"Nel 2011, sono stati soppressi circa 1.800 treni di cui la metà si sono guastati in linea per scarsa manutenzione; nel 2012 le cose sono andate addirittura peggio, con un ulteriore aumento dei treni soppressi, circa 1900, 1.300 dei quali per scarsa manutenzione; senza poi contare tutta una serie di disagi a cui sono stati sottoposti i viaggiatori, come l'impossibilità di usufruire dei bagni, lo scarso funzionamento del condizionamento e del riscaldamento, le porte spesso guaste" questa la nota del segretario della Fit-Cisl toscana, Stefano Boni, che ha fatto saltare sulla sedia i politici, mentre i pendolari conoscono molto bene la situazione che vivono quotidianamente. "Sono rimasto sconcertato nel leggere i dati diffusi ieri da fonte sindacale in merito alla qualità del servizio che Trenitalia e la Divisione Trasporto Regionale Toscana hanno fornito ai viaggiatori nell'anno 2012.
Un vero disastro sia per quanto riguarda i servizi erogati agli utenti, che per quanto attiene alle prospettive per i lavoratori di Trenitalia . Durante il 2011 i dati erano già pessimi: sono stati soppressi circa 1800 treni, di cui la metà si sono guastati in linea. Nel 2012 le cose sono ulteriormente peggiorate ed il numero dei treni soppressi è passato a 1900, con 1300 guasti per scarsa manutenzione. A questo quadro va aggiunto il peggioramento della puntualità complessiva dei convogli, che dal 91% degli scorsi anni è passato all' 82% del 2012" dichiara Mauro Romanelli, Consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà. "Il peggioramento della qualità del servizio è connesso a doppio filo con il peggioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti.
Negli ultimi anni l'azienda non ha più assunto nessuno e ha perso tra i 100 e i 150 posti di lavoro, con chiusure di impianti e riorganizzazione di interi settori che creano disagio e incertezza tra i lavoratori". "E' una situazione davvero grave che rischia di diventare esiziale se nel 2014 non si interviene con un piano strategico di rilancio del trasporto pubblico su ferro attraverso un bando unico a livello regionale dove immettere nuove risorse per gli investimenti infrastrutturali e per la manutenzione dei treni e della rete.
Chiedo alla Giunta e a tutta la maggioranza di farsi carico del problema. Io resto convinto che le risorse con cui finanziare un trasporto pubblico all'altezza le si possano tranquillamente trovare, risparmiando su opere gigantesche e inutili come il sottoattraversamento Tav di Firenze, e comunque non puntando sempre e solo sulla viabilità stradale, dalla Terza Corsia della Firenze Mare, alla Tirrenica, al progetto degli assi viari di Lucca. Quei soldi risparmiati andrebbero investiti nel trasporto locale su ferro, che viene utilizzato ogni giorno da migliaia di cittadini, e che è un sistema viario strategico, oltre che ecologico, per l'intera nostra regione" conclude Romanelli.