Con la Pasqua torna lo Scoppio del Carro, la più antica tradizione popolare fiorentina che si tramanda ormai da oltre 9 secoli e vuol ripercorrere le gesta dei fiorentini alle Crociate e del loro ritorno in città che avvenne nel 1101. Alla storica rievocazione saranno presenti il sindaco Matteo Renzi e le autorità cittadine. Anche quest’anno l’intera manifestazione – grazie al contributo di Silfi – sarà trasmessa dalle 9 alle 12.30 (replica alle 21) da Italia 7, sui canali 17 del digitale terrestre e 517 di Sky.
Sotto la Loggia del Bigallo in piazza Duomo sarà posizionata la postazione dove Vittorio Betti effettuerà la telecronaca con ospiti che commenteranno le varie fasi della manifestazione. Altra “voce” della diretta sarà Tommaso Mattei che seguirà da vicino il corteo, la partenza del “Brindellone” da Porta al Prato, l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi in piazza della Repubblica, il sorteggio del Calcio Storico Fiorentino che precede di qualche minuto lo spettacolo pirotecnico. Anche quest’anno la cerimonia si svolgerà in due momenti.
Sabato 30 marzo (ore 21.20) una rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina, partirà dal Palagio di Parte Guelfa, Porta Rossa, Por S. Maria, via Vacchereccia, piazza della Signoria dove si unirà il Gonfalone col sindaco per raggiungere la Chiesa dei Santi Apostoli e Biagio per via Vacchereccia, via Por S. Maria, Borgo SS. Apostoli, piazza del Limbo. Alle 21.45 il Corteo entra in Chiesa per la benedizione, poi con il Portafuoco e il reliquiario con le Pietre del Santo Sepolcro, proseguirà per Borgo SS Apostoli, via Por Santa Maria, via Vacchereccia, piazza della Signoria, via Calzaiuoli, piazza del Duomo; alle 22.15 davanti al Sagrato del Duomo, schieramento del Corteo ai lati del Portone Centrale dove si unirà la processione che dalla sacrestia arriva sul Sagrato a seguire inizio della veglia e accensione del fuoco.
Il programma della domenica di Pasqua prevede (ore 8.15) il “Carro di Fuoco”, accompagnato dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, partirà dal deposito del Prato per raggiungere piazza del Duomo attraverso via il Prato, Borgo Ognissanti, piazza Goldoni, via della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica (con ricongiungimento al Gonfalone proveniente da Piazza Signoria), via Roma con arrivo in piazza San Giovanni. Alle 8.40 da piazza Signoria il Corteo della Repubblica Fiorentina, con il Gonfalone e il sindaco, si muoverà per via Calzaiuoli, via degli Speziali, per raggiungere piazza della Repubblica dove è prevista l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi (e il ricongiungimento col corteo proveniente da via il Prato).
Poi il trasferimento verso piazza Duomo dove (10.30) si svolgerà il sorteggio delle partite del torneo di San Giovanni di Calcio Storico Fiorentino. Alle 11 lo Scoppio del Carro. Ecco infine i provvedimenti di circolazione legati alla manifestazione che è articolata in due momenti, la sera del sabato e la mattina della domenica. Si parte domani mattina, venerdì 29 marzo, con i divieti di sosta con rimozione forzata in piazzale Vittorio Veneto; da sabato 30 (a partire dalle 18) sarà la volta dei divieti di sosta in viale Strozzi; dalle 4 di domenica 8 i divieti di sosta si estenderanno anche a via Il Prato, Borgo Ognissanti, via Roma, piazzale di Porta a Prato, via Garibaldi.
Per quanto riguarda le chiusure, sabato sera divieti di transito per il corteo in occasione dell’accensione del fuoco: dalle 21.15 sul percorso di andata piazzetta Parte Guelfa, via Pellicceria, via Porta Rossa, piazza del Mercato Nuovo, via Por Santa Maria, via Vacchereccia, piazza della Signoria (con breve sosta), via Vacchereccia, via Por Santa Maria, Borgo Santissimi Apostoli, piazza del Limbo (con breve sosta), Borgo Santissimi Apostoli, via Por Santa Maria, via Vacchereccia, piazza della Signoria, via Calzaiuoli, piazza Duomo.
