FIRENZE - Si rafforza il panorama degli strumenti ingegneria finanziaria, campo su cui la Toscana si è distinta negli ultimi tempi dimostrando una particolare capacità di utilizzo. Arriverà un Fondo di garanzia da 10 milioni di euro destinato alle imprese che potranno accedervi sia per investimenti che per liquidità. Articolato in quattro sezioni, il Fondo, che sarà alimentato anche da risorse regionali e comunitarie che derivano dalla futura programmazione 2014-2020, destina la maggior parte delle risorse (circa 7 milioni di euro) all’imprenditoria giovanile e femminile e ai lavoratori che stanno già usufruendo di ammortizzatori sociali.
Ma prevede anche due sezioni rispettivamente a sostegno degli investimenti e della liquidità delle Pmi dei settori industria, artigianato, cooperazione e altri settori, e una quarta a sostegno della liquidità e degli investimenti dei settori turismo e commercio. Il prossimo passo sarà la sottoscrizione di un accordo di finanziamento tra Regione e il soggetto gestore del Fondo, che dovrà essere a sua volta individuato con una procedura di gara. L’accordo definirà, tra l’altro, le norme specifiche di attuazione previste dalla normativa comunitaria per gli strumenti finanziari. “Si tratta di uno strumento fondamentale in questa fase di difficoltà economica che mettiamo a disposizione delle imprese nell’accesso al credito per attivare investimenti ma anche per interventi in conto liquidità – ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – raccogliendo una richiesta molto forte che viene dalle associazioni di impresa e ritenendo in questo modo di dare un contributo allo sviluppo.
Gli strumenti di ingegneria finanziaria hanno visto, negli anni, crescere la loro importanza di pari passo con l’indebolirsi delle soluzioni più tradizionali di accesso al credito da parte del sistema produttivo toscano – ha continuato Simoncini – Oggi come oggi si possono considerare uno dei processi chiave per la messa a punto di soluzioni ai problemi finanziari delle piccole e medie imprese. Il fondo sarà ulteriormente finanziato con le risorse della prossima programmazione Fesr 2014/20″. In particolare, a supporto delle imprese, sono state previste tre diverse tipologie: fondi per capitali di rischio, fondi di garanzia e fondi per prestiti. Se il Fesr rappresenta la leva principale e già si sta lavorando alla futura programmazione dei fondi 2014-2020, la Regione Toscana aveva già previsto nel Prse 2007-2010 interventi di questo tipo, che sono stati riconfermati nel Prse 2011-2015. Per quanto riguarda gli interventi di garanzia, con i due Fondi Emergenza economia (circa 90 milioni di euro di cui 33 milioni di risorse Fesr), dal 2009 ad oggi si è consentito un flusso di credito pari a 1 miliardo e 370 milioni, interventi accompagnati da un protocollo d’intesa con oltre 60 banche.
Dal settembre 2012, poi, è stata chiusa la prima misura di Emergenza Economia ed è stato attivato un altro Fondo co-finanziato da Regione e Fidi Toscana, con un impegno delle banche a destinare alle imprese toscane un plafond di credito complessivo di ulteriori 400 milioni. Ad oggi, questo nuovo fondo ha accolto in garanzia 329 operazioni, pari a 51,6 ml di finanziamenti; altre 256 operazioni sono in corso di lavorazione, per ulteriori 51,4 ml. di finanziamenti. In attesa che sia operativo il nuovo fondo oggi costituito dalla Giunta, le PMI toscane potranno rivolgersi a questa misura attiva. Il Fondo Toscana Innovazione, con una dotazione di 44 milioni di euro, è destinato a Pmi nelle fasi iniziali di vita (il cosiddetto early stage), ma anche a imprese che intendono attuare programmi di crescita aziendale (expansion).
Interviene su imprese operanti in tutti i settori di attività economica ad esclusione dell’agricoltura, della pesca e del commercio. Ad oggi il Fondo ha investito in 17 imprese per un importo di investimento pari a circa 25 milioni di euro. Infine, il Fondo rotativo, con il quale si concedono finanziamenti a tasso zero a favore delle imprese artigiane, industriali e cooperative, suddiviso nelle tre Sezioni Artigianato, Industria e Cooperazione, utilizza sia le risorse provenienti dai rientri dei precedenti fondi rotativi oltre che circa 13 milioni di risorse POR .Nel complesso quindi ammonta a circa 150 milioni per la Sezione Artigianato, a circa 100 milioni per la sezione Industria ed a circa 18,5 milioni per la sezione cooperazione. Dal 2010 ad oggi, nell’artigianato ha sostenuto 427 imprese per circa 51,7 milioni di euro (la sezione artigianato peraltro è l’unica che è tuttora aperta), nell’industria, ha sostenuto 143 imprese per circa 52 milioni di euro e nella cooperazione 11 imprese per circa 7,5 milioni di euro.