“Definire un sistema di regole che rispetti il referendum ma anche il diritto comunitario, che tuteli il consumatore sull’efficienza della gestione ma che consenta ai gestori di sostenere gli investimenti in una fase di contrazione del credito e in un quadro di rispetto dei contratti sottoscritti e di mantenimento dell’equilibrio economico finanziario”. Con queste parole il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo è intervenuto nell’ambito del convegno nazionale 'Effetti contrattuali e finanziari della nuova regolazione idrica': verso il metodo tariffario definitivo, organizzato con Anea e Federutility e svoltosi oggi a Firenze in Palazzo Vecchio, in un gremito Salone dei Cinquecento, con l’obiettivo, attraverso un proficuo dibattito tra i massimi esperti del settore e i rappresentanti delle istituzioni, di approfondire gli aspetti finanziari e contrattuali del nuovo metodo tariffario definitivo a partire dagli aspetti critici che potranno emergere dall’applicazione del Metodo transitorio. “Occorre definire un Metodo chiaro, non ambiguo – ha aggiunto De Girolamo - che risolva seriamente i problemi di regolazione economica del settore con strumenti veri e non con soluzioni ambigue”.
Nel giudicare positivamente la decisione presa da Governo e Parlamento di attribuire la competenza della tariffa idrica ad una Autorità Indipendente come l’AEEG – presente al convegno il presidente Guido Bortoni - inquadrando il settore idrico come una industria regolata “matura”, come quella dell’energia elettrica e del gas, De Girolamo tuttavia vede delle falle nelle scelte fatte durante questo cammino: “Restiamo convinti del fatto che attribuire le competenze economiche e tariffarie ad una autorità tecnica terza, competente ed indipendente come l’AEEG sia la scelta giusta, ma proprio per questo non siamo convinti che le prime mosse della Autorità siano state coerenti con questa impostazione, proprio a partire dalle modalità adottate sulla cosiddetta Tariffa transitoria”. “E’ stata scelta una strada complicata, individuando un Metodo transitorio che non si è limitato ad intervenire sul tema della remunerazione del capitale, ma ha destrutturato il meccanismo di calcolo già attuato in buona parte d’Italia, connesso quindi a contratti di gestione e di finanziamenti ed aprendo quindi una nuova stagione di instabilità, che ha finito per rallentare gli investimenti.
In particolar modo – prosegue il presidente dell’Associazione regionale delle aziende di servizio pubblico locale - le scelte di modificare la vita utile dei beni, e di non accettare la regola dell’ammortamento finanziario, hanno prodotto delle alterazioni radicali nei meccanismi di finanziamento degli investimenti in essere e di conservazione dell’equilibrio economico finanziario dei gestori, pubblici o privati che fossero. Per far fronte a queste alternazioni si sono inventate soluzioni tecniche artificiali e astruse, come quella relativa al Fondo Nuovi Investimenti”. Scelta penalizzante dunque quella del nuovo metodo tariffario, che specificatamente in Toscana colpisce una realtà capofila del settore, la prima ad applicare la legge Galli nel 1994, che più ha investito nel servizio idrico integrato in questi ultimi dieci anni, che ha dimostrato la concreta capacità di attingere a forme di finanziamento diverse da quelle dei bilanci degli enti territoriali anche con strumenti finanziari innovativi e che per prima ha riorganizzato e semplificato il sistema delle AATO passando da sei autorità ad una. In tema di investimenti, De Girolamo lancia un appello al neosottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D’Angelis, già presidente di Publiacqua e membro della Giunta di Confservizi Cispel Toscana, presente in platea: “ Occorre garantire buone regole di funzionamento per un settore vitale, che fattura 8 miliardi di Euro all’anno, sostiene 5 miliardi di euro all’anno di investimenti ed è chiamato a fare 65 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 15 anni dovrebbe essere interesse di tutti e una delle priorità di questo Paese, per risolvere i problemi idrici, ma anche per far ripartire il Paese e creare nuova occupazione”. In Toscana oltre 2.400 persone sono impegnate nel servizio idrico integrato e tra il 2003 e il 2010 sono stati realizzati investimenti per oltre 1.200 ml; nei Piani di Ambito tuttora vigenti sono ancora previsti 1.300 ml.
da realizzarsi entro le scadenze delle concessioni (la maggior parte scade tra il 2021 e il 2026). Ieri, lunedì 13 maggio, a Capannori (Lucca) il convegno organizzato da Sinistra Ecologia e Libertà “Servizi Idrici e rispetto dei referendum a 15 anni dall'applicazione della legge Galli - E' tempo di cambiare strada”. Tra gli intervenuti Mauro Romanelli (Consigliere Regionale di SEL), Tommaso Panigada ed Eugenio Baronti (SEL Piana di Lucca) hanno affermato che “sui servizi idrici non si può far finta che non ci sia stato un referendum votato da milioni d’italiani, che ha bocciato il rendimento garantito del 7 per cento al capitale privato investito nelle aziende del servizio idrico, e il cui esito è stato confermato in ogni sede”.
