avere la verità in tasca, ma sta a noi dimostrare che questa è la scelta migliore, perché in politica non esiste la scelta giusta”. Con il “coraggio di scegliere e di partire, anche se tutto non può essere perfetto, abbiamo comunque fatto tutte le possibili verifiche, con gli strumenti a disposizione e con l’obbligo di seguire passo passo quello che stiamo costruendo, partendo da un atto urbanistico che ci consente l’adozione del Pit, in vista della successiva approvazione”, ha continuato.
“Questo importante passaggio di oggi dimostra che la maggioranza in Toscana, pur con elementi trasversali, ma con responsabilità politica, può affrontare il tema delle grandi opere e dobbiamo riconoscerne il merito al presidente Rossi e all’assemblea legislativa”, ha concluso Ruggeri. “Mi associo a molte delle cose dette in questo dibattito, tranne quella secondo la quale oggi non si decide: oggi decidiamo, adottando la variante al Piano di indirizzo territoriale che avrà il suo iter”, ha affermato Enrico Rossi, chiarendo una serie di aspetti tecnico-politici.
Un atto che predispone un intervento “migliorativo e che non incide su Prato, i cui problemi di inquinamento sono determinati da altri fattori e andranno affrontati a fondo, anche da questo Consiglio”. “Non sarei qui oggi se non fossi sereno su impatto ambientale, sanitario e qualità della vita dei cittadini”, ha sottolineato. “Inoltre le previsioni della Comunità europea invitano la Toscana ad attrezzarsi in vista di un possibile raddoppio di viaggiatori su aerei: dagli attuali sei ai futuri dieci-dodici milioni, senza considerare il rischio declassamento sia per Firenze che per Pisa”.
Da qui l’urgenza di lavorare su questo “blocco di viaggiatori” e mettere la Toscana in condizioni di avere un sistema adeguato, ma soprattutto di “decidere ora, guardando ad un obiettivo storico: Aeroporto fiorentino e 7mila 400 ettari di Parco della Piana, agricolo, culturale, archeologico, ambientale, stanno profondamente insieme, come insieme devono stare i due scali toscani, in una holding capace di giocare bene la carta del futuro traffico aereo”. “L’autosufficienza della maggioranza su questo atto è cruciale – ha dichiarato Rossi – ne va della nostra storia e della capacità di coniugare insieme ambiente e sviluppo, cui aggiungerei innovazione con il timbro della qualità”.
“La Regione non è ente di coordinamento ma di governo – ha concluso il presidente – e questo provvedimento, che risponde agli interessi della Toscana, è un atto alto di governo”. “Apprezzamento sincero” per il “lavoro approfondito” svolto dalle commissioni Ambiente e Infrastrutture e per “l’impegno assunto da Rossi”. Monica Sgherri, FdS-Verdi, ha sottolineato le ragioni del sì alla proposta di risoluzione collegata alla deliberazione sul Pit, così come emendata anche a sua firma.
Sarebbe stato facile, ha detto, accontentarsi della “maggioranza trasversale” che ha approvato l’integrazione del Pit, per far assumere alla delibera “il significato di un sì alla pista senza se e senza ma”. Invece c’è un impegno per la Giunta a farsi presentare un progetto che indichi “costi e punti concreti su cui si potrà esprimere il voto finale”, frutto quindi di un percorso ragionato e consapevole. Mauro Romanelli (Misto) ha voluto “ribadire il senso della proposta di risoluzione” e ha comunque chiesto di aggiungere la sua firma all’emendamento alla risoluzione: “Tutti gli interventi di mitigazione ambientale e non, così come indicati nel testo, sono a carico di chi realizzerà l’opera”.
Il consigliere ha precisato il senso dell’emendamento alla proposta di risoluzione: “Il privato dovrà presentare un piano finanziario e una relazione sull’impatto ambientale”; si fa chiarezza, ha detto Romanelli, perché “il Piano deve essere sostenibile con i soldi dei privati”. Il consigliere Pieraldo Ciucchi (Misto) si è detto “imbarazzato a dover intervenire dopo il presidente Rossi”, ma, ha aggiunto, “ci sono stati interventi che intedevano enfatizzare questioni con rivedincazioni e prescrizioni alla Giunta”, da parte di chi “ha incassato un emendamento e non ha neanche il coraggio di stare in aula e votare”.
