Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto una lettera ai parlamentari toscani di tutti gli schieramenti per proporre loro un’azione congiunta a favore delle popolazioni toscane della Lunigiana e della Garfagnana colpite dal recente terremoto dello scorso 21 giugno. “C’è bisogno – scrive Rossi – di un intervento importante di ricostruzione che consenta alle famiglie di ritornare in case sicure e di mettere in sicurezza gli edifici pubblici danneggiati, incluse le chiese.
Per questo vi propongo di collaborare con la Regione Toscana per chiedere al Governo di mettere in atto un intervento analogo per tipologia, strumenti e adeguatezza a quello attuato per il terremoto in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia nel maggio 2012.” Il presidente ricorda poi che dopo quel sisma il Governo emanò il Decreto Legge 74/2012 che dettava un’articolata disciplina di interventi per la ricostruzione, l’assistenza alle popolazioni e la ripresa economica nei Comuni delle diverse province colpite dal terremoto. Non soltanto fu disposto lo spostamento dei termini per il pagamento delle tasse, ma fu anche costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma nel quale sono confluiti 500 milioni di euro derivanti dal temporaneo aumento dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sul gasolio.
Si è previsto che quel fondo fosse implementato di circa 1,5 miliardi di euro grazie a risorse provenienti dal Fondo di solidarietà dell’Unione Europea e alle somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e con quota parte delle riduzioni di spesa previste dal decreto sulla Spending Review. “Fatte le dovute differenze fra i due eventi – conclude la lettera del presidente Rossi – relative ai danni alle cose e alle persone, credo che dobbiamo chiedere al Governo di assumere anche per la Lunigiana e la Garfagnana quel modello di intervento adeguato alla gravità e vastità del sisma che ha colpito la Toscana.
Nei prossimi giorni avanzerò formalmente questa proposta al Governo e spero di poter approfondire con il presidente Letta la fattibilità e i dettagli di un simile intervento. Mi auguro di poter contare sul vostro appoggio e sulla vostra fattiva collaborazione per questo obiettivo che, credo, rappresenti una giusta e adeguata risposta alle popolazioni toscane colpite dal sisma”. In questi giorni la Protezione civile regionale, insieme a quella nazionale, sta provvedendo alla quantificazione dei danni che non sono affatto definiti e stabilizzati giacché le scosse continue e minori dello sciame sismico ancora in corso stanno continuando a produrre effetti disastrosi sulle strutture. Rossi ricorda infine che il decreto del 2012 dettava una serie di disposizioni circa la ricostruzione e la riparazione delle abitazioni e immobili privati, un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici e in materia di edilizia scolastica, le detrazioni Irpef per le spese di ricostruzione edilizia, norme per la realizzazione dei lavori con specifiche tecniche per evitare le infiltrazioni mafiose in detti lavori.
Il decreto prevedeva poi una serie di interventi a favore degli enti locali (come l’alleggerimento degli obiettivi del patto di stabilità interno), interventi per le imprese e strumenti di sostegno al lavoro e interventi in materia ambientale.