Sono sempre di più gli enti locali italiani che prendono posizione contro la nuova tariffa dell'AEEG per il servizio idrico, la stessa che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua definì “Tariffa Truffa” subito dopo la sua pubblicazione. La conferenza dei Sindaci dell'ex ATO 3 Toscana (Firenze, Prato e Pistoia, gestione Publiacqua) riunitasi oggi ha detto no alla tariffa voluta dall'AEEG. Il Comune di Sesto Fiorentino, rappresentato dall’assessore ai Lavori pubblici Massimo Andorlini, ha espresso voto contrario alla proposta - che prevedeva un aumento medio del 6,5% tra 2011 e 2012 e di un ulteriore 6,5% tra il 2012 ed il 2013 - e che era stata presentata dall’Autorità Idrica sulla base di un metodo approvato dall’Autorità nazionale per l’energia che non consente alcuna discrezionalità alle assemblee rappresentative dei Comuni.
Nel corso della riunione, il Comune di Sesto Fiorentino ha proposto che l’approvazione della tariffa potesse avvenire soltanto contestualmente all’approvazione del relativo piano di investimenti, non potendo slegare la determinazione della tariffa dalla definizione delle opere che essa deve finanziare nel corso degli anni. Andorlini ha anche votato a favore di un rinvio per consentire di approfondire il problema ma la mozione è stata bocciata dall’assemblea. Lo scorso martedì i sindaci dei Comuni della provincia di Arezzo l'avevano bocciata a grande maggioranza e ieri anche il Comune di Montecatini Terme (PT) ha preso posizione contro il sistema tariffario deliberato dall'AEEG approvando all'unanimità una mozione contro la tariffa truffa.
Se ci spostiamo in Emilia Romagna la musica non cambia: i sindaci Piacentini, poche settimane fa, hanno redatto un documento di fuoco contro il nuovo metodo tariffario transitorio a fronte di 12 milioni di mancati investimenti nel territorio piacentino negli stessi giorni in cui i sindaci della provincia di Reggio Emilia hanno sonoramente bocciato la nuova tariffa. Tutte le riunioni dei Comuni sono state accompagnate dalle mobilitazioni dei Comitati per l'acqua pubblica che hanno ribadito come il metodo tariffario predispo sto dall'Authority sia in esplicito contrasto con l'esito referendario.
Finalmente, dopo la sentenza del TAR Toscano del 21 marzo scorso, in cui è stato ribadito che la finalità, perseguita con il quesito referendario avente ad oggetto l’art. 154 del d.lgs. n. 152/2006, era di “rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua” (Corte Costituzionale, 26.1.2011, n. 26) e che questo risultato doveva essere dichiarato applicabile a partire dal 21 luglio 2011, comincia a essere la volontà dalla parte di vari sindaci di applicare l'esito referendario anche in Toscana.
Si è cominciato con i comuni della provincia di Arezzo e adesso con quelli dell'area Fiorentina dove è stato messa in minoranza la volontà di Firenze di fare utili attraverso la gestione dell'acqua piuttosto che di perseguire la ricerca del bene comuni.