“Questo provvedimento – ha detto riferendosi al Pit – è passato grazie al voto di una piccola forza politica come la nostra”. L’impostazione, ha concluso, deve rimanere quella “piena di buon senso espressa dal presidente Rossi”. Lo stesso Enrico Rossi è intervenuto, per chiarire che l’emendamento alla risoluzione risponde alla necessità che si faccia una valutazione preliminare nella quale, in “maniera più approfondita”, si considerino numeri e costi di realizzazione dell’opera.
La normativa europea “si preoccupa che non ci siano contributi al sistema aeroportuale tali da mettere in discussione il principio della concorrenza”, ha chiarito Rossi, e d’altro canto “la stessa Europa parla di concorso pubblico in questo tipo di interventi”. Quindi, al di là della concretezza c’è la posizione di chi dice “noi vogliamo essere contrari”. In sintesi, secondo il presidente, “Adf avrà diritto a provare ad attingere da altre parti”, in tema di risorse per la realizzazione dell’opera aeroportuale, e comunque serve “attenzione a non far dedurre da questo emendamento cose che non stanno” nell’ordinamento della Regione.
Nicola Nascosti (Pdl) ha citato Romanelli e affermato che da parte “di alcune forze politiche si cercherà di mettere qualunque tipo di ostacolo”: c’è anche “una parte di maggiorana che non ha le idee chiare su come gestire il passaggio dall’adozione dell’atto all’approvazione”. Paolo Marcheschi (FdI) ha ricordato quanto affermato nell’intervento della mattina sul Pit, “non appena abbiamo saputo che ci sarebbero stati i voti necessari per sostenere il presidente Rossi”. “La proposta di risoluzione dice il contrario di quello che dice il Pit” come si evince da alcuni interventi dalle file di maggioranza, ha aggiunto il consigliere che ha chiesto di “ritirare la proposta di risoluzione”. Marta Gazzarri, capogruppo Idv, ha ricostruito l’iter dell’emendamento apportato alla proposta di risoluzione – frutto del lavoro dei componenti delle due commissioni Ambiente e territorio e Infrastrutture.
“La maggioranza ha deciso di porre questi paletti non per ostacolare il percorso degli interventi sull’eroporto, ma per approfondire meglio e perché potessero essere fornite le risposte richieste tra il momento dell’adozione dell’atto e quello dell’approvazione”, ha chiarito Gazzarri. Altre interpretazioni, ha concluso, sono “un po’ fuori luogo” e hanno anche “alterato lo spirito dei sottoscrittori”. Giuseppe Del Carlo (Udc) ha annunciato il voto di astensione sia sull’emendamento che sulla proposta di risoluzione alla luce del “dibattito e degli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza che ci preoccupano”.
“Non crediamo che la maggioranza avesse la benevolenza di mettersi subito a litigare”, ha esordito Alberto Magnolfi, capogruppo Pdl che ha osservato: “una maggioranza politica a sostegno di scelte così importanti non c’è o se c’è è diversa da quella che sostiene la Giunta”. Nell’aula, ha detto ancora, “non ci sono equilibri ma equilibrismi; il lavoro inizia da domani, noi – ha concluso – ci siamo per lavorare sul serio”. Marco Ruggeri, capogruppo Pd, ha chiuso gli interventi affermando di “voler riportare la serenità” nell’aula.
“Noi – ha dichiarato – i voti li sapevamo prima e li abbiamo dichiarati”. La proposta di risoluzione e l’emendamento puntualizzano “un punto politico che non sta nel dibattito di stamattina” (il Pit, ndr). La risoluzione “consente di chiarire una serie di passaggi e questo è l’uso normale della risoluzione”. "L'adozione della Variante al Piano di Indirizzo Territoriale da parte del Consiglio Regionale toscano è il primo importante passo nella road map, stabilita nel corso del vertice a Roma tra Ministero, Regione ed Enti Locali del mese scorso, la svolta che rafforza e rilancia il sistema aeroportuale della Toscana.
