San Lorenzo, finalmente il lastrico, nel 2010 la delibera di Giunta

Aperti i cantieri a San Lorenzo per il rifacimento del lastrico in pietra per la Basdilica dei Medici. Bancarelle sempre più lontane dalla piazza storica del centro di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2013 15:58
San Lorenzo, finalmente il lastrico, nel 2010 la delibera di Giunta

La Basilica di Cosimo e Lorenzo avrà finalmente un marciapiede nuovo, si allontanano così gli 83 banchi che il Comune intende ridimensionare e ricollocare nelle strade limitrofe. I lavori per il rifacimento del lastrico in pietra, disastrato e segnato pesantemente dal tempo, prospicente la Basilica di San Lorenzo sono stati deliberati dalla Giunta di Matteo Renzi il 24 dicembre 2010, a gennaio poi il sindaco avrebbe lanciato la "rottamazione delle bancarelle" che ha sollevato un putiferio di polemiche tra gli addetti ai lavori, lasciando piuttosto interdetti ed a tratti indifferenti i cittadini. L'ultimo atto sino ad ora messo in scena, dopo le schermaglie di strada e le riunioni in Palazzo Vecchio con la necessità di intervento da parte della Digos, è la sentenza del TAR che ha rigettato a fine aprile il primo dei ricorsi sollevati dalle organizzazioni sindacali che difendono gli operatori del mercato.

Nell'occasione gli interessati si sono detti perplessi del fatto che la Sovrintendenza non abbia eccepito niente di fronte all'ipotesi del passaggio di una linea Ataf ogni 15 minuti a pochi passi dall'ingresso delle Cappelle Medicee. L'idea di Renzi e dell'allora vicesindaco ed assessore alle attività produttive Dario Nardella era quella di aprire la visuale sulla Basilica della Famiglia Medici, uscio e bottega con Palazzo Strozzi, la chiesa è un segno affascinante della Firenze che non c'è più ma che tiene vivo ed attivo l'interesse del turismo per il capoluogo toscano.

Non a caso, anche se la tradizione impone la tumulazione dei Medici attorno a San Lorenzo, i lavori partono proprio dal Canto de' Nelli lì dove si trova il monumento commemorativo a Anna Maria Luisa de' Medici, Elettrice Palatina, è al suo lascito testamentario che Firenze deve la propria fortuna e gran parte del prodotto interno lordo. Nell'occasione della presentazione di quelli che sarebbero stati gli imminenti lavori di riqualificazione, il sindaco si disse convinto che "Molti Bancarellai di San Lorenzo saranno con noi" in realtà la battaglia per lo spostamento dei banchi è andata avanti a suon di carte bollate, ricorsi e posticipazioni.

La volontà di migliorare l'aspetto del luogo di lavoro non era effettivamente diversa da quella espressa da Renzi che chiamò una rappresentanza di ambulanti per mostrare loro come un grembiule con l'immagine dei genitali del David di Michelangelo non fosse proprio il modello più spiccato per vantarsi del Made in Italy. Il tiro alla fune è stato lungo ed è proseguito anche con l'arrivo di Sergio Givone alla Cultura, dopo la 'reggenza' dell'Assessorato da parte dello stesso Renzi.

L'idea del professore in un primo momento sembrava sposare le necessità dei bancarellai che venendo incontro alla richiesta dell'Amministrazione hanno proposto un ridimensionamento degli spazi ed una migliore esposizione della merce ma con la ferma richiesta di non perdere un posto che, per il commercio di strada che si regge sul passaggio e sulla riconoscibilità, è praticamente parte integrante dell'attività commerciale. Adesso alle Attività Produttive c'è Sara Biagiotti che intende tenere fede al programma e vede in dicembre la fine dell'iter giudiziario avviato dalla controparte. Adesso le prime pietre sono state sollevate appena dietro i banchi e non mancano i commenti, di turisti e residenti, che vedrebbero bene un ampliamento della strada oppure un miglioramento della visuale su tutto il perimetro della chiesa oltre la facciata non finita che Michelangelo avrebbe voluto confezionare con il marmo bianco toscano e che le vicissitudini storiche hanno impedito al maestro di compiere.

AntLen

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