Dalle 22.30 sull’itinerario di ritorno piazza Duomo, via Calzaiuoli, piazza Signoria, via Vacchereccia, via Por Santa Maria, piazza del Mercato Nuovo, via Porta Rossa, via Pellicceria, piazzetta di Parte Guelfa. Domenica dalle 8.15 sarà la volta dei divieti di transito per il passaggio del “Carro del Fuoco” lungo l’itinerario tra via Il Prato e piazza del Duomo (Borgo Ognissanti, piazza Goldoni, via della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica, via Roma, piazza San Giovanni, piazza del Duomo) sia nel tragitto di andata che in quello di ritorno.
Infine dalle 7.15 per il passaggio del carro con i buoi (per il tempo strettamente necessario) sarà istituito un divieto di transito sul percorso viale dell’Aeronautica, vale degli Olmi, piazzale Jefferson, via del Visarno, via del Fosso Macinante, piazza Vittorio Veneto, viale Fratelli Rosselli, piazzale di Porta a Prato, via Il Prato. La “Berta” tornerà anche quest’anno ad illuminare a Rufina, la notte del sabato santo. Si celebra, come ogni anno dal 1937, a Rufina lo “Scoppio del Carro” , l’appuntamento, naturalmente è per il 30 marzo, sabato santo, a mezzanotte in punto.
L’evento, organizzato dal Associazione per lo Scoppio del Carro in Rufina, con il patrocinio del Comune, è nato 76 anni fa per celebrare l’arrivo della pasqua con l’auspicio di un buon raccolto. A mezzanotte precisa la colombina partirà dalla Chiesa di San Martino ed innescherà un bellissimo spettacolo fatto di suoni e colori. Le origini di questa manifestazione, come detto, risalgono al 1937, quando un gruppo di cittadini rufinesi inventarono il Carro: un rudimentale “marchingegno” chiamato Berta (dal nome dell’attrezzo dei fabbri per schiacciare le barre di metallo incandescenti), che tramite un particolare procedimento faceva scoppiare un primitivo petardo, con conseguente forte rumore udito da tutto il paese.
Nel 1946 la Berta divenne ufficialmente “lo Scoppio del carro” il “marchingegno” usato divenne sempre più sofisticato, con la comparsa della “colombina” di carta pesta, accesa all’altezza dell’altare della Chiesa di San Martino, che grazie ai razzi arrivava verso il carro e , una volta accesi i fuochi e ripartiva per la chiesa. Il carro attuale trova spunto da un disegno presente nella Biblioteca Magliabechiana di Firenze che risale alle metà del ‘600, ed è impreziosito da pitture che rappresentano il Cristo Risorto, San Martino patrono di Rufina e vedute del territorio Rufinese. Torna a San Casciano l’antica tradizione floreale-religiosa del Sepolcro delle Vecce.
Da questa sera a lunedì 1 aprile, nell’ambito della settimana pasquale, nelle chiese del Suffragio e della Misericordia rifiorisce lo spettacolo che simboleggia il passaggio dalla morte alla rinascita di Gesù. Protagonisti i colori e le forme delle ricche composizioni floreali costituite da vecce e grano misti a fiori e piante di stagione quali gardenie, calle, margherite, begonie, ortensie azalee, gerani. La veccia, in origine conosciuto come fiore povero, è una pianta erbacea delle leguminose con foglie pennate terminate da un cirro e fiori ascellari, destinata all’alimentazione del bestiame, che in assenza di ossigeno e clorofilla germoglia piccoli e finissimi fili bianchi.
A San Casciano la tradizione vuole che la veccia venga seminata, un mese prima, corrispondente alla terza domenica di Quaresima e tenuta nelle cantine il cui ambiente umido favorisce la nascita di quelle che poi si tramutano in sorta di parrucche bianche utilizzate per la commemorazione a scopo ornamentale ma anche simbolico-religioso. I fili bianchi rappresentano infatti la morte del Cristo e ad essi si contrappone il grano che diversamente indica la rinascita. Nella Chiesa di S. Maria sul Prato viene allestita una grande croce di grano con vecce di contorno, nella Chiesa di S.
Maria del Gesù avviene il contrario: in primo piano la croce realizzata con le vecce e il grano che, misto alle piante e ai fiori, fa da sfondo. In entrambe le chiese, oltre alla grande fiorita vengono esposti Gesù Nazareno e Madonna Addolorata, mentre sull’altare trovano spazio i segni della passione: tunica, gallo, dadi, colonna e flagellazione, guanto del tradimento, scala della deposizione. Il Sepolcro delle Vecce è una tradizione tipica di San Casciano che gli abitanti non hanno mai abbandonato, nemmeno dopo il Concilio Ecumenico degli anni ’60 ai tempi di Papa Giovanni XXIII, quando la commemorazione cadde in disuso. Pasqua all’insegna dell’antiquariato e della riscoperta del territorio tra visite ai musei e mercatini.