Con il completamento dell'iter, la nuova Holding tra gli aeroporti di Pisa e Firenze e il piano di fattibilità della nuova pista di Peretola, la Toscana scala la serie A nel Piano nazionale degli aeroporti che verrà presentato a fine settembre. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, valuta positivamente due criteri fondamentali ormai raggiunti: la sicurezza dello scalo fiorentino che supera i suoi limiti strutturali evitando così il declassamento a scalo di interesse regionale e marginale, e l'inizio di sinergie tra scali regionali che segna la fine della concorrenza e dei gap infrastrutturali".
Così il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis sull’adozione del Pit da parte del Consiglio Regionale della Toscana. "A quella parte del mondo ambientalista scesa in battaglia contro la nuova pista - aggiunge D’Angelis - mi permetto di suggerire una riflessione. Il nuovo orientamento della pista non elimina solo l'inquinamento acustico dovuto ai sorvoli sulla testa di 11.000 abitanti dei quartieri fiorentini di Quaracchi, Peretola e Brozzi, ma sarà il vero argine alla continua cementificazione della Piana che da trent'anni subisce espansione edilizia e di cemento.
Il vincolo previsto nel Pit della nascita del grande parco agricolo della Piana con oltre 6 mila ettari tutelati, collegato con il polmone verde degli 80 ettari del Parco di Castello e il bosco accanto al termovalorizzatore, mette fine all'espansione edificatoria prevista nei piani di alcuni Comuni e da oggi l'urbanistica a volumi zero adottata da Firenze sarà applicata sull'intera Piana. Il finto ambientalismo di alcuni amministratori locali – conclude il Sottosegretario - nascondeva, infatti, il timore del blocco di progetti e varianti per nuovi insediamenti e interi nuovi quartieri che, questi sì, avrebbero aumentato decisamente il carico di inquinamento e cancellato gli ultimi territori liberi". “L’approvazione del Pit da parte dell’assemblea regionale è un passaggio essenziale.
Il lavoro svolto dalla Regione ci ha permesso di alzare lo sguardo e inquadrare la questione aeroporto in un progetto più ampio, più complesso, alla ricerca di una soluzione progettuale che guardasse l’interesse complessivo di un’area che va da Firenze a Prato e che si inquadrasse in un ambito regionale, tenendo legati insieme aspetti diversi che garantiscano il perseguimento e la tutela di interessi pubblici primari. E’ la posizione del Gruppo Italia dei valori in Consiglio Regionale - Marta Gazzarri, Marco Manneschi, Giuliano Fedeli - dopo il via libera al Pit. “Si affronta e si imposta il tema del Parco della Piana e al contempo si affronta e si imposta il tema del sistema aeroportuale toscano, non solamente dell’aeroporto di Firenze.
Il nostro partito si è posto da tempo la questione del Parco della Piana e della pista di Peretola. E in tutta sincerità dobbiamo dire che all'esito di numerosi incontri e approfondimenti l'atto risulta profondamente modificato e rappresenta oggi un equilibrio tra ragioni di tutela ambientale e sostenibilità e la necessità di adeguamento della pista. In un documento approvato dall'esecutivo regionale il 12 luglio 2012 avevamo posto alcune condizioni che ritroviamo integralmente recepite negli atti, sia per un sistema aeroportuale integrato; sia per la partecipazione e la trasparenza; sia per la tutela della salute pubblica (a questo scopo è prevista la Vis); sia per la salvaguardia dell'ambiente con la valorizzazione del Parco; sia infine sotto tutti gli ulteriori aspetti tecnici per limitare i fattori di inquinamento e garantire la fattibilità economica." A questo punto - continuano i consiglieri - "ogni scelta al di fuori del voto favorevole sarebbe stata un gesto incoerente con la posizione assunta all'inizio". "La tutela dell’ambiente e della salute pubblica restano una condizione imprescindibile e come Italia dei Valori continueremo ad adoperarci affinché vengano rispettate le regole, perché crediamo allo sviluppo solo a condizione che sia pienamente sostenibile.
Valuteremo seriamente il piano che sarà presentato dalla società di gestione dell’aeroporto. Così come chiederemo che vengano portate avanti e completate quelle opere che consentirebbero una riduzione concreta del traffico privato e quindi il miglioramento delle condizioni ambientali nell’area della Piana, come la linea tramviaria tra Firenze, Campi e Sesto Fiorentino, ma anche una migliore viabilità tra Prato e Lastra a Signa, verificando anche le condizioni per pensare a un potenziamento del sistema ferroviario.