“L’acqua è un bene comune e si devono ripensare i suoi modelli di gestione, favorendo la pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione e contrastando i numerosi interessi speculativi che gravitano nel settore”. “In questo quadro la Toscana deve con coraggio e coerenza fare la sua parte, dando il messaggio chiaro ai privati che sull’acqua non si specula più, che il referendum non sarà ignorato, che non saranno accettate politiche ricattatorie e sarà altresì eliminata ogni forma di remunerazione garantita celata nel nuovo metodo tariffario”.
“Comuni e Regione, invece di tentennare, devono inviare un segnale politico forte e chiaro di inversione di rotta, iniziando il percorso per la ripubblicizzazione del servizio idrico concordando tempi e modalità, verificando i costi reali per la progressiva fuoriuscita dei privati”. “Un primo segnale politico in tale senso, immediatamente realizzabile, può essere la trasformazione di “Gaia spa”, che gestisce il Servizio Idrico Integrato per gran parte dei Comuni delle Provincie di Lucca e Massa, da società per azioni con attività a rilevanza economica ad azienda consortile o speciale priva di quel carattere, in modo da garantire maggiori criteri di solidarietà nella gestione del servizio idrico integrato, e massima trasparenza, partecipazione, e controllo da parte degli utenti, dei lavoratori e dei rappresentanti dell’associazionismo”.
"Una scelta che può essere immediata, a costi zero che necessità solo di volontà politica". “Infine la Toscana dovrà con più coraggio impegnarsi in una seria opera di razionalizzazione dell’acqua, favorendo il risparmio idrico, la lotta agli sprechi, il riuso nei settori industriali e agricoli, ripensando le città e i contesti edilizi con al centro l’efficienza nell’uso delle risorse idriche". Il punto di vista del Forum Toscano dei movimenti per l'Acqua: "Ad un primo sguardo si tratta di un convegno fra "addetti ai lavori" e invece, dietro una convocazione apparentemente tecnica ed asettica, si nasconde un patto politico che parla ancora una volta di come costruire profitti per i soggetti privati e come evitare e sovvertire l'indicazione venuta dal basso, dai cittadini, nei territori, contro la privatizzazione del servizio idrico, in difesa dell'acqua come bene comune.
A partire dalla nuova tariffa dell'AEEG, che nasconde sotto altro nome la remunerazione del capitale, cioè il profito garantito in bolletta. Infatti oltre che al soggetto che organizza l'incontro (Federutility, la federazione che riunisce le aziende di servizi pubblici locali che operano nei settori Energia Elettrica, Gas e Acqua) bisogna guardare con attenzione anche agli invitati, fra i quali spiccano Franco BASSANINI, privatizzatore della prima ora e oggi Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, banca un tempo pubblica, che ha sostenuto i servizi locali e che oggi, privatizzata, sostiene invece tutte le maggiori speculazioni e privatizzazioni su quegli stessi servizi; il Sindaco di Firenze, Matteo RENZI, il sindaco che ha privatizzato i trasporti fiorentini (ATAF), unico nel suo ATO ad aver votato a favore della nuova tariffa dell'AEGG; il neo-Sottosegretario Erasmo D'ANGELIS, fino a qualche giorno fa Presidente dell'azienda idrica fiorentina, una delle prime aziende ad esser stata privatizzata, e strenuo oppositore dei referendum. Insomma una buona occasione per rafforzare la posizione in difesa della nuova tariffa AEEG e per riaprire l'offensiva sulla gestione dell'acqua e più in generale sull'opportunità delle privatizzazioni dei servizi pubblici.
Vogliamo chiarire da subito che sappiamo quello che stanno progettando e ricordar loro che 27 milioni di italiane e italiani hanno votato e hanno espresso chiaramente la propria volontà. Ma soprattutto vogliamo ricordare che il movimento per l'acqua è mobilitato in tutta Italia per l'acqua pubblica e partecipata, da anni, in maniera radicata e radicale e continuerà la mobilitazione per dire che l'acqua non si vende, l'acqua si difende... e si ripubblicizza!"