A Buonconvento un variegato calendario di eventi che sarà inaugurato venerdì 29 marzo alle 17,30 con il taglio del nastro della XXXI edizione di “Cose del passato”, la fiera regionale antiquaria in programma fino a lunedì 1 aprile nei fondi del centro storico (orario 10-20). Oltre 30 espositori provenienti da ogni parte della Toscana e dal resto d’Italia esporranno pezzi unici di arredamento, oggettistica, stampe, libri antichi, suppellettili che nei secoli si sono tramandati fino ad oggi per essere apprezzati, riproposti nelle abitazioni o, semplicemente ammirati dagli appassionati del settore, per nuove opportunità di collocazione.
Per i turisti, che ogni anno visitano numerosi la Fiera Antiquaria, anche svariate possibilità di svago e di incontro con un territorio ricco di monumenti medievali e di epoca più recente. Tra questi i palazzi rinascimentali, le architetture e decorazioni stile Liberty, il prezioso Museo d'Arte Sacra della Val d'Arbia con opere pittoriche dal XIV al XVIII secolo. Per i turisti poi, l’opportunità di conoscere da vicino il passato contadino di Buonconvento nel Museo della Mezzadria Senese, all’interno dei locali ristrutturati della vecchia “Tinaia” dove sono rappresentati i vari aspetti della tradizione mezzadrile oltre al Museo della Confraternita della Misericordia con Oratorio di S.
Sebastiano del XVI secolo. Pasquetta con il Treno Natura fino a “Crea e dimostra” Lunedì 1 aprile grandi e bambini potranno vivere l’emozione del viaggio nei vagoni del treno a vapore che partirà alle 9 da Siena per giungere a Buonconevnto alle 11,50 passando attraverso i suggestivi paesaggi delle Crete Senesi con fermate ad Asciano e San Giovanni d’Asso. Nel pomeriggio la partenza è prevista alle 17. Una visita a Buonconvento per curiosare tra le bancarelle di “Crea e dimostra” con oggetti fatti a mano, frutto dell'ingegno e della creatività degli espositori in Piazza Garibaldi. Per Pasqua e il lunedì dell’Angelo il Museo di Palazzo Vecchio sarà aperto regolarmente dalle 9 a mezzanotte (secondo l’orario estivo che sarà in vigore fino al 30 settembre prossimo): i Quartieri monumentali saranno aperti dalle 9 alle 24, mentre si potrà salire sulla Torre di Arnolfo dalle 9 alle 21; sul Camminamento di ronda si potranno fare solo visite serali dalle 21 alle 23.30.
Il Museo di Santa Maria Novella il giorno di Pasqua sarà aperto dalle 13 alle 17, mentre per Pasquetta sarà visitabile dalle 9 alle 17.30. Gli altri Musei civici saranno invece chiusi per Pasqua, ma aperti a Pasquetta: il Museo Stefano Bardini sarà aperto dalle 11 alle 17, la Fondazione Salvatore Romano dalle 10 alle 16 e la Cappella Brancacci dalle 13 alle 17. Scoprire il Museo di Storia Naturale durante le festività pasquali. E’una delle opportunità che l’Università di Firenze offre al pubblico fiorentino e ai turisti.
Nel giorno della vigilia, sabato 30 marzo, porte aperte nei seguenti orari: Orto Botanico (10-17 – via Micheli 3), Antropologia ed Etnologia (10- 17 – via del Proconsolo 12), Geologia e Paleontologia e Mineralogia e Litologia (10-17 – via La Pira 4), Zoologia “la Specola” (9,30-16,30 – via Romana 17). Presso quest’ultima sezione sarà possibile visitare negli stessi orari anche la Mostra “Cristalli”. A Pasquetta, lunedì 1 aprile l’Orto Botanico sarà aperto al pubblico dalle 10 alle 19, la sezione di Zoologia “la Specola” dalle 9,30 alle 18, quelle di Antropologia ed Etnologia, Geologia e Paleontologia, Mineralogia e Litologia dalle 10 alle 18.
Tutte le strutture resteranno chiuse domenica 31 marzo. A partire dall’1 aprile fino al 15 ottobre, l’Orto Botanico resterà aperto tutti i giorni della settimana con eccezione del mercoledì. Niente di meglio di una sana passeggiata all’aria aperta. Riapre da sabato 30 marzo il parco dei Renai di Signa, in concomitanza con le feste pasquali. Cancelli spalancati per l’avvio di stagione, con orario 12-20; l’oasi verde azzura di SIgna è pronta ad accogliere gli appassionati della natura, del tempo libero, dello sport all’aria aperta.
