Oggi lungo il litorale di Rosignano Solvay, affollatissimo di turisti ignari, si è svolta la manifestazione di denuncia e informazione sulla reale composizione tossica della più famosa spiaggia caraibica toscana: una discarica industriale a cielo aperto “tollerata” dalle autorità locali che si guardano bene dal far rispettare l’accordo di programma del 2003 permettendo che vengano ancora sversati in mare almeno 120 mila tonnellate l’anno di scarichi bianchi, il doppio di quanto concordato, e quel che è più grave trasportano il doppio di arsenico, il doppio di mercurio, il doppio di cadmio, di cromo, di piombo, di nichel, di zinco che i bagnanti, non adeguatamente informati, si cospargono su tutto il corpo. "Non lasciatevi strumentalizzare dal ricatto o lavoro o salute o l’ambiente, o morire di fame o morire avvelenato o devastare il territorio -spiegano dal Comitato Beni Comuni Val di Cecina- le soluzioni ci sono! Si tratta di riprendere in mano il nostro futuro e lottare per un nuovo modello di sviluppo che sia contemporaneamente corrispondente alle esigenze della collettività, democratico, ecocompatibile, adeguato alle forze produttive materiali e intellettuali oggi esistenti, creatore di buona occupazione.
In questo senso la proposta di piano industriale che abbiamo presentato qualche mese fa e che mette al centro la sicurezza dei lavoratori e lo sviluppo di buona occupazione e comprende la costruzione di un grande dissalatore di acqua di mare dal quale si ricavi sale ed acqua necessari allo stabilimento; il riutilizzo degli attuali scarichi solidi a mare per arginature ed altre sistemazioni ambientali, se compatibili, o da smaltire in discarica autorizzata; il recupero e la valorizzazione del mercurio sversato in mare negli anni scorsi".