Seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Firenze dedicata alla Fondazione. Nella Sala IV stagioni il Commissario Bianchi e i responsabili di Cgil, Cisl, Uil, Fials e Confindustria La seduta del Consiglio provinciale di Firenze dedicata al Maggio Musicale Fiorentino evidenzia, per il Presidente dell'Assemblea Piero Giunti, "un'assunzione di responsabilità di fronte a famiglie intere, minacciate dal rischio di perdere il posto di lavoro. Sottolineo nuovamente come gli enti locali, che giocano un ruolo delicato e decisivo in questa vertenza, giustamente ricondotta in una prospettiva nazionale con il confronto aperto dal ministro ai Beni culturali, non debbano andare in ordine sparso". In Consiglio provinciale intervengono il Commissario straordinario Francesco Bianchi, i responsabili della Camera del Lavoro Mauro Fuso, di Cisl Roberto Pistonina, Vito Marchiani per la Uil, Fabio Bertella per Fials, Fabio Ninci vicedirettore di Confindustria, accolti nell'Assemblea dal Presidente Giunti e dal Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. "Senza anticipo Fus niente stipendi di giugno.
A luglio il problema si ripresenterà in tutta la sua drammaticità"così il commissario della Fondazione Francesco Bianchi ha fatto presente che "senza anticipo del Fus, non avremmo potuto pagare gli stipendi di giugno". Il problema degli stipendi "si ripresenterà a luglio in tutta la sua drammaticità". Nella Sala IV Stagioni anche l'assessore alla Cultura Carla Fracci. Bianchi: "uno strumento per trovare soluzioni alla crisi finanziaria della fondazione, altrimenti "rischio di arrivare a capolinea".
La liquidazione coatta non è stata ipotizzata per far finire il Maggio Musicale Fiorentino, ma come strumento per trovare soluzioni alla crisi dell'istituzione" “Non possiamo dimenticarci dell’impegno dimostrato dai lavoratori, che hanno messo le proprie risorse economiche, il loro TFR, a disposizione del Maggio, dimostrando un vero attaccamento a questa istituzione. Per individuare le soluzioni dobbiamo ripartire da qui, dalle condizioni che ci erano state presentate tra la fine del 2012 all’inizio del 2013, e che il commissario Bianchi ha poi smentito, illustrandone di ben più gravi”.
E’ questo uno dei passaggi più importanti dell’intervento di questa mattina del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci. “Dobbiamo capire – ha aggiunto Barducci - perché inizialmente ci fosse stata rappresentata una situazione e nel contempo proposto un determinato piano di salvataggio che adesso, ci viene detto, non è più attuabile. Perché allora andava bene e adesso no? Non è secondario comprenderlo se vogliamo creare una prospettiva di rilancio del teatro che salvaguardi l’occupazione”. “Nel ringraziare il Consiglio provinciale fiorentino per la seduta straordinaria di oggi, voglio ricordare che accanto alla vicenda fiorentina c’è anche il tema nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche sul tavolo del nostro Governo – ha continuato Barducci - Un tema che non può essere subordinato alla sola congiuntura economica.
L’assistenzialismo va evitato in ogni modo, ma non posso immaginare di vivere in un paese che non promuove l’arte e la cultura”. Da Mauro Fuso, segretario della Camera del Lavoro di Firenze, intervenuto alla seduta speciale del Consiglio provinciale di Firenze convocata dal Presidente Piero Giunti, un netto "basta alle accuse al Maggio come stipendificio. Con la Soprintendente Colombo il debito è aumentato di 15 milioni di euro. Possiamo e dobbiamo fare un ragionamento di sistema, sostenuto dal ministero ai Beni culturale e dagli enti locali.
Si possono individurare le strade per chiudere positivamente questa vicenda". "Da parte dei sindacati c'è la massima disponibilità ad affrontare la situazione del Maggio, tenendo presente quanto i lavoratori hanno dato finora". Il punto prioritario, per Roberto Pistonina (Cisl), intervenuto sul Maggio Musicale Fiorentino nella seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Firenze convocata dal Presidente Piero Giunti, "è salvaguardare i livelli occupazionali e la produzione". Da Vito Marchiani (Uil) la sottolineatura che "la cattiva gestione del passato" non può ricadere sui lavoratori, con un invito alla classe politica ad essere più prudente nelle dichiarazioni relative al rapporto tra liquidazione coatta e istituti di credito. Per Fabio Bertella (Fials) la domanda è "quale teatro vogliamo".
Al botteghino il Maggio vende biglietti per 3 milioni e mezzo di euro. "Vogliamo che il teatro sia produttivo", ha insistito Bertella. Di fronte all'evidenza di problemi rimandati fino a creare la situazione attuale, Lorenzo Ninci, vicedirettore di Confindustira, ha espresso l'auspicio che "quale sia il piano di sviluppo sia prima valutata la sua sostenbilità nel tempo. Ci sono grandi spazi promozionali di rilancio". Al termine del Consiglio provinciale straordinario, convocato dal Presidente Piero Giunti e dedicato alla situazione del Maggio Musicale Fiorentino, i gruppi consiliari hanno approvato una mozione della Commissione Lavoro con la quale l'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi: - esprime solidarietà ai lavoratori della Fondazione del Teatro del Maggio; - esprime la propria preoccupazione per il futuro della Fondazione, realtà culturale fondamentale per il territorio e la nazione; - valuta negativamente l'ipotesi della liquidazione della Fondazione, in quanto non risolve la questione del ruolo di istituzione di produzione culturale anche alla luce della assenza di Piano Industriale, condizione indispensabile per qualsiasi discussione sul futuro della Fondazione e sui suoi contenuti non solo culturali e che tenga in considerazione la realizzazione del nuovo teatro; - ritiene quindi la presentazione del Piano Industriale condizione indispensabile per un confronto vero, qualsiasi sia l'ipotesi per il futuro della fondazione; condivide le posizioni espresse nella relazione del Presidente della Giunta Provinciale e si impegna, attraverso il Consiglio stesso e le sue articolazioni, a mantenere alta l'attenzione sullo sviluppo della situazione stigmatizza il mancato accoglimento da parte del Comune di Firenze e della Regione Toscana della richiesta fatta dal Consiglio Provinciale di Firenze di una seduta consiliare congiunta su questo tema". Il gruppo consiliare di Palazzo Medici Riccardi spiega perché ha lasciato l'aula al momento di votare la mozione sulla Fondazione "è emerso palesemente - spiegano i consiglieri provinciali del Pdl - che le difficoltà economiche in cui versa oggi la fondazione sono tutte riconducibili ad una maldestra ed insana gestione del Maggio da parte delle forze politiche di centrosinistra, gestione che ha prodotto una voragine debitoria che oggi va inevitabilmente sanata".
In mancanza di un piano industriale che il commissario Bianchi dovrà formulare entro il 30 luglio, "la diatriba tutta interna alla Sinistra tra l'opzione della liquidazione coatta o la ristrutturazione dell'azienda, non cancella le responsabilità decennali della classe politica del centrosinistra fiorentino che per anni ha trattato il Maggio come uno 'stipendificio', senza ricavarne i dovuti introiti che un ente di eccellenza come quello avrebbe potuto rendere in tutto il mondo attraverso concerti, rappresentazioni teatrali e manifestazioni, in una sorta di 'autofinanziamento' che poteva essere di esempio anche per altre fondazioni di carattere culturale".