Nella stagione invernale, la chiusura del parco serve per la manutenzione, ma i gestori sono pronti alla nuova avvincente full immersion nella natura. Come di consueto, il parco riaprirà con l’orario invernale: dalle 12 alle 20 nei giorni feriali, e dalle 9 alle 20 per i festivi. Da giugno invece entrerà in vigore l’orario prolungato, con l’apertura fino alle 2 di notte. Per gli appassionati della bici, è possibile raggiungere il parco dei Renai dalle Cascine, sulla pista ciclabile. E non appena il caldo comincerà a farsi sentire, il parco dei Renai diventerà una sorta di ‘mare in città’.
Nel lotto uno c’è lo stabilimento balneare Big Sur con cabine e spogliatoi; nel lotto zero la piscina semi olimpionica. Entrambi gli spazi hanno aree di ristoro e ombrelloni per il completo relax. Sempre in funzione tra lotto zero e lotto uno la navetta gratuita a otto posti con motore elettrico. Si potrà arrivare dunque da un lato all’altro del parco con ogni comfort e a emissioni zero. La navetta, durante i giorni feriali, collegherà l’ingresso del lotto 1 con lo stabilimento balneare Big Sur, mentre nei festivi passerà attraverso la via degli Aironi unendo lotto zero e lotto uno.
«Siamo pronti ad accogliere i visitatori – ha detto Andrea Marzi, presidente della società ideatrice e realizzatrice dell’intervento, la progetto Renai srl – offrendo loro il nostro panorama, la naturalità, la manutenzione su tutto il parco. Ai Renai si continua a entrare a ingresso gratuito, i cittadini e i bimbi hanno un’area sicura e naturale dove trascorrere il tempo libero. I servizi a pagamento completano l’offerta, ma per chi lo vuole, è possibile anche passare una giornata sul prato, leggendo un libro o mangiando un panino, godendo della manutenzione delle aree senza spendere un euro».
Il parco non è solo intrattenimento. Ai Renai, la regina resta sempre la natura, con l’oasi naturale da 30 ettari realizzata in collaborazione col Wwf. Nel lotto zero restano tutte le attrazioni: la parete per free-climbing (8 metri su due lati) gestita dalla Uisp con il Gruppo Trekking di Signa, fra corsi, dimostrazioni e allenamenti di arrampicata; i campi per beachvolley con fondo in sabbia e quelli per calcetto e tennis, realizzati in erba sintetica di 2,7 cm, secondo le norme della Figc e dotati di spogliatoi con acqua calda, docce e infermeria e il Minigolf Adventure.
E ancora, il ristorante, pizzeria e music bar Chiringuito dei Renai, aperto su una splendida terrazza verde sulle rive del lago e il parco giochi Happy Park, ormai punto di riferimento per i bambini da zero a 12 anni, migliorato e potenziato per ospitare anche feste di compleanno. Anche l'Hard Rock Cafe Firenze, instancabile cafe-museo della storia del rock, rimarrà aperto tutti i giorni dedicati alle feste pasquali. Bello, sfavillante, irresistibile: l'uovo di Pasqua fa bella mostra di se' nelle vetrine e sugli scaffali dei negozi toscani.
Tra le novità commerciali in fatto di uova di pasqua ecco quelle di Torta Pistocchi: il primo, creato da Claudio Pistocchi, una metà di cioccolato fondente adagiata su una tavoletta sempre di cioccolato fondente e decorato con riso soffiato "Gli Aironi", aromatizzato alla menta, o alla liquirizia; il secondo in cioccolato al latte con tavoletta sempre di cioccolato al latte, ma si può scegliere anche al cioccolato bianco o fondente, decorato con fili leggeri di cioccolato bianco. Ma quanto ci costa? Per avere una idea occorre riferirsi al costo per kilogrammo, così avremo delle sorprese: da 40 euro in su, il che ci sembra una esagerazione visto che i componenti costano molto meno: il cacao costa 12euro al kg, lo zucchero 1 euro al kg e il latte 1,50 euro al litro.
L'anomalia dell'uovo di Pasqua e' che la materia prima, cioe' i componenti mangiabili, rappresenta solo il 10% del prezzo finale mentre il 90% del costo e' dato dalla confezione, dalla sorpresa, dal trasporto, dai guadagni e dalle tasse.