Tensione e contestazione alla Mabro, stabilimento tessile di Grosseto in crisi ormai da parecchio tempo, per il 'faccia a faccia' con Enrico Rossi e l'assessore regionale al lavoro, Gianfranco Simoncini. Ieri a Grosseto il presidente della Regione Toscana ha incontrato le Operaie che sostengono: "Ci evitava palesemente. Ci dispiace molto che Rossi si sia inquietato per le nostre richieste". Tra gli impegni assunti dal presidente al termine di un incontro teso ma chiarificatore: oltre alla richiesta dell’incontro con la proprietà e il nuovo amministratore delegato, la Regione interverrà presso il Ministero per avere garanzie sulla concessione della Cigs per il 2013 e infine sosterrà la richiesta dei lavoratori sull’attivazione della Prodi bis. A conclusione dell’assemblea, alla quale hanno preso parte anche il sindaco della città, Emilio Bonifazi, l’assessore provinciale Gianfranco Chelini e l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini, il presidente della Regione Toscana ha affermato: “Oggi abbiamo avuto un incontro certo non facile”, ha concluso Rossi.
“La realtà drammatica di lavoratrici che non prendono il loro stipendio e che non hanno garanzie sul loro futuro misura tutta l’inadeguatezza di norme e strumenti sempre meno efficaci nell’affrontare i nodi di una crisi devastante. Ma nessuno può accusare me, né la Regione, di non aver seguito con attenzione e assoluta continuità la vicenda. Lo dico con forza: i lavoratori devono sapere che la Regione è con loro”. «Della figuraccia di aver perso il controllo davanti, anzi contro, le operaie della Mabro che da cinque mesi sono senza stipendio per gentlemen agreement non voglio nemmeno dire.
Non posso però non rilevare che l’ira del presidente della Regione Toscana pare scatenata da un effetto coda di paglia, dal momento che Fidi Toscana è nel capitale sociale di quell’azienda, travalicando come al solito il suo compito che sarebbe quello di far da garante». E’ questa la lettura che il Presidente del gruppo Pdl in Consiglio regionale Alberto Magnolfi fornisce dello show che ha visto protagonista Enrico Rossi ieri a Grosseto, durante l’incontro con le operaie Mabro che chiedevano risposte alla Regione.
«Lo stesso assessore Simoncini, seduto accanto a Rossi, dinanzi a quella scena non ha potuto far altro che abbassare gli occhi e disegnare cerchietti su un foglio bianco con aria vaga. Il governatore – incalza Magnolfi – è stato indifendibile. Ma capisco il perché della sua reazione scomposta: egli afferma che la Regione è impotente, mentre la finanziaria regionale Fidi Toscana di fatto è parte della proprietà dell’azienda, proprio uno di quei “padroni” contro cui Rossi si scaglia rispolverando linguaggi veterocomunisti.
Il caso è singolare ma non isolato, anche se la mission di Fidi Toscana, come da tempo non ci stanchiamo di ribadire, è quella di far da garante alle aziende in crisi, soprattutto alle piccole aziende possibilmente senza drenare soldi verso realtà decotte o sull’orlo del baratro». Invece, ricorda ancora il capogruppo regionale del Pdl, proprio su questo fronte Fidi ha fallito: «Nella vicenda Mabro ricordiamo che, malgrado la garanzia bancaria fornita da Fidi, lo stesso Monte dei Paschi di Siena improvvisamente ritirò la propria disponibilità a concedere un prestito già promesso.
Il segnale era inquietante e doveva inquietare. Eravamo a maggio del 2011. Non solo: poco prima proprio Fidi Toscana aveva operato la scelta dell’imprenditore pratese Andrea Barontini individuandolo come il più adatto al rilancio dell’azienda. Rossi, oggi, piuttosto che inalberarsi farebbe meglio ad assumersi la responsabilità politica di certe situazioni. Ma non è sua abitudine, ormai lo sappiamo bene».