Tante le domande dei cittadini presenti all’incontro con il commissario Franco Gabrielli, il sindaco Franco Ortelli, Osservatorio, manager Costa. Innanzitutto è stato riproposto il tema del mantenimento delle strutture poste sotto la superficie del mare, in sostanza la piattaforma artificiale. La questione è se sarà possibile conservarle al loro posto per farne una barriera artificiale, capace di diventare attrattiva turistica soprattutto per i subacquei; ma anche luogo di ripopolamento ittico e sede di allevamento per colonie di mitili.
In questo caso, fermi restando gli indispensabili aggiustamenti progettuali, dovrà essere coinvolta la popolazione del Giglio per coglierne la volontà all’interno di un processo democratico pieno e convinto. Naturalmente non poteva mancare il problema relativo al porto di destinazione finale del relitto, ma in questo caso non si è potuto che ribadire quanto già affermato in altre sedi: la destinazione sarà valutata al momento in cui il relitto sarà in grado di essere spostato. Sarà la Regione, titolare della gestione dei rifiuti normali e speciali, e tale è classificabile oggi la Concordia, a decidere come sempre nella massima trasparenza in stretto contatto con Costa, è stato ribadito dal tavolo delle autorità. Infine qualche chiarimento è stato chiesto sulla sicurezza del relitto se come annunciato passerà la stagione invernale nelle acque dell’isola ma ormai in posizione verticale.
Tutti gli studi di previsione, è stato risposto, sono stati messi in atto per calcolare ogni possibilità. Lo scafo deve essere riportato in asse perché in questo momento sarebbe più rischioso per il recupero lasciarlo nella posizione attuale. A distanza di tanto tempo dal naufragio, la struttura poggiata sul fondo corre pericolo di cedimenti strutturali che potrebbero mettere a rischio lo stesso recupero. Accanto al relitto della Costa Concordia è iniziata oggi la messa in opera dell’ultima delle sei piattaforme, una delle tre più grandi, che formano insieme alle migliaia di sacchi di speciale malta cementizia il fondale artificiale su cui poggerà la chiglia della Concordia una volta che sarà fatta ruotare di 65 gradi. L’enorme manufatto metallico pesa circa mille tonnellate, misura 32 metri di lunghezza per 22 di altezza ed è sostenuta da cinque pilastri di un metro e mezzo di diametro.
La piattaforma verrà immersa a circa trenta metri di profondità, e i suoi pilastri di appoggio dovranno inserirsi nelle sedi scavate nel granito del fondo in questi mesi, a volte con grande difficoltà data la resistenza della roccia.