Questo perché l’aeroporto non è che una tessera di un mosaico che ci auspichiamo di poter comporre dopo anni di attesa, perché questo significa governare il territorio”. “L’approvazione della delibera di variante al Pit in Consiglio regionale è una pagina virtuosa della politica, ora si proceda speditamente sulla strada dello sviluppo”. Lo sottolinea il presidente della Camera di commercio di Firenze, Vasco Galgani, commentando il voto in consiglio regionale di oggi. “Con il via libera in Consiglio regionale che ha consentito di adottare la variante al Pit, Piano di indirizzo territoriale della Toscana, si è finalmente fatto prevalere la concretezza rispetto ai tatticismi in una partita che riguarda principalmente l’aeroporto di Firenze, fondamentale per lo sviluppo di tutta l’area metropolitana e della regione”, aggiunge Galgani.
Il presidente della Camera di Commercio sottolinea di “auspicare tempi rapidi, nei termini previsti dalla legge, per l’approvazione definitiva della variante così da arrivare speditamente alla creazione di un polo aeroportuale toscano competitivo e volano di incremento di produttività. Ricordo che uno studio dell’Irpet sull’argomento specifica come la realizzazione della nuova pista all’aeroporto di Firenze porterà effetti strategici per il territorio, per l’attrazione di nuove attività e per l’incremento di produttività delle imprese esistenti.
Il potenziamento dell’aeroporto, sempre secondo l’Ipret, porterà a mille occupati in più direttamente per i servizi aeroportuali e ad altri 4mila occupati in più nell’indotto, con un valore aggiunto attivato di 360 milioni di euro. Il territorio ha bisogno di questo stimolo ed è per questo che considero quella di oggi una buona giornata per il futuro di Firenze e della Toscana”. "Sulla questione Aeroporto si e' perso fin troppo tempo. Adesso iter certo e partiamo con i lavori per la costruzione della nuova pista di Peretola." Ha dichiarato Toccafondi coordinatore cittadino del PdL.
"Se Firenze potrà finalmente avere un aeroporto vero che lo colleghi in sicurezza alle capitali europee e del mediterraneo, aumentando affari e posti di lavoro è grazie al PDL. In questi anni sono centinaia le interrogazioni presentate, le mozioni e le proposte di delibera approvate a nostra firma, abbiamo fatto innumerevoli interventi sulla stampa, fatto conoscere cosa significa vivere nel rumore dell’attuale pista, prodotto filmati e collaborato con le varie associazioni del territorio, partecipato ad ogni riunione e assemblea difendendo l’unica strada percorribile cioè la nuova pista e la chiusura di quella attuale.
Siamo sempre stati i soli, dal 1995 al 2009, a scrivere in ogni programma elettorale comunale che volevamo un aeroporto vero con una pista vera, abbiamo organizzato seminari, convegni, manifestazioni pubbliche per ribadire la necessità di questo passaggio. Abbiamo avuto critiche da chi una pista vera non la voleva ma abbiamo sempre spiegato le nostre ragioni. Siamo andati ad incontrare le categorie economiche e con loro abbiamo condiviso speranze e preoccupazioni, così come siamo stati più volte ricevuti dai Ministri competenti dove abbiamo portato le nostre richieste, così come, quando possibile, abbiamo organizzato noi incontri istituzionali per facilitare che i vari livelli di governo si parlassero tra loro per sbloccare situazioni che sembrano farci tornare indietro di anni." Dichiara il sottosegretario Toccafondi e Coordinatore PdL Firenze.
"Ribadisco tutto questo nel momento in cui un percorso (ancora lungo) per l’aeroporto di Firenze sembra delinearsi; lo ribadisco per orgoglio di ciò che abbiamo fatto e in risposta a chi, a scapito della realtà e dei dati di fatto, continua a voler dipingere il centrodestra come una realtà politica pronta solo a criticare. Come opposizione contestiamo anche aspramente chi governa, ma per il bene di Firenze e dei fiorentini nessuno può darci lezioni." Conclude Gabriele Toccafondi coordinatore cittadino del PdL.