Claudio Morganti, eurodeputato indipendente dell’Eld, ha interrogato la Commissione europea sulla costruzione di una nuova pista dell'Aeroporto di Firenze, convergente e parallela all'Autostrada A11, prevista dal Piano di Indirizzo Territoriale della Giunta Regionale Toscana. Morganti, preoccupato per i disagi che potrebbe arrecare questa nuova opera, ha chiesto all'Esecutivo Ue se non sia il caso di verificare che le norme comunitarie in materia di inquinamento acustico e ambientale "siano state applicate correttamente", anche alla luce della recente mobilitazione dell'Europarlamento per una maggiore tutela della popolazione di fronte a casi simili. «Per sviluppare appieno le potenzialità della nostra regione – dichiara Morganti – credo si debba puntare su un unico aeroporto che, per diversi motivi, non può che essere quello di Pisa, cercando di sviluppare al meglio i collegamenti di questo scalo con il resto delle destinazioni locali. Inoltre – specifica l'europarlamentare –, ho chiesto alla Commissione Ue di valutare se lo scalo di Pisa possa rientrare tra i core network aeroportuali della rete TEN-T europea, nonostante sia stato escluso dal recente Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale del Governo italiano.
D’altronde – termina –, l'Europa stessa si è espressa a favore della valorizzazione di pochi aeroporti regionali principali, nonché dello sviluppo dei trasporti intermodali tra le diverse strutture già esistenti». Holding totalmente privata tra Sat ed Adf, collegamenti ferroviari veloci tra Pisa, Firenze e Siena, ampliamento del Galilei, nuova pista a Peretola o progetto di un nuovo aeroporto in area totalmente dedicata. È questa la ricetta per superare l’empasse sugli aeroporti secondo il responsabile degli enti locali della Lega Nord della provincia di Firenze, Riccardo Galligani. «Sotto l’aspetto economico la Toscana sta vivendo un brutto periodo anche a causa del gap infrastrutturale che la nostra regione sta pagando a causa di un immobilismo politico che dura da troppo tempo.
Tutte le amministrazioni locali, dai comuni, alle province e alla Regione, devono dare un colpo di reni al più presto, gettando le basi per una futura ripartenza.» spiega Riccardo Galligani, responsabile provinciale degli enti locali di Firenze per la Lega Nord. «È inaccettabile che la Toscana perda almeno 1 miliardo di euro all’anno per il mancato sviluppo degli scali aeroportuali.» Galligani sostiene che la vicenda debba essere affrontata nel suo insieme di fattori: «Non si può parlare del Vespucci e del Galilei e delle loro società di gestione a compartimenti stagni.
Deve essere valutato il sistema aeroportuale toscano nel suo complesso sistema di equilibri. Sotto l’aspetto gestionale societario, Sat e Adf dovrebbero costituire una holding totalmente privata, il che eviterebbe che Pisa e Firenze si faccino concorrenza tra di loro, con buona pace di quei pisani che, giustamente, non vogliono perdere le loro quote di mercato conquistate negli anni. Che poi sia Gamberale o meno non mi interessa, a patto che queste operazioni siano effettuate rispettando i criteri di legge.
In questo senso sono perfettamente d’accordo con Federico Gelli, non c’è bisogno che gli enti locali facciamo il lavoro degli imprenditori, ma anzi, aggiungo, dovrebbero agevolarlo con un insieme di regole chiare e snelle che favoriscano gli investimenti in infrastrutture.» Galligani affronta quindi la questione dell’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, che secondo lui, è fondamentale per lo sviluppo economico di tutta la regione: «È indubbio che l’ubicazione di Peretola non sia tra le migliori ed il suo mancato sviluppo è diretta conseguenza di un “ingabbiamento” urbanistico che vede responsabili le stesse amministrazioni comunali che oggi si ribellano al suo ampliamento.
Questo è quello che succede quando manca una visione strategica e futura di un territorio. Probabilmente la soluzione migliore sarebbe quella di costruire un nuovo aeroporto in un’area più idonea e non capisco francamente come mai questa soluzione non sia minimamente presa in considerazione da nessuno, visto e considerato che di questo passo Firenze potrebbe non avere più un proprio scalo. Stante così le cose, però, va detto che tutti i documenti ufficiali e gli studi effettuati sulla pista parallela convergente, indicano che l’impatto ambientale generato dalla nuova pista è il minimo che si possa ottenere e la soluzione sembra essere la migliore possibile considerati tutti gli aspetti tecnici.
Quindi le reticenze sulla sua costruzione lasciano veramente perplessi e vanno ricercate solamente nello scontro di potere all’interno del PD, miope di fronte alle reali necessità di un territorio importante e strategico come quello fiorentino e toscano. Resto infine esterrefatto nel leggere che il sindaco di Firenze Matteo Renzi sembra minacciare un’alleanza con Bologna. Se non smentite queste indiscrezioni dal diretto interessato, significa che allora il risultato delle urne non è stato di lezione per nessuno.
Io sono toscano e vorrei che la politica nostrana faccia il bene dei toscani e lasci perdere i giochi di potere ed i ricatti. I presidenti delle Province di Firenze e Prato intanto insieme ai sindaci di Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Poggio a Caiano e Carmignano, sono pronti a chiedere tutti insieme la VIS (Valutazione di impatto sanitario) in vista della realizzazione della nuova pista convergente di Peretola così come è stata prevista dalla giunta regionale nella Variante al PIT.
La decisione è stata presa oggi pomeriggio a Prato, nel corso di un incontro convocato dal presidente della Provincia Lamberto Gestri, d'intesa con il presidente fiorentino, Andrea Barducci, a cui hanno partecipato i sindaci Roberto Cenni, Gianni Gianassi, Adriano Chini, Alessio Biagioli, Marco Martini e Doriano Cirri. Gli amministratori sono decisi ad attivare un coordinamento tecnico- politico tra Province e Comuni. Due gli obiettivi su cui sono decisi a impegnarsi con determinazione: approfondimento e valutazione sia dell'impatto sulla salute e sull'ambiente che delle ricadute in termini economici e di sviluppo derivanti dall'intervento nello scalo aeroportuale.
Nel corso della riunione i presidenti delle Province e i sindaci hanno evidenziato come l'ampliamento di Peretola di fatto costituisca un pesante e negativo intervento sul Parco della Piana mentre da parte della Regione, fino ad oggi, sul provvedimento di Variante al Pit è mancato un reale processo partecipazione e di coinvolgimento istituzionale.