Firenze –La Regione non avrebbe nè i poteri nè il ruolo specifico per stabilire la nuova tariffazione del servizio idrico, quello che stando ai risultati del referendum si vorrebbe che tornasse pubblico e quindi che dalla bolletta fosse eliminata la quota di remunerazione del capitale investito che rappresenta in buona sostanza il ritorno economico del gestore del servizio. “L’Ait, Autorità idrica toscana, si è attivata per l’adozione delle tariffe del servizio idrico integrato da trasmettere all’Aeeg, Autorità per l’energia elettrica e gas”.
Lo ha dichiarato l’assessore Gianni Salvadori riferendo al Consiglio la risposta dell’assessore all’Ambiente Anna Rita Bramerini, assente per impegni istituzionali, all’interrogazione della consigliera Monica Sgheri(FdS-Verdi). Sono state accolte le proposte dei calcoli tariffari delle Conferenze territoriali n° 1 – Toscana nord, n° 2 – Basso Valdarno, n° 5 – Toscana Costa e n° 6 – Ombrone. La Conferenza territoriale n° 3 Medio valdarno ha invece respinto la proposta di calcolo tariffario che ha avanzato una nuova proposta lo scorso 10 maggio.
La Conferenza territoriale n° 4 Alto valdarno non ha accolto la proposta di calcolo tariffario così come proposto “perché su questo i sindaci non avevano possibilità di intervento politico”. L’assessore ha poi ricordato che “la Regione non ha competenze in merito alla definizione, adozione o approvazione della tariffa” e ha informato che gli incontri avuti con l’Aeeg per valutare le ipotesi di un nuovo metodo di calcolo “non hanno dato l’esito sperato”. Salvadori ha anche sottolineato che i sindaci hanno approvato un documento per chiedere con forza, a Governo e Parlamento, “di farsi carico, con adeguati provvedimenti, di dare attuazione all’esito referendario, senza scaricarne gli effetti sugli enti locali e i cittadini”.
Infine, la delibera sull’istituzione del Comitato regionale per la qualità del servizio idrico sarà discussa in commissione Ambiente e territorio nella giornata di domani, 16 maggio. “La risposta è articolata, ma non soddisfacente perché si conferma che la Regione non poteri né ruoli specifici nella questione”, ha dichiarato Monica Sgherri (Fds Verdi). Il problema di fondo, secondo Sgherri, resta “il non adempimento dell’esito referendario” e il fatto che “sulla determinazione della tariffa vengono scaricati, ingiustamente e con miopia economica, tutti i costi di